Non ricordo più in quale film o trasmissione televisiva, al tempo in cui il politicamente corretto non era ancora stato partorito, un comico urlava assatanato "voglio una donnaaaa !".
E' un brandello di ricordo sepolto, come la battuta "purchè respiri", sotto tonnellate di buonismo che, purtroppo, ha (in parte) infettato anche me, inducendomi a rinunciare e rimuovere dalla memoria molto di ciò che allora faceva semplicemente ridere e oggi sarebbe indice di riprovazione sociale.
Il ricordo, però, chiuso in uno dei tanti cassetti della memoria, c'era ed è riaffiorato quando ho ascoltato per radio l'appello di un gruppo di donne, capitanate da Dacia Maraini, che affermano che sia giunto il tempo di una donna al Quirinale.
Una donna, qualsiasi, fate voi il nome, perchè loro non l'hanno fatto.
Bella o brutta, grassa o magra, bionda o bruna, capace o incompetente, non importa, purchè sia una donna.
Io ho sempre creduto che il merito (che è un mix di capacità, esperienza, intelligenza, stile, bellezza, umorismo, concretezza e tanto altro) debba prevalere sull'appartenenza.
La Maraini e le sue compagne (compagne, penso, a trecentosessanta gradi) non si sono così rese conto che l'appello ad eleggere una donna purchessia, basta che respiri, al Quirinale avendo come unica caratteristica di scelta "l'essere donna", è peggio, per la Dignità delle donne, delle battute anni settanta.
Io al Quirinale, dopo quattro burocrati, vorrei uno bravo.
Che sia donna o uomo, non mi interessa, purchè rappresenti realmente l'Unità e l'Interesse Nazionale e non sia pronto a vendere l'Italia e gli Italiani per acquisire benemerenze dalle potenze straniere.
3 commenti:
La battuta è presa da "AMARCORD" di Fellini. Quello di "voglio una donnaaa!" era lo zio matto (Ciccio Ingrassia) che ululava arrampicato sull'albero e non voleva più scendere giù. Ecco, ora la metafora è ancora più chiara :-).
Beh, almeno questi facevano ridere. Ecco la fatidica scena:
https://www.youtube.com/watch?v=Au02p8huOuU
Adesso che lo hai citato mi torna in mente Ciccio Ingrassia sull'albero. E, come giustamente scrivi, la metafora è ancora più chiara nei confronti di tutti coloro che, non avendo argomenti intelligenti da esporre, ma dovendo essere presenti nel pastone politico, se ne escono con "è tempo di una donna al Quirinale".
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