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No alla deriva

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20 gennaio 2022

Basta ristori sempre con i nostri soldi

Nonostante da un anno a palazzo Chigi ci sia quel fenomeno mondiale, genio assoluto, come viene descritto Draghi, al posto del ruspante leguleio pugliese, siamo di nuovo alle prese con una totale incapacità di far decollare la ripresa dell'Italia.

Peggio ancora, Draghi ha saputo solo spendere quello che non abbiamo, indebitandoci ancora di più e lasciando che l'Unione del Male ci mettesse al collo un cappio, sempre più stretto, nel pieno rispetto della tradizione dei cravattari, concedendo prestiti cui le altre nazioni non sono ricorse perchè, più intelligentemente, hanno solo richiesto l'uso dei finanziamenti a fondo perduto che altro non sono che il ristorno di quanto ogni stato verso alle casse dell'unione.

Come se non bastasse, per inseguire le paturnie delle varie Grete, si è impostata una politica ecologista sull'energia che ci sta portando al raddoppio (o peggio) del costo della luce e del gas, con conseguenze a cascata su tutti i beni e servizi, nessuno dei quali può prescindere da un uso continuato di energia.

Ciliegina sulla torta, il riaccendersi di una inflazione che è già intorno al 4% e che si mangia i risparmi.

In questo quadro il fenomeno di palazzo Chigi ha imposto una serie di divieti e sanzioni che dividono gli Italiani e ci fanno, tutti, sentire in pericolo.

E quando ci sentiamo in pericolo, tendiamo a chiuderci nel nostro cerchio famigliare e di amicizie, spendendo di meno e, quindi, provocando una crisi degli esercizi commerciali, turistici e industriali, in un circolo vizioso che fu ben descritto in un racconto che, per spiegare come poteva nascere una crisi economica, partiva dal mancato acquisto di un semplice bottone da camicia.

Per calmare un po' le acque il fenomeno e i suoi adepti si riempiono la bocca con la parola, inventata dal leguleio pugliese, "ristori".

Uno, due, tre (forse più) decreti di ristoro, peraltro arrivati zoppicanti, che hanno incrementato debiti e debito e che, alla fine, senza risolvere nulla, hanno solo interpretato lo spirito del reddito di cittadinanza: uno sperpero assistenzialista, fatto con i soldi di tutti.

Sì, perchè è bene sottolineare e ricordare che i "ristori" non vengono erogati con soldi che graziosamente il fenomeno e i suoi compagni di sventura mettono a disposizione, prelevandoli dai loro conti personali.

E non sono neppure frutto di una straordinaria attività di stampa banconote della Banca d'Italia, come si faceva una volta alimentando peraltro l'inflazione, semplicemente perchè l'Italia ha stoltamente rinunciato alla sovranità monetaria, castrandosi anche questa opportunità.

No, sono soldi che vengono sottratti a tutte le attività dello stato che paghiamo con le nostre tasse.

Sono soldi nostri !

E' uno dei tanti modi per "fare i froci con il culo altrui" come si diceva una volta, prima che arrivassero gli abatini del politicamente corretto.

Basta ristori, quindi, che sono solo un costo, sopportabile, come il reddito di cittadinanza e qualunque sussidio assistenzialista, solo per un periodo limitato di tempo.

Si riapra tutto.

Si restituiscano le libertà naturali agli Individui e si ripristini il normale gioco che vede il Mercato come arbitro imparziale.

Chi produce bene, vende e si arricchisce.

Chi non sa produrre, non vende e chiude.

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