Per la gioia dei cattocomunisti che trovano così un balsamo per le loro ferite, i giornaloni di parte (sinistra) danno conto con compiacimento di una polemica, vera o presunta, sulla formazione del governo.
Il totoministri serve essenzialmente per seminare zizzania, puntando alle (legittime) ambizioni umane dei singoli chiamati in causa.
La Meloni, Salvini e Berlusconi lo sanno benissimo, anche se è difficile evitare che chi vede il suo nome per un ruolo di prestigio, faccia spallucce e si occupi di altro.
Anche se non ne avesse avuto l'ambizione in partenza, il fatto stesso di essere nominato stuzzicherebbe il suo appetito e, quindi, qualora non fosse nominato, maturerebbe una certa delusione.
Il gioco della sinistra è lo stesso che hanno usato con Gianfranco Fini.
E non è il gioco di Letta o Mattarella, ma è il gioco di chi li consiglia e delle consorterie straniere globaliste che non vogliono che l'Italia si dia un governo politico, nazionale e forte.
Nella prima repubblica le crisi di governo, con la riedizione della stessa formula di maggioranza, serviva anche ad accontentare un po' tutti, con una rotazione negli incarichi.
Ugualmente nella seconda repubblica con i cattocomunisti che hanno ripetutamente cambiato i presidenti del consiglio, dando soddisfazione a personaggi, il più delle volte men che mediocri, come Prodi, D'alema, Amato, Letta, Renzi e Gentiloni, trovando anche lo spazio per provare che i "tecnici" sono un disastro peggiore dei politici, come ci hanno dimostrato i governi di Monti e soprattutto di Draghi che lascia alla Meloni un'Italia completamente nella merda (passatemi il francesismo, ma rende al meglio la situazione che consegna Draghi alla Meloni), sotto ogni profilo.
E poichè non sono convinto di poter concedere a Draghi il beneficio della buona fede, temo che quando proclama "missione compiuta", sia proprio quella di avere schienato l'Italia e messo al collo degli Italiani il cappio dell'Unione del Male con la quale ci siamo indebitati oltre ogni ragionevolezza e necessità.
Ma anche l'era Berlusconi ha avuto più governi, sempre con Berlusconi presidente, ma con ampia rotazione dei ministri, gratificando quindi un alto numero di persone.
L'intelligenza di chi abbiamo eletto, si dimostrerà quindi nel non agire come Fini, nel non farsi incantare dalle promesse, nel non tradire gli impegni assunti con noi elettori.
E gli impegni assunti sono molto chiari: anteporre l'Interesse Nazionale a qualsiasi altra considerazione e quindi approvare o respingere le iniziative europee in base all'utile che ne consegue per l'Italia e gli Italiani.
Quindi respingere l'invasione dei clandestini, con buona pace di Bergoglio che, se li amasse così tanto, se li porterebbe a casa sua in Argentina ... e vediamo se gli Argentini li accoglierebbero a braccia aperte, ridurre le tasse, affrontare le emergenze che di volta in volta dovessero emergere, come l'attuale costo delle bollette, dando sempre la soluzione più conveniente per l'Italia e gli Italiani.
A cominciare da una politica energetica che stracci e butti nella spazzatura le paturnie ecologiste, per programmare la massiccia costruzione di centrali nucleari e, nel frattempo, usare e dar fondo a tutte le risorse fossili disponibili, dal carbone, al petrolio, al gas metano che abbiamo in abbondanza sotto di noi e nel Mare Adriatico e che chiede solo di essere estratto.
Indubbiamente per realizzare quel programma occorrerà superare le resistenze di tutti coloro che hanno interessi economici fortissimi nella linea che l'Unione del Male ci vuole imporre e non sarà semplice, tanto che dobbiamo dare per scontato una gradualità negli interventi che potrà fare la Meloni, per cui sarà necessario attrezzarsi con tanta pazienza per mantener e la barra dritti, guardando all'obiettivo e non lasciandosi distrarre dalle false emergenze che i cattocomunisti tireranno fuori con tutte le manifestazioni di piazza che organizzeranno.
La Meloni dovrà comportarsi come la Thatcher, che andava avanti per la sua strada, a prescindere da scioperi e articoli di stampa.
Per questo il totoministri non deve far deflettere dall'obiettivo, perchè non ha importanza chi sia ministro e dove, è importante che quel ministro segua le direttive del governo di cui fa parte per portare il suo contributo al raggiungimento dell'obiettivo.
E il contributo di un ministro è di indirizzo e di scelta politica, non tecnico operativo.
In tale quadro, trovo dispersiva la polemica su Licia Ronzulli.
Non mi sono piaciute le sue reiterate dichiarazioni in materia di vaccini e green pass, ma è stata solo una dei tanti che hanno formulato pensieri di odio, infami e razzisti verso una parte degli Italiani.
Ma quello è il passato.
Se consideriamo che al ministero della salute sono andate la Lorenzin e prima ancora la Bindi e persino Donat Cattin (famoso per avere, con un decreto, resa potabile l'acqua nel bergamasco aumentando semplicemente la percentuale di atrazina ritenuta non nociva alla salute), potrei anch'io svolgere quel ruolo, tanto mica dovrei impugnare il bisturi ed entrare in sala operatoria, ma solo indirizzare il settore in base alle linee guida della mia maggioranza.
Ad operare in sala operatoria ci penserebbero i chirurghi ed a valutare sul piano tecnico scientifico i preparati ci penserebbero i pagatissimi dipendenti del ministero.
Per non parlare di chi è stato ministro, nel passato ma anche in tempi recenti, anche in altri dicasteri, come i casi di scuola di Di Maio, Lamorgese e Speranza, ma la lista è lunghissima.
La Ronzulli, nel quadro di un governo che avrà nella Meloni una guida molto più forte di quello che molti, continuando a sottovalutarla, possono pensare, non dovrebbe fare altro che agire in base al programma di governo e se tale programma prevede di abolire il green pass ed ogni persecuzione nei confronti di chi sceglie di non vaccinarsi, la Ronzulli dovrebbe solo preoccuparsi che tale linea fosse attuata.
Ricordando sempre che se Forza Italia non ha seguito la deriva dei suoi ministri draghiani (Gelmini, Carfagna e Brunetta) ed è rimasta, determinante, nel Centro Destra, lo si deve probabilmente alla Ronzulli, più che a due pacifici come Berlusconi e Tajani, che ha direttamente contrastato la Carfagna e la Gelmini (il tutto emerso dopo il voto di fiducia nello scontro riportato da tutti i quotidiani, al senato tra la Ronzulli e la Gelmini) nella loro affrettata deriva e approdo al gruppo Renzenda.
Ma la Ronzulli, che sia alla Salute o in qualsiasi altro ministero, non sarebbe altro che una di tanti (venti ? trenta ?) con il compito di indirizzo politico e di uniformare il ministero alla politica del governo, sulla base di scelte condivise e collegiali.
Per questo non importa chi sia ministro e dove lo sia, ma cosa il governo nel suo complesso è chiamato a realizzare.
E, per me, vale anche per Licia Ronzulli.
4 commenti:
Mi spiace, ma questo comportamento da "Svulazen" di destra non ti fa onore. La Ronzulli si è comportata durante la crisi pandemica esattamente come Speranza, pur non potendone, ovviamente, esercitare gli stessi poteri. Ho messo da parte tutti i suoi video nei quali proclamava la necessità di usare la forza pubblica per snidare i non vaccinati casa per casa, e in questo non c'è proprio nulla di "liberale" né di scientifico. Tutte le sue intemerate contro Belpietro e Borgonovo, che non sono certo giornalisti di certo di sinistra, stanno a dimostrare che non è ben vista neppure a destra; e se vogliamo, nemmeno presso la Meloni che giustamente non la vuole alla Salute (e con piena ragione!), dato che è arrogante, villana e divisiva.
Se vogliamo dirla tutta (Svulazen a parte) anche la Lorenzin proviene dal laboratorio di FI prima di fare il salto della quaglia a quel PD che le ha fruttato il Dicastero alla Sanità, dove anche lei si è distinta come una fanatica Lady Siringa. In ogni caso, io nel mio piccolo mi sono prodigata e mi prodigherò, contro la sua candidatura. Perché mai come in questo periodo quello alla Sanità (e non Salute) , non è un ministero qualsiasi, dato che è una succursale dell'OMS e dell'EMA. Il mondialismo passa attraverso la siringa.
I più esagitati contro la Ronzulli li leggo su Twitter e sono tutti quelli che, prima del voto, hanno dichiarato di scegliere le liste monotematiche. Non hanno quindi contribuito alla vittoria del Centro Destra e, anzi, hanno contribuito a far mancare l'obiettivo dei due terzi che avrebbe consentito di cambiare la costituzione. Fosse per loro saremmo tutti all'opposizione perenne e senza prospettiva. Se Forza Italia, determinante per la maggioranza, indica la Ronzulli, deve essere ministro. Poi sia la Meloni a scegliere in quale ministero, ma la Coalizione deve essere salvaguardata, diversamente torna Draghi. E anche se la Meloni non facesse nulla, sarebbe sempre meglio il suo governo emerso dalle urne di qualsiasi altra alchimia dovesse uscire dalle congiure di palazzo. Senza contare, come ho scritto, il ruolo della Ronzulli per contrastare la deriva dei Brunetta, delle Carfagna e delle Gelmini.
Ho capito. La Ronzulli oltre che ronzare, "svolazza".
Concordo con Nessie. Ho votato per FdI ma non mi sento rappresentato da "Kiss me Licia" Sestolese
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