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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

08 gennaio 2022

La fretta è cattiva consigliera

Lo vediamo da quasi un anno, quando anche il fenomeno calato su palazzo Chigi dall'Unione del Male agisce come un Conte qualunque (che probabilmente è, visto che Draghi è la persona più sopravvalutata del mondo), sfornando decreti al ritmo di più di uno alla settimana, facendo ammuina perchè non sa dove andare a parare, ma è in preda alla fregola di fare comunque "qualcosa".

Ecco la terza dose con la medesima sostanza delle precedenti che non fermano le varianti, nonostante le aziende farmaceutiche abbiano già annunciato un siero teoricamente idoneo a contrastare Omicron.

Ed ecco i provvedimenti, uno dopo l'altro, senza neppure attendere il tempo necessario a verificare se abbiano una qualche efficacia, in una rincorsa senza speranza alla "soluzione finale".

La faccia di tolla dei velinari di regime che scrivono editoriali ed appaiono in video dicendo tutto e, il giorno dopo, il suo contrario è smisurata.

Ma dobbiamo avere pazienza.

L'errore più grande è quello di agire come Draghi, cioè spinto dall'impulso frenetico di "fare qualcosa".

Anche noi, prima, seconda o terza dose, siamo condizionati da una martellante propaganda che tende a condizionare i nostri comportamenti.

E' come quando, in ufficio, arrivavano contemporaneamente due, tra, quattro pratiche con richieste di trattarle con urgenza.

Affrettarsi, significava sbagliare, non approfondire, non valutare tutte le opportunità e le sfaccettature delle situazioni.

Oggi, affrettarsi a fare questo o quello, significa sposare fideisticamente una tesi che, domani, gli stessi sacerdoti che la propugnavano potrebbero condannare.

No, prendiamoci una pausa.

Lasciamo che siano gli altri a correre e aspettiamo, il tempo è la migliore macchina della verità.

Soprattutto se sappiamo che il giro di boa sarà a fine gennaio, con l'elezione del nuovo presidente della repubblica.

Perchè tutta l'agitazione e l'attivismo di questi giorni ha, come obiettivo, il posizionarsi al meglio in occasione di tale evento.

Draghi, ormai è chiaro, brucia dalla voglia di diventare presidente della repubblica, lasciando ad altri le patate bollenti che non è stato in grado di affrontare e risolvere: il virus cinese, la crisi economica, l'aumento delle bollette, la politica energetica, l'invasione dei clandestini, il ruolo dell'Italia nel mondo ...

Draghi vuole fuggire verso il Quirinale e lasciare ad altri il compito di trovare il modo di restituire all'Unione del Male i prestiti che Draghi ha sottoscritto.

Ma gli altri, i partiti ed i loro leaders, non sono disposti a fare la parte delle bestie da soma e, quindi, giocano ugualmente la carta del movimentismo per mettere in primo piano le proprie bandiere.

Da qui la fretta per "fare qualcosa" che magari è sbagliato, che magari fra una settimana verrà modificato, fra un mese non sarà più di interesse o fra due avremo un vero vaccino.

Allora fermiamoci.

Aspettiamo.

A bocce ferme, con il nuovo presidente della repubblica e (forse, io ci spero sempre perchè spero sempre nel meglio) un nuovo assetto governativo e, perchè no, una crisi di governo che ci portasse finalmente ad elezioni, vedremo quali saranno le regole che verranno stabilizzate, quale sarà la situazione generale e quali saranno le offerte di vaccino.



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