E' ancora presto per poter commentare accuratamente gli aspetti del provvedimento assunto dal consiglio dei ministri di ieri, con l'introduzione dell'obbligo vaccinale per gli ultra cinquantenni e del super lasciapassare per lavorare.
A parte la confusione tipica degli incompetenti sulla scuola con una casistica di stampo prussiano su positivi (che, ricordiamolo, NON sono malati) didattica a distanza, quarantena e altro, l'aspetto più farraginoso è quello del vaccino obbligatorio.
Se il "principio" (ma è un principio privo di alcun pregio) è quello di obbligare gli ultra cinquantenni al vaccino, al momento non sono ancora stati chiariti (almeno non dagli articoli di stampa, nè dai giornali radio che ho letto ed ascoltato finora) alcuni punti.
1) La sanzione da 600 a 1500 euro per gli ultra cinquantenni estromessi dal lavoro perchè non vaccinati è ripetibile o è una tantum ? E se è ripetibile, ogni quanto tempo ?
2) Analogamente, la sanzione (che non trovo indicata in modo uniforme) di cento euro per gli ultra cinquantenni non al lavoro e che non si vaccinano, è ripetibile ? E se lo è, ogni quanto tempo ?
3) I vaccinati con una o due dosi, senza quindi la seconda o la terza, sono considerati aver assolto l'obbligo vaccinale e sono "solo" soggetti alla mancanza del lasciapassare alla scadenza del sesto mese (dal primo febbraio) oppure a tale scadenza sono considerati come non aver adempiuto all'obbligo vaccinale ?
4) Quali sono gli esercizi commerciali che restano disponibili ai non vaccinati e non muniti di lasciapassare in corso di validità oltre ai supermercati ed ai negozi alimentari ?
5) Trattandosi di obbligo, lo stato si assume ogni costo e responsabilità per gli effetti, anche a lunga scadenza, delle dosi che il cittadino dovesse farsi inoculare ?
E' evidente che mentre Macron parla esprimendo senza filtri il suo odio verso i francesi, Draghi, più viscidamente, tace e agisce alle spalle, come Amato nel 1992 quando ci sottrasse il sei per mille dei risparmi, imponendo, senza avere una legittimazione popolare, provvedimenti discriminatori e stalinisti.
Non so come sia possibile reagire, in mancanza di qualcuno che abbia una visibilità e seguito nazionale, denaro a disposizione ed una capillare organizzazione necessaria a mobilitare le persone, all'ennesima violenza che subiamo da parte di un governo che sta mostrando al mondo intero la sua inettitudine e cerca di mascherarla con l'instaurazione di uno stato di polizia modello Corea del Nord.
Ogni reazione individuale, che non resti nell'ambito di una resistenza passiva che non comporti l'esposizione a sanzioni, infatti, danneggerebbe solo chi la pone in atto senza scalfire minimamente Draghi e i suoi accoliti.
Quello che manca (e temo non avverrà) è una reazione organizzata e di massa da parte di chi non vuole il vaccino e da parte di chi il vaccino è disposto ad accettarlo ma rifiuta obblighi, sanzioni e autorizzazioni governativi per esercitare i propri diritti di Libertà.
Non ricordo infatti atti rivoluzionari che in Italia siano stati organizzati ed abbiano avuto successo, a parte la Rivoluzione Fascista di cui ricorre nel 2022 proprio il Centenario, che però non trovò resistenza in uno stato ormai sfaldato.
Lo stato italiano è probabilmente nella stessa situazione strutturale di allora, ma Draghi ha alle spalle l'Unione del Male, quella stessa Unione del Male che lo portò ad affamare, da presidente della Bce, milioni di Greci.
Ed è proprio là, nell'Unione del Male, che si celano i mostri che manovrano i pupi al governo in Italia.
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