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No alla deriva

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30 luglio 2023

Giacca e cravatta

E' domenica e affronto un tema leggero che, comunque, farà sempre imbestialire il casuale lettore cattocomunista.

Alcuni parlamentari hanno chiesto il ripristino di quello che oggi si chiama dress code per entrare nell'aula: giacca e cravatta, camicia e scarpe (aggiungerei: con calzettoni scuri).

Da tempo infatti si vedono parlamentari che, sprezzantemente, alcuni anche oltre il ridicolo per la loro età, si presentano con abbigliamenti che, volendo essere cortesi, chiamerò casual, incluse le calzature in forma di ciabatte infradito.

Sono perfettamente d'accordo con questo (tardivo) tentativo di ripristinare il decoro delle aule parlamentari, che andrebbe esteso a tutti i luoghi di lavoro, lasciando che nel privato  ciascuno manifesti la sua essenza così da evidenziare la differenza tra chi si vuole bene ed avendo rispetto per se stesso, lo ha anche per il prossimo e chi, invece, è disposto ad abbruttirsi dimostrando che la mancanza di rispetto verso il prossimo è al tempo stesso mancanza di rispetto verso se stessi.

Se l'abito non fa il monaco, è però vero che sottolinea l'essenza di una persona, la capacità di non cadere nel ridicolo (soprattutto quando supera una certa età) e di distinguersi da un gregge sempre più numeroso pronto a belare con la massa.

Ogni luogo ha il suo dress code e capisco perfettamente t shirt, persino i pantaloncini (non i "pinocchietti maschili che persino poche donne riescono a indossare senza sembrare ridicole o con gambe malformate, figuriamoci noi maschietti e, soprattutto, noi ultra sessantenni !), spingendomi, pur personalmente aborrendole in ogni circostanza, anche a tollerare le infradito ... al mare.

Così come in montagna un bel paio di pantaloni comodi, una camicia di flanella, le pedule (assolutamente non le infradito !) uno zaino ( da non confondere con gli odiosi zainetti che in tanti portano in città senza curarsi di colpire, ad ogni spostamento, chi gli cammina vicino, ulteriore segno di colpevole sciattoneria).

In città, però, non siamo nè in spiaggia, nè sui sentieri delle Dolomiti e quindi sarebbe gradito un abbigliamento rispettoso di se stessi e del prossimo, tanto più che i condizionatori sono stati inventati proprio per poter lavorare negli uffici senza trasformarli in stabilimenti balneari (e non per tenerli spenti nell'illusione di favorire la pace !).

Torniamo, dunque, al piacere di farsi ogni mattina il nodo alla cravatta che ogni giorno è diverso perchè, come si diceva una volta, il nodo rappresenta lo stato d'animo di chi lo ha fatto.


 


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