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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

04 luglio 2023

L'epurazione che (purtroppo) non c'è

Il passaggio volontario di alcuni idoli del cattocomunismo catodico dalla Rai in corso di liberazione, alle televisioni private, è l'occasione per gridare ad una occupazione che, purtroppo, esiste solo nella fantasia di chi l'ha posta in atto contro il Centro Destra negli ultimi undici anni.

Non sono uno spettatore delle trasmissioni di chiacchiere politiche, su nessuna rete e orientamento.

Mi limito a guardare Studio Aperto delle 18,30 perchè è l'unico telegiornale che fornisce notizie senza beceri commenti del mezzobusto di turno, delle cui opinioni non mi importa nulla e ascolto tanta radio, anche se spesso sono costretto a rifugiarmi in Radio Italia solo musica italiana tanto sono faziose le trasmissioni fino ad ora messe in onda (su tutte Radio anch'io, rovinata dalla conduzione di parte di Giorgio Zanchini che non sembra, purtroppo, in procinto di essere sostituito).

Non guardo neppure Porro, che mi ha stancato anche nella sua quotidiana zuppa, quando si ostina a trasmettere da improbabili postazioni dalle quali si capisce solo una parola su dieci, o Giordano.

Ma leggo le cronache dei quotidiani e quanto appare su Twitter in caso di qualche trasmissione che faccia notizia perchè un po' più sopra le righe rispetto al solito.

Ed ho tratto la conclusione che faccio benissimo a non guardarle.

Non fanno informazione, ma solo propaganda in base alle personali visioni del conduttore.

La cosa è tanto più grave per la Rai che è pagata anche con i miei soldi.

E se la soluzione migliore sarebbe privatizzare la Rai, così non dobbiamo più coprirne le passività e ci risparmiamo la tassa del canone, se proprio vogliono tenersela pubblica, almeno sia rappresentativa del panorama politico, con una suddivisione da Manuale Cencelli del tempo, degli spazi, dei conduttori e delle trasmissioni.

Così, se Fratelli d'Italia ha il 26% di elettorato, allora abbia il 26% di conduttori, trasmissioni, spazi, citazioni.

E via con tutti gli altri.

I conduttori faziosi che VOLONTARIAMENTE hanno lasciato la Rai, si atteggiano a vittime e ci cascano solo i boccaloni, tifosi più che cittadini pensanti, che scientemente (quindi colpevolmente) ignorano i contratti faraonici che i loro idoli, menandoli per il naso e facendo pure le vittime, riescono a sottoscrivere con televisioni private ingolosite dagli ascolti potenziali.

Che non faranno.

Perchè c'è sempre una percentuale di spettatori che sceglie comunque il canale, davanti al quale spesso si addormenta e non seguirà altrove il conduttore.

E sono anche convinto, da quello che leggo e da quello che ascolto da conoscenti ed amici, che gli spettatori di quelle trasmissioni siano sempre gli stessi, come i famosi carri armati di Mussolini della barzelletta, che si abbeverano alla stessa fonte anche se con etichette diverse, fino a perdere ogni lucidità e capacità di analisi e giudizio autonomi.

In ogni caso, pensare che cattocomunisti arrabbiati, per seguire i loro guru accedano alle televisioni commerciali favorendone la pubblicità e, ancora di più, quelli che seguono personaggi come la Berlinguer e la Merlino finanzino indirettamente la televisione di Berlusconi ... non ha prezzo !

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