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No alla deriva

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24 gennaio 2024

L'arma vincente della Meloni


Non guardo le trasmissioni di cosiddetto "approfondimento politico", neppure quelle poche (pochissime) condotte da giornalisti non genuflessi al politicamente corretto, quindi non ho guardato "Quarta Repubblica" di Nicola Porro.

Gli strumenti moderni però ci offrono la possibilità di ascoltarne le parti che possono interessare, saltando i chiacchiericci inutili, così, su you tube, ho recuperato l'intervista rilasciata a Porro lunedì scorso dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Quarantacinque minuti tutti da ascoltare, senza annoiarsi, perchè, a differenza dei parrucconi che l'hanno preceduta dopo che fu rovesciato Berlusconi per un complotto internazionale con complicità interne, la Meloni non si ritiene investita di scienza infusa e si capisce benissimo che parla su argomenti che conosce, perchè li ha studiati e approfonditi.

Così l'intervista riprodotta su you tube rappresenta una sintesi di un programma che sta procedendo e di un progetto che sta prendendo forma, senza rinunciare alla rivendicazione della propria identità nazionale e politica.

La chiarezza dell'esposizione è tale che i cattocomunisti non hanno argomenti per ribattere, perchè quello che il Governo Meloni sta facendo è esattamente quello di cui ha bisogno la nostra Nazione per tornare a navigare con sicurezza in mare aperto.

Inutile riassumere quel che è già chiaro ascoltando i 45 minuti dell'intervista, solo un passaggio mi piace evidenziare: la sbugiardata verso Repubblica e i quotidiani di casa Agnelli Elkan che, a proposito delle benedette privatizzazioni, aveva titolato "Italia in vendita".

La Meloni ha detto che non avrebbe accettato lezioni dal quotidiano di proprietà di chi ha smantellato la Fiat in Italia e l'ha portata all'estero come sede legale, fiscale e adesso trasferendo in Marocco produzioni e vendendo sedi.

Da applausi, anche perchè ha mandato in fibrillazione tutto l'apparato di quei quotidiani che latrano all'aggressione contro la libertà di stampa e fanno gli offesi per aver dubitato della loro indipendenza.

Ma quelle della Meloni non sono solo parole, perchè il processo di rinnovamento dell'Italia continua anche nei fatti, con l'approvazione in Senato dell'autonomia differenziata nelle regioni a statuto ordinario che ha provocato una nuova latrata dei cattocomunisti, perchè meglio si governa l'Italia e il territorio, più Benessere e Sicurezza abbiamo, meno consenso hanno loro.

Ai cattocomunisti restano ancora tante, troppe, poltrone pubbliche e i boicottaggi del libro del Generale Vannacci, della pasta Rummo perchè elogiata da Salvini, nonchè le quotidiane richieste di dimissioni di questo o quel ministro o sottosegretario.


 

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