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21 gennaio 2022

Una maggioranza di Italiani, cieca, sorda e muta

I notiziari (quelli veri, non le veline governative) lasciano sbigottiti per le vessazioni che, giorno dopo giorno, vengono imposte ad una minoranza di Italiani, da parte di chi si sbrodola ogni giorno a difesa delle minoranze (purchè siano funzionali alla narrativa del regime, però).

Solo oggi, accanto ad articoli sull'elezione del presidente della repubblica frutto (mi pare) di solitarie meditazioni con una bottiglia di grappa, troviamo tre notizie che, singolarmente, dovrebbero motivare per una rivolta contro Draghi e i suoi complici.

Un ospedale, con denuncia in pubblica trasmissione televisiva, avrebbe disposto di rinviare le operazioni non solo a chi non fosse vaccinato (e già sarebbe un sopruso di cui far pagare il fio) ma anche a chi, vaccinato, non ha accettato di farsi la terza dose (e in futuro, presumo, la quarta, la quinta, la sesta).

Con una ridicola difesa, il responsabile di tale infamia ha cercato di limitare ai soli interventi non urgenti tale disposizione, peraltro non smentendo che si tratta solo degli interventi non urgenti di non vaccinati.

Il governo del fenomeno catapultato a Palazzo Chigi da Francoforte da quattro giorni promette l'emanazione di un dpcm che dovrebbe chiarire quali servizi possono essere raggiunti da chi non è vaccinato (secondo la loro tesi che include anche chi non ha fatto la terza dose) e mentre Draghi sfoglia la margherita, escono ipotesi.

L'ultima, allucinante (proprio perchè probabilmente uscita dopo un consumo intenso di allucinogeni) è che sì, i non vaccinati possono andare al supermercato, ma solo per comprare "beni primari", il cui elenco, probabilmente, sarà contenuto in un prossimo dpcm.

Una limitazione che, se dovesse realmente risultare nel dpcm, è esclusivamente di carattere vessatorio, visto che, se uno non vaccinato (ammesso e non concesso che sia un untore) può entrare nel supermercato, non si limita il possibile contagio se gli si impedisce di comprare un bene su uno scaffale, ma gli si consente di comprarlo dallo scaffale di fianco.

Senza considerare il principio per cui non si può delegare la nostra libertà di acquisto ad un funzionario dello stato.

Infine la notizia di quella signora che, in quarantena, è uscita per soccorrere un motociclista che ha avuto un incidente ed è stata condannata con pena detentiva commutata in sanzione pecuniari di 4500 euro.

Immagino la scena: motociclista chiede aiuto perchè sanguina, ha le gambe rotte e Draghi alla finestra che dice no, non può far nulla perchè è in quarantena.

Quello che mi stupisce, non è tanto l'acquiescenza di chi, stragrande maggioranza, continua a belare con il gregge, ma la debolissima reazione di chi viene calpestato nei suoi diritti naturali.

Dalla Donato a Paragone, a CasaPound, a Forza Nuova e a tutti le varie associazioni che si oppongono all'introduzione del sistema sovietico, ascolto solo parole e iniziative separate così come ognuno pone in primo piano quel che più gli interessa senza guardare al quadro generale.

Ma le parole non servono più, perchè in Italia c'è una grandissima maggioranza cieca, sorda e muta, capace solo di belare a comando.

2 commenti:

Nessie ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Nessie ha detto...

o non ho nessuna intenzione di assoggettarmi a un simile sopruso da psicopolizia orwelliana. Che vengano pure a controllarmi il carrello della spesa. Ormai abbiamo un governo di tagliagole e i paragoni con le dittature del passato, sono acqua fresca. In particolare TUTTE le forze politiche contrario al governo Draghi dovrebbero unirsi in pochi ma chiarissimi obbiettivi:

1) FINE DELLO STATO DI EMERGENZA che invece è stato prorogato nientemeno che al 31/12/2022
2) fine delle misure repressive anti contagio e delle umilianti quarantene anti-influenzali (poiché il virus è null'altro che un'influenza un po' più severa).
3) fine dei ricatti vaccinali per chi deve andare al lavoro
4) fine del green pass che gli altri paesi hanno già abbandonato.

Gli orticelli "antiDraghistan" devono imparare ad unirsi se vogliamo uscire da questa fogna.