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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

08 agosto 2023

Ma le tasse, no !

Non ho la pretesa che la Meloni e il Centro Destra realizzino (e immediatamente ...) tutto quello che desidero.

Capisco benissimo non solo le esigenze di compromesso nella Coalizione, ma anche le enormi difficoltà causate da undici anni (meno uno, quello di Salvini ministro degli Interni) di deriva economica, sociale, morale e politica che ha provocato danni incalcolabili, elargito denari al punto da aumentare il debito pubblico di quasi mille miliardi da quando fu rovesciato il Governo Berlusconi nel 2011 per un complotto internazionale con complici interni, nonchè dai condizionamenti, più propriamente sono "ricatti", delle organizzazioni sovranazionali.

Quindi sono propenso ad approvare la cautela di tutti gli approcci del Governo Meloni, persino quello nei confronti dei clandestini che, di pancia, respingerei manu militari senza curarmi delle proteste internazionali.

Ma tutto ciò non può giustificare l'introduzione di una nuova tassa o meglio, la rielaborazione di una tassa già inventata e oggi indirizzata ad personam (da intendere come persona giuridica, in questo caso), cioè alle banche italiane, con un prelievo del 40% dei cosiddetti extraprofitti.

A parte la difficoltà di individuare quali possano essere questi "extraprofitti": la differenza tra gli utili del 2023 con quelli del 2022 ? 

Ma il compito di una società è quello di incrementare, ogni anno, i propri utili, non di farli sempre uguali.

Allora è quell'incremento al netto dell'inflazione ?

Immagino già contestazioni e ricorsi (come se non ci fossero già troppe questioni impropriamente demandate per la soluzione ai magistrati).

Mi sa che, come già con la tassa sugli extraprofitti di Draghi, non solo non si incamereranno i soldi sperati, ma si è fatto anche un errore di comunicazione politica, perchè questo Governo è stato votato ed eletto per due questioni fondamentali: fermare l'invasione dei clandestini e ridurre le tasse.

Quindi, tornando alle tasse, la prima cosa che avrebbero dovuto fare è non aumentare quelle esistenti e non introdurne delle nuove.

E non importa che siano verso le banche o verso qualche categoria odiata dal Popolo e neppure che sia una una tantum per il 2023 (in Italia le una tantum si sono poi trasformate in semper tantum, come l'Isi - Imposta straordinaria sugli immobili - inventata da Amato che si è trasformata nell'odierna IMU annuale).

Il fatto stesso che ci sia una tassa, imposta per drenare denaro (ripeto: non importa a chi !) e finanziare qualche beneficio/contributo che, poi, non si potrà revocare (basti guardare la canea che fanno i cattocomunisti per quella che non è neppure l'abolizione del reddito di cittadinanza !) è un vulnus alla verginità di un Governo nato contro le tasse.

La Meloni, Salvini e Tajani si mettano bene in testa che se nel 2027 non avranno vinto la guerra contro i clandestini e contro le tasse avranno fallito nel loro compito storico che noi Elettori Sovrani abbiamo affidato loro.

Io ho pazienza (altri meno, almeno leggendo Twitter ...) e posso aspettare il traguardo dei cinque anni, ma non si riducono le tasse, introducendone una nuova.

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