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No alla deriva

No alla deriva
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03 luglio 2023

Rovesciare il tavolo (ma solo dopo le europee del 2024)

La lettura dei quotidiani non asserviti al mainstream (La Verità, Il Tempo, Il Secolo d'Italia, Libero, Il Giornale) induce a non sedersi sugli allori delle vittorie elettorali, perchè il nemico è costantemente al lavoro, probabilmente perchè è ottusamente convinto di quello che fa e non è in malafede quando, ogni tanto, si riposerebbe.

Leggo quindi che la politica verde sulle case che il commissario socialista olandese Timmermans insiste nel propinarci con la scusa del cambiamento climatico, aprirebbe le porte ai fondi stranieri e costerebbe ad ognuno di noi almeno cinquantamila euro.

L'Unione del Male, in persona dei suoi strapagati (con i nostri soldi) impiegati, continua a cavillare sull'erogazione delle rate del pnrr all'Italia, senza capire che gran parte di noi "tifa" perchè quei soldi non arrivino, così da essere liberi dai loro condizionamenti.

Le ong, tutte battenti bandiera di altri stati, vogliono fare causa all'Italia che assegna loro porti troppo lontani e non perchè non possano arrivarci senza rischi, ma perchè costa loro troppo.

I cattocomunisti si ritrovano sulla striminzita proposta di salario minimo a 9 euro lordi (netti, dice La Verità, sarebbero 6 !) ignorando che già adesso, tranne marginali settori, il salario minimo contrattuale in Italia è tra i più alti, oltre i 13 euro.

Del resto, quando si mettono assieme allo stesso tavolo dei fenomeni come la Schlein, Fratoianni, Bonelli, Calenda e Conte, non possono che partorire un qualcosa che è già superato dalla realtà: quando mai quelli conoscono come vive chi lavora e produce ?

C'è una soluzione ?

Sì, rovesciare il tavolo e riprendersi ogni Libertà, Indipendenza e Sovranità, lasciando l'Unione del Male al suo destino, ricominciando a battere moneta e respingendo le navi ong, spedendole ai porti degli stati di cui battono bandiera.

Anche con la forza, se necessario (semprechè ci siano rimasti siluri dopo tutti quelli spediti al comico di Kiev).

E' una opzione che mi gratificherebbe molto, ma che merita di essere posticipata, perchè, non sia mai che riesca il tentativo di sostituirci ai Timmermans, ai Gentiloni di turno.

A fine mese si voterà in Spagna e già da quel risultato potremo vedere se in Europa ci sarà spazio per un cambio di rotta sul problema dei problemi: l'invasione dei clandestini.

La Spagna è uno stato in prima linea, anche se la sua reazione è molto dura, pur avendo allargato le maglie da quando cè un governo socialcomunista come quello di Pedro Sanchez che, nell'unione, regge il moccolo a Germania e Francia.

Se cambiasse la maggioranza in Spagna e si allineasse a quella di Italia e Polonia, si creerebbe un bell'asse che potrebbe ben contrastare una Germania che con Scholz ha perso la sua forza economica e una Francia, sconvolta da una guerra etnica all'interno dei suoi confini nazionali, in cui Macron sta dimostrando tutta la sua imbarazzante inettitudine.

Ma bisgnerà comunque attendere il giugno 2024, ormai solo undici mesi, perchè se cambiasse la maggioranza nel parlamento europeo e, quindi, anche la composizione della commissione, allora si potrebbe realizzare quel che potremmo, con grandi sacrifici, perseguire anche da soli, ma con più facilità e meno costi.

Naturalmente, senza dimenticare l'incognita guerra che potrebbe far saltare il banco da subito.

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