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15 luglio 2023

Giustizia e clandestini

I quotidiani stanno perdendo copie ad ogni rilevazione delle vendite.

Tra i motivi, oltre all'overdose di opinionisti inutili e verbosi che spuntano da ogni anfratto in televisione, radio e internet e la perdita di credibilità che affligge i giornalisti come i magistrati per il loro comune estremismo ideologico, c'è la velocità con la quale si diffondono le notizie.

Una volta era il quotidiano ad informarci su cosa avveniva non solo nel mondo, ma anche nella via accanto.

Oggi non è più così.

Radio e telegiornali a ciclo continuo e internet con le notifiche aperte ci informano dell'ultima flatulenza da Pechino, come pure della chiusura della strada di casa per lo scoppio di una tubazione dell'acquedotto.

Allora i quotidiani non servono più ad informare, ma solo a commentare, ad approfondire in modo che dovrebbe essere più culturalmente appropriato della marchetta propagandistica cui ormai si sono piegati i giornali megafono dei potentati affaristici e finanziari.

Come fa La Verità, una delle poche eccezioni nella carta stampata e, se ho spesso citato articoli e autori, nel numero di oggi ci sono ben due significativi interventi.

Il primo è l'editoriale di Maurizio Belpietro che stigmatizza, partendo dalla minaccia di un ladro di denunciare per violazione della privacy la vittima di un suo furto che ha diffuso le immagini della videocamere di sorveglianza, quanta poca giustizia ci sia in Italia.

Come per le case occupate abusivamente che non riescono a restituire con la necessaria immediatezza, al proprietario per le lungaggini ed i cavilli giuridici, con il risultato di anziani e deboli impauriti nel fare una vacanza o nel farsi ricoverare per il timore di trovare la propria casa nelle mani di delinquenti.

Belpietro conclude, con mia grande soddisfazione, proponendo di adottare il sistema di reclutamento dei pubblici ministeri che hanno negli Stati Uniti: l'elezione popolare a tempo.

E' il pm infatti che esercita l'azione penale in base alle priorità che lui stesso si dà e che non sono soggette al giudizio degli elettori, anche se le sue sono scelte ed interventi essenzialmente politici.

Con l'elezione popolare, se il pm esercita la sua azione penale in senso utile alla popolazione verrà rieletto, diversamente mandato a casa.

E' qualcosa che sostengo da tempo: pubblici ministeri elettivi e giudici nominati dalle assemblee elettive di competenza.

Basta con il reclutamento tramite un concorso pubblico che porta ad un ruolo importante chi non ha esperienza e lo rende pure inamovibile.

Ovviamente è solo parte della soluzione, ma tornerebbe utile anche contro i clandestini, visto che ripetutamente i magistrati, con il caso eclatante del processo contro Salvini per aver cercato di fermare gli sbarchi, non sembra agiscano nel rispetto del sentimento popolare o dell'Interesse Nazionale.

Se venissero eletti, con la rielezione a rischio nel caso non agissero secondo i desiderata del Popolo, allora forse avremmo più espulsioni, più respingimenti e forse meno arrivi.

Arrivi che vengono evidenziati, sempre ne La Verità di oggi, in una bellissima intervista di Francesco Borgonovo a Marco Tarchi che, tra le tante altre considerazioni interessanti, "avvisa" la Meloni sul fatto che si gioca molti elettori sul problema dei clandestini.

Tarchi giustamente dice che se non si fermano gli arrivi, la Meloni perderà elettori, aggiungo io: a favore della Lega, non certo dei cattocomunisti immigrazionisti.

Poco male, diremmo in tanti, visto che il passaggio interno di voti nel Centro Destra è a saldo invariato ed è esercitato da molti di noi a seconda delle contingenze (ricordo lo spostamento massiccio di elettori dalla Lega a FdI nel momento in cui Salvini entrò al governo con Draghi e i cattocomunisti).

Ma la Meloni si è proposta per una politica di legislatura e la questione dei clandestini non può aspettare.

Il Presidente del Consiglio lo sa benissimo ed infatti non perde occasione per cercare di creare una alleanza europea che supporti le esigenze non solo italiane, ma di tutti i paesi esposti all'invasione dei clandestini come Spagna e Grecia, Malta e Cipro.

Non a caso anche domani sarà a Tunisi per coinvolgere quel paese di transito perchè blocchi le partenze.

La Meloni sta cercando di fare adesso quello che Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte2 e Draghi non hanno fatto in undici anni, ma più tempo si è perso e meno tempo ha la Meloni per bloccare l'invasione.

Soprattutto se non riesce a mettere a regime neppure l'espulsione con rimpatrio coatto di quanti sbarcano illegalmente, istigati a cavillare con i tribunali per ritardare l'espulsione o, addirittura, ottenere una sorta di diritto a restare (a spese nostre).

Allora ci vuole un termine: le elezioni europee del giugno 2024.

Se a quella data ci sarà una nuova maggioranza in Europa e una nuova commissione, allora questa dovrà procedere celermente a bloccare gli arrivi, diversamente l'Italia dovrà fare da sola, con la propria Marina Militare, a qualunque costo.

Perchè, come ha spiegato Tarchi, l'aspettativa degli elettori del Centro Destra è proprio quella di bloccare gli arrivi, con qualunque mezzo ed a qualunque costo.

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