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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

05 gennaio 2024

E' l'ora degli interpreti

Ieri, con oltre tre ore di risposte alle domande, praticamente su tutto lo scibile umano come ironizza la vignetta di Osho tratta dal sito online de Il Tempo, di una platea di giornalisti che hanno mostrato lo (scarso) spessore della categoria censurato anche dalla critica mossa alle domande poste, dal Direttore de La Verità Maurizio Belpietro nell'odierno editoriale, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha illustrato la linea del Governo.

Oggi leggo e ascolto "interpretazioni" alquanto azzardate sui "messaggi reali" delle parole della Meloni.

Abituati come erano ai doroteismi di parolai infiniti, alle oscure circonlocuzioni di tecnici mal prestati alla politica e alla piatta liturgia dei sepolcri imbiancati che hanno preceduto la Meloni, i giornalisti pensano di dover, ancora una volta, interpretare le chiare parole del nostro Presidente del Consiglio, spiegandole a noi poveri ignoranti del Popolo.

Mal per loro che la Meloni ha successo perchè parla in modo chiaro e comprensibile e quando dice che non farà maggioranze organiche con i socialisti, sappiamo che nel prossimo parlamento europeo dovranno pedalare parecchio per poter riedificare la maggioranza Ursula.

Parole talmente chiare che hanno raccolto subito un frutto: le dimissioni di Amato dalla presidenza della commissione sull'intelligenza artificiale.

Naturalmente dimissioni stizzite, biliose, come è nel carattere, peggiorato con l'età, di uno come Amato.

Non credo che le parole della Meloni abbiano bisogno di interpretazioni, soprattutto non delle interpretazioni interessate dei giornalisti che cercano sempre di tirare l'acqua al mulino del loro editore.

Si può condividere o non condividere le affermazioni, le proposte, la visione della Meloni, ma dobbiamo riconoscerle la capacità e la volontà di perseguire una strada coerente e lineare, che non lascia adito a dubbi su dove porterà i voti che le verranno consegnati dai cittadini.

Cosa che non possiamo certo dire di molti suoi concorrenti.

E basta credere che una penna o un microfono in mano, possano legittimare qualcuno ad interpretare e a spiegare al prossimo, considerato massa di ignoranti, quel che invece è già chiaro di suo.

A meno che la parola "interpretare" non nasconda invece quella voglia di condizionare le scelte del Presidente del Consiglio, cercando di indirizzare, con interessate rielaborazioni, chi non ha ascoltato la conferenza stampa e deve pertanto basarsi solo sui resoconti di seconda mano.

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