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No alla deriva

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30 gennaio 2022

Solo Draghi sarebbe stato peggio di Mattarella

L'Italia e gli Italiani erano immersi nel guano e immersi nel guano restiamo.

Da questo punto di vista non cambia nulla.

Cambia invece (e tanto) nell'approccio che un elettore di Centro Destra deve avere alla situazione politica.

Salvini è stato tanto bravo nelle sue funzioni di ministro dell'Interno , dimostrando che si può fermare l'orda dei clandestini che invadono l'Italia con la complicità dei cattocomunisti e delle ong, ma si è dimostrato un dilettante, un incapace, una mammoletta nel guidare il Centro Destra.

Prima l'aver aderito al governo Draghi e oggi genuflettendosi alla volontà dell'Unione del Male e votando la rielezione di quel Mattarella che lui aveva (giustamente) definito sette anni fa "cattocomunista", "non il mio presidente" e totalmente estraneo alla Lega ed al Centro Destra.

Non riesco ad immaginare i tortuosi ragionamenti (?) che lo hanno portato a tale decisione, perchè credo che neppure un Salvini ubriaco avrebbe potuto acconsentire a votare Mattarella.

Perso il centrume moderato di Forza Italia che, come già la vecchia dc, corre a mettersi sotto la cappella protettiva dei cattocomunisti e delle loro legioni europeiste, togate, pennivendole, industriali, ecclesiastiche, dobbiamo registrare anche la fine della vicenda politica di Salvini quale leader del Centro Destra e della perdita di credibilità sua e del suo partito.

Resta, per fortuna, Giorgia Meloni con Fratelli d'Italia da cui dobbiamo ripartire, rimboccandoci tutti le maniche cercando, ognuno nel suo ambito, con le sue possibilità, di portare acqua al mulino della rivolta contro il regime.

Voglio sperare che la Meloni sappia proporre Fratelli d'Italia come catalizzatore di tutte le istanze che emergono dalla nostra area.

Apprezzo, seguo e condivido in gran parte le iniziative che vengono promosse da CasaPound, Forza Nuova e dai nuovi movimenti come Pro Italia di Matteo Brandi, Italexit di Paragone, Eurexit della parlamentare europea, uscita dalla Lega dopo che Salvini ha fatto votare per il lasciapassare sanitario, Francesca Donato.

Su Telegram sono molteplici i canali di informazione alternativi alle veline governative emanate dai maggiordomi dell'Unione del Male, ma sono tutte iniziative destinate all'irrilevanza se restano separate e l'unico modo per far contare le loro istanze è aggregarsi, tra di loro e attorno ad un polo di attrazione maggiore che, oggi, non può che essere Fratelli d'Italia.

Un polo che potrebbe e dovrebbe attrarre anche la parte migliore di Forza Italia e soprattutto della Lega.

Credo che molti parlamentari leghisti siano oggi storditi dall'aver visto la totale incompetenza di Salvini nel gestire un voto presidenziale e a leggere i commenti su Twitter ci sono valentissimo personaggi (uno fra tutti: Claudio Borghi Aquilini) che pur nella leale difesa del loro segretario, manifestano una opinione (non da oggi) difforme dalle scelte assunte.

Leggo anche di elettori che manifestano la loro delusione pensando di scappare dall'Italia e a questi ho risposto e rispondo: NO !

Si resta per combattere.

Scappare rende definitiva una sconfitta che, in politica, finchè si combatte, è perennemente provvisoria.

Abbiamo perso una battaglia per l'insipienza di Salvini (ben diverso oggi sarebbe il clima se Salvini avesse votato fino alla fine Nordio, la Casellati o un altro nome del Centro Destra e questo anche se fosse stato eletto Mattarella con i voti cattocomunisti e centristi), ma la guerra è ben lontana dall'essere terminata.

Mattarella non ci rappresenta, come non ci ha mai rappresentato lui in passato e neppure Draghi.

Agiamo, ognuno di noi nel suo ambito, per minare la loro azione.

Le elezioni politiche non sono lontane, un anno passa in fretta.

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