In città, dove sono appositamente rientrato perchè la Bologna semivuota di queste due settimane a cavallo di Ferragosto è impagabile, si trova da parcheggiare ovunque.
C'è meno frenesia, al bar dove fare colazione non c'è ressa e si scambiano volentieri due parole con il barista.
I temporali estivi, che sono arrivati, come sempre, alla faccia del terrorismo climatico di questi tempi, rinfrescano l'aria e, passata la perturbazione, torna il sereno, il cielo azzurro, il sole che inducono all'ottimismo e ad attività rilassanti.
Tra queste, la lettura e in questa prima domenica di agosto, mi piace segnalare due letture.
Una è un saggio, un pamphlet, un divertissement, non saprei come definirlo, di una penna brillante, arguta e acuta come Pietrangelo Buttafuoco e il suo "Beato Lui", dedicato a Silvio Berlusconi.
Una biografia tra mito e realtà, scritta con ironia e godibilissima, forse anche dagli antiberlusconiani in s.p.e.
L'altro o, meglio, gli altri, sono una serie di romanzi che ho scoperto pochi mesi fa e che, uno dopo l'altro, mi confermano nella bontà della scelta effettuata dall'Editore Vallardi.
Sono, almeno a mia conoscenza e possesso, dieci romanzi definiti "classici del giallo della British Library", scritti tra gli anni trenta e cinquanta (quello di cui ho scansionato l'immagine è del 1938).
Romanzi intriganti nella trama ben costruita, nel carattere dei personaggi e nell'ambientazione tipicamente inglese.
Non ci sono volgarità, non ci sono personaggi dalle tendenze ambigue, non ci sono paginate di inutili descrizioni di rapporti sessuali sadomasochisti come in molti gialli scandinavi, c'è un investigatore, uno o più cadaveri e un insospettabile colpevole.
Non li ho letti ancora tutti, ma se cinque su dieci sono un indizio, allora sono consigliatissimi.
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