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No alla deriva

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31 luglio 2023

Una lunga onda di consenso per la Meloni

Sono passati nove mesi dalla formazione del Governo Meloni e il consenso che lo ha sostenuto non accenna a diminuire, al di là di fisiologici e ininfluenti spostamenti di intenzioni di voto ora su Fratelli d'Italia, ora sulla Lega, ora su Forza Italia, ma sempre all'interno del Centro Destra.

L'iniziativa di Alemanno di tentare la creazione di un partito alla destra di FdI riunendo 39, se non sbaglio, piccole sigle identitarie nel nome della Destra Sociale e dell'antiamericanismo, lungi dall'essere un pericolo, può anzi portare acqua al mulino del Governo, recuperando e incanalando in un contenitore non cattocomunista il dissenso, che già si era manifestato con le liste monotematiche alle scorse elezioni, che vorrebbe politiche più incisive su clandestini, posizionamento internazionale e inchiesta sugli anni del covid.

E se anch'io gradirei che nei confronti dei clandestini si adottasse la medesima politica degli australiani (che abbordano le navi che li trasportano, arrestano e incarcerano l'equipaggio, affondano la nave e caricano tutti i clandestini su altre navi con destinazione il ritorno nelle rispettive nazioni) capisco che ciò susciterebbe una reazione da parte delle quinte colonne interne colluse con i poteri internazionali che hanno interesse nel trasformare l'Italia nella discarica dell'immigrazione, che difficilmente il Governo riuscirebbe a contrastare.

Senza dimenticare che in Italia (purtroppo) ha sede il Vaticano che, nelle mani di Bergoglio, è fortemente antiitaliano e allineato alla narrazione mainstream (veggasi covid, immigrazione, guerra in Ucraina, clima, etc,).

E un esempio lo abbiamo nel Niger dove uno dei soliti colpi di stato ha deposto il presidente filofrancese per instaurare una giunta filorussa e adesso la Francia minaccia azioni militari (anche perchè il nuovo governo del Niger ha sospeso l'invio di uranio ed oro, estratti nelle loro miniere, alla Francia ...).

L'Italia non ha (ancora) la possibilità di agire indisturbata per tutelare le proprie ragioni e la politica internazionale, con il suo attivismo, della Meloni mi sembra che miri proprio a creare le condizioni per cambiare la situazione, con alleanza che vadano oltre la totale sudditanza a Bruxelles e al tempo stesso possano modificare gli equilibri di potere all'interno dell'unione del male.

Nel frattempo agisce là dove può muoversi con maggiore speditezza: la riforma fiscale, la modifica del reddito di cittadinanza, l'archiviazione (chi più ne sente parlare ?) di tutte le proposte di leggi di deriva dal famigerato ddl Zan, all'utero in affitto fino al reato di negazionismo climatico, la costituzione della commissione covid e l'ipotesi di una commissione di indagine sul reddito di cittadinanza, il posizionamento dell'Italia come ponte verso un'Africa che ha ancora bisogno di noi, molto più di quel che noi abbiamo bisogno di loro e che la stoltezza di Washington e Bruxelles rischia di regalarla a Mosca e Pechino e tanti altri piccoli interventi concreti che noi cittadini, spesso inconsciamente, recepiamo e che portano ai risultati dei sondaggi che premiano il Centro Destra e il Governo Meloni.

Per poco che sia è una inversione di marcia rispetto ai preceenti undici anni o, se proprio vogliamo essere critici, l'inizio di una svolta che ci ha fatto cambiare percorso.

I cattocomunisti, arroccati nella loro ideologia, non sono in grado di rispondere con efficacia perchè legati ad una narrazione calata dall'alto e che non considera il sentimento del Popolo, ma solo gli elzeviri intellettualoidi di un gruppo autoreferenziale che sta cercando di difendere i suoi privilegi e guadagni con le "battaglie" per conservare questo o quello spazio, a spese di tutti noi, a questo o quel nominativo allineato a sinistra.

E forse il segreto della Meloni sta proprio nel tenere la barra nella giusta direzione, senza però imprimere laceranti accelerazioni.

Comunque sia, la rotta tracciata appare quella giusta e sembra opportuno dare tempo al tempo del cambiamento.

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