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13 gennaio 2022

La tassa che paghiamo per colpa degli antinucleari

L'augurio di buon anno della azienda che mi fornisce l'energia elettrica nella casa principale di Bologna è arrivato nella mia casella di posta elettronica la settimana scorsa: una bolletta, mai così alta, di 83,39 euro al netto dei 9 euro di una mensilità di canone rai, per un totale di 92,39 euro addebitati al 28 gennaio.

Forse qualcuno pensa che siano pochi (so di bollette più alte, anche di molto) ma il confronto deve essere fatto con quelle precedenti a parità sostanziale di consumi in qualunque fascia (F1 e F2/3).

La bolletta precedente, sempre al netto del canone rai, fu di 71,89 euro, quella prima di 58,15, cifra, euro più, euro meno, che ritrovo in quelle precedenti a cominciare da marzo 2021, mentre nel 2020 il costo si attestava intorno ai 40 - 45 euro (cui bisogna sempre aggiungere il canone rai).

Costo raddoppiato in due anni e le prossime bollette sono annunciate ancora più salate con la medesima storia che si ripeterà con il gas.

Il fenomeno che ci ha scaricato Bruxelles come presidente del consiglio, invece di sparare fesserie sui non vaccinati in conferenza stampa, pensando solo a divieti e sanzioni, dovrebbe occuparsi dei costi dell'energia, dei nostri risparmi, cosa che, forse, gli potrebbe riuscire meglio.

Anche perchè di questi costi possiamo incolparlo poco, se non come complice di tutti coloro che hanno gestito economia, finanza e politica negli ultimi decenni, visto che la responsabilità prima è ascrivibile esclusivamente a chi ha promosso e a tutti gli italiani che hanno votato per rinunciare ad ogni politica nucleare che, oggi, si scopre essere l'unica ad emissioni zero di CO2, quindi l'energia più "verde" che ci sia", praticamente inesauribile e con i reattori di ultimo modello anche con scorie ridotte e facilmente smaltibili.

Eravamo i primi in Europa nelle ricerche e nell'applicazione del nucleare civile e  adesso, per colpa di invasati che hanno profuso terrore a piene mani e del gregge che, come per il virus cinese, si è messo a belare all'unisono, non abbiamo più nessun reattore in funzione.

Non solo, ma compriamo energia prodotta dalle centrali nucleari poste ai nostri confini, ottenendo il risultato di pagare di più senza aver cancellato il rischio di un ipotetico incidente, dal momento che, come abbiamo visto con Chernobyl, le nubi radioattive non rispettano i confini, come qualunque clandestino.

Sarebbe bello poter dire che la bolletta energetica sia interamente addebitata a chi votò, per ben due volte (sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico !) contro il nucleare in Italia.

Scommetto che ad alzare la mano sarebbe una percentuale di gran lunga inferiore a quel 90% che si espresse contro il nucleare (come il 25 aprile 1945 i Fascisti furono mosche bianche davanti ad una massa enorme di insospettabili "partigiani").

Ma Draghi, visto che è un così gran fenomeno, risolva il problema, prenda il toro per le corna e cominci a dare avvio alla costruzione di un parco di centrali nucleari che ci consentano fra dieci anni l'autonomia energetica.

E lasci perdere la transizione ecologica, una fola utile solo a nuovi predatori della finanza alla ricerca di facili guadagni sulla pelle di un gregge troppo abituato a belare a comando.

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