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09 gennaio 2024

L'Ilva non sia la nuova Alitalia

La storia dell'Ilva la conosciamo tutti.

Per farla breve, la più importante e produttiva acciaieria italiana e una delle prime in Europa è stata schiantata dal fanatismo ambientalista, da magistrati che hanno imposto costosissimi interventi, dall'incapacità cattocomunista di gestire una produzione in armonia con il diritto alla salute dei cittadini di Taranto e dei sindacati di tutelare il lavoro dei dipendenti diretti e dell'indotto.

La vicenda Ilva è tutta "cosa loro", delle amministrazioni cattocomuniste, dei governi inetti a guida cattocomunista, dei sindacati, delle fole ambientaliste, degli interventi della magistratura.

E adesso pretendono che sia il Governo di Centro Destra a porvi rimedio.

Purtroppo il Governo risponderà e sperpererà altri soldi pubblici per puntellare un'azienda che è destinata al fallimento, come l'Alitalia.

O come la Fiat che, dopo essere stata salvata più volte dai governi con i soldi degli Italiani, adesso ha trasferito la sede e il centro di interesse fuori dall'Italia, dando ragione a chi la definiva "il cancro dell'economia nazionale".

L'Ilva sarà salvata, per qualche anno o solo per qualche mese, dall'intervento dello stato che, aumentando il debito pubblico, inietterà altri soldi nell'azienda, ma è destinata a fare la fine dell'Alitalia perchè tutti i vincoli ambientali che le vengono imposti non la faranno mai tornare ad essere produttiva ed a nessuno, neppure allo stato, può o deve essere chiesto di fare l'imprenditore in perdita.

E' l'ennesima dimostrazione che lo stato non dovrebbe entrare nel gioco economico e industriale, perchè perde la sua caratteristica di terzo regolatore del Mercato, un Mercato che, da solo, sarebbe in grado di sopperire alle esigenze industriali con quell'equilibrio di fallimenti e di nuove società che porta a nuove ricchezze, come diceva la signora Thatcher per la quale occorrevano molti fallimenti per avere anche molte nuove imprese.

Uno stato che è arrivato a registrare un debito pubblico di oltre 2800 miliardi e una spesa annua di oltre 1100 miliardi, non può permettersi nuove uscite a fondo perduto, men che meno per tenere artificialmente in vita una azienda improduttiva.

So che le mie speranze sono destinate ad infrangersi contro il muro contrapposto, ma unito dal voler mungere la mucca statale, cioè gli Italiani, composto dai fanatici dell'ambiente e dal peggior assistenzialismo cattocomunista, ma è necessario che qualcuno ricordi che è la sinistra che ha completamente fallito in ogni suo aspetto, interpretando tutte le parti in commedia (compresa quella del giudice) e il Governo non dovrebbe fare altro che dare voce al Mercato, per la logica conclusione di una vicenda in cui non si deve scaricare sul pubblico quel che il privato non vuole perchè antieconomico.

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