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No alla deriva

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17 gennaio 2024

Bologna ai 30 all'ora

E' un fatto noto a livello nazionale: la giunta cattocomunista di Bologna ha imposto il limite dei 30 all'ora in molte strade cittadine, non solo centrali.

Oggi, tornando dalla Esselunga, ho avuto il primo impatto con una di quelle postazioni mobili, costose trappole per automobilisti.

Era in via Felsina, una strada larga, ben asfaltata, da sempre di rapido scorrimento e percorrendo la quale, MAI ho trovato incolonnamenti.

Questa mattina invece c'erano.

Una pattuglia di due vigili urbani con un cartello che registrava la velocità e che mostrava costantemente un andamento inferiore ai 30 all'ora (tutti rallentavano, ovviamente, appena si accorgevano della inquietante presenza dei vigili) e poco oltre un'altra pattuglia di altri due vigili che fermavano chi risultava aver superato il limite.

Quando sono passato io era caduta nella trappola una giovane donna che guidava un furgoncino di quelli tipici da piccoli artigiani o fornitori dei negozi commerciali privati, presumibilmente in giro per consegne, cioè a lavorare.

Com'è guidare ai 30 ?

Brutto, impegnativo, spesso impossibile da rispettare (ad esempio quando la strada ha una inclinazione in discesa o quando si sorpassa un mezzo fermo per qualche motivo in genere lavorativo di scarico o carico merci) se non frenando, il che è un contro senso.

L'aspetto più negativo è che la velocità dei 30 è talmente bassa che qualsiasi mezzo con poco supera il limite (con lo scooter che uso quotidianamente, basta una minima accelerata per arrivare ben oltre i 30) e quindi, per mantenerlo, occorre costantemente tenere sotto osservazione il tachimetro, con una distrazione che distoglie da altre situazioni da valutare mentre si guida (ad esempio se chi ci sta davanti frena, se un pedone si appresta ad attraversare incautamente, se un ciclista cerca di superarci sulla destra ...).

Per circolare ai 30 occorre tenere marce basse, consumando più carburante e inquinando di più, così come si inquina di più incolonnandosi lento pede anche in strade (una volta) a scorrimento veloce come via Felsina.

La giunta cattocomunista afferma che impone il limite per avere meno morti sulle strade.

Forse accadrà o forse no, visto che l'attenzione al tachimetro distoglie dall'attenzione a quello che accade intorno e dubito fortemente che gli incidenti cittadini fossero provocati da chi guidava nei limiti dei 50 mentre chi superava i 50 prima, continuerà a superare i 30 adesso, provocando incidenti, ma comunque non credo che si tratti di cifre significative che cambierebbero le statistiche degli incidenti stradali.

Per installare questo sistema la giunta cattocomunista ha poi speso migliaia di euro in cartellonistica, segnalazioni, pubblicità, per non parlare del costo del tenere impegnate pattuglie composte da due nuclei di due vigili ciascuno per sei punti mobili di rilevazione della velocità, quando sarebbero meglio impiegate a salvaguardia della Sicurezza dei cittadini contro scippi, rapine, aggressioni.

La giunta cattocomunista però piange miseria e pretende che il Governo di Centro Destra, pompi denaro nelle sue casse per restaurare la Garisenda (qui chiede anche la colletta ai suoi vessati cittadini e qualcuno ci casca !), per i servizi pubblici, per ristorare i danneggiati dall'alluvione.

Io, se fossi nel Governo, sottrarrei invece ai trasferimenti alla giunta cattocomunista di Bologna, l'equivalente del costo di questa iniziativa solo ideologica dei 30 all'ora.

Perchè evidentemente Lepore e i suoi assessori hanno soldi da buttare via.

Ma la colpa è nostra.

Siamo noi, cittadini di Bologna nel complesso, ad aver votato questa giunta cattocomunista quando pensavamo, con Cofferati e Merola, di aver toccato il fondo.

Invece dopo Cofferati è arrivato Merola e adesso Lepore.

Colpa nostra, in primis, senza dubbio, di chi li ha votati, ma anche colpa di noi che mai abbiamo votato a sinistra, perchè siamo stati incapaci di essere sufficientemente efficaci per guarire la città dall'infezione cattocomunista.

E così arrivano sindaci che hanno come cifra distintiva quella di imporre divieti e sanzioni: perchè loro sono loro e noi non contiamo nulla (eufemismo, ovviamente).

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