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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

21 settembre 2023

Non c'è fumo senza arrosto


A parte la difesa della scelta di stare dalla parte dell'Ucraina (che non condivido nè sul piano fattuale, nè su quello ideale) il discorso della Meloni all'Onu è convincente e concreto.

Nulla di nuovo, ma tante conferme che l'obiettivo resta sempre quello e, in tema di immigrazione, significa bloccare gli arrivi dei clandestini.

A me non interessa come, a me interessa che non sbarchi più nessuno al di fuori degli arrivi regolari e con permesso.

Che lo si faccia con un blocco navale ai porti, con il respingimento dei vari natanti, con il loro affondamento, con la costruzione di un'isola artificiale in acque internazionali dove rinchiudere tutti quelli che arrivano in attesa di identificarli e fornire loro l'autorizzazione all'ingresso o accompagnarli coattivamente al rientro a casa loro, che lo stesso venga eseguito sul territorio di un compiacente (e ben remunerato) stato africano, che sia una soluzione mondiale a guida onu, europea o italiana, mi sta bene tutto, purchè non arrivino più clandestini.

Leggo che la sinistra europea boicotta gli accordi con la Tunisia e impone l'unanimità per una eventuale missione navale.

E' scontato che i cattocomunisti remino contro provvedimenti di buon senso e che favoriscono i Popoli e e le Nazioni europee, se non lo facessero non sarebbero cattocomunisti, ma di Centro Destra.

Ora, la Meloni sta continuando a ribadire il medesimo concetto, che condivido, per cui non serve la ridistribuzione, utile solo a spalmare sul nostro continente chi non dovrebbe mai sbarcare, ma il blocco delle partenze.

Con le buone o con le cattive.

Questo è il tempo della carota, quindi piano Mattei, diplomazia, accordi, tolleranza.

Ma, come sempre, se le modalità pacifiche non dovessero raggiungere lo scopo, in genere ciò accade quando l'interlocutore confonde la disponibilità e la diplomazia per debolezza, allora dovremo pensare alle maniere forti.

Il crinale sarà, presumibilmente, a giugno 2024, dopo le elezioni europee, il cui esito ci dirà quale strada dovremo imboccare.


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