Mi è però impossibile evitare le montagne di parole che vengono quotidianamente spese in articoli e servizi radiotelevisivi, anche solo dei radio e telegiornali.
Per quanto cerchi di scegliere le trasmissioni, devo subire il martellamento di uno, due, persino tre conduttori con le loro domande, le loro opinioni non richieste e le risposte sempre incomplete (perchè ne incalzano altri, altri temi, persino la messa in onda delle canzonette) degli "ospiti".
Mentre in Italia si parla e si discute di tutto, la benzina rischia di ricominciare a salire perchè dei terroristi musulmani, gli Houti, sparano missili contro le navi commerciali e le petroliere che vorrebbero attraversare il Mar Rosso per entrare nel Mediterraneo attraverso Suez, costringendole a più lunghi e costosi percorsi di circumnavigazione dell'Africa.
E il bello è che se Stati Uniti e Regno Unito reagiscono bombardando (peraltro con il freno a mano tirato) le postazioni terroriste, si solleva l'indignazione mondiale di quegli stessi che, a seguire, protestano per l'aumento della benzina.
Gli Houti e tutti i terroristi che, in ogni latutudine, minacciano il commercio e le economie mondiali, dovrebbero essere spazati via da una azione devastante che ne cancelli ogni velleità bellica.
Invece si preferisce parlare, discutere, analizzare, confutare, motivare quando non giustificare quello che non è giustificabile e che porta solo un danno alla nostra economia ed a noi stessi.
Negli anni abbiamo parlato troppo.
Adesso sarebbe ora di agire senza riserve mentali o limiti nelle regole di ingaggio.
Perchè il primo dovere di un governo è garantire il Benessere e la Sicurezza dei propri cittadini e questo vale tanto nei confronti delle orde di clandestini che vengono sbarcati dalle ong, quanto dei terroristi che minacciando il commercio internazionale fanno artificialmente aumentare i costi delle materie prime necessarie alle nostre attività.
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