Draghi e compagni ci hanno preso gusto e insistono: stato di emergenza fino al 31 dicembre per la guerra in Ucraina in cui l'Italia, teoricamente, è estranea e dovrebbe occuparsi solo dell'approvvigionamento energetico e del suo costo.
Come per il covid e come per il covid si stanno muovendo tutte le fonti di propaganda (stampa, radio, televisione) nani e ballerine per ripetere, alla nausea, la martellante tesi antirussa.
Ci sono poi zelanti commentatori che non hanno perso l'occasione per riposizionarsi ed acquisire benemerenze dal regime, sostenendone la propaganda, dopo essersi mostrati pecore nere sul covid.
Il coraggio, come diceva don Abbondio, se uno non ce l'ha non se lo può dare.
Come per il covid chi non bela nel gregge è escluso e insultato.
Come per il covid non viene dato, neppure nella televisione pubblica che dovrebbe essere di tutti visto che tutti la paghiamo, spazio a tesi che non siano agiografiche nei confronti del comico Zelenski, presidente dell'Ucraina e piene di odio verso Putin.
Come per il covid, purtroppo, Fratelli d'Italia e la Lega sono presi in contropiede e, invece di organizzare la difesa della ragione dalla propaganda, si stanno accodando alla narrativa di regime e sembra che oggi votino la mozione per inviare armi all'Ucraina, una dichiarazione di guerra camuffata (male) alla Russia.
Come per il covid i cosiddetti social accorrono a supporto della consorteria che vuole eliminare la Russia, ultimo ostacolo alla mafia planetaria del globalismo e del nuovo ordine mondiale, così si preparano a cancellare i profili e i messaggi di chi non ha venduto il cervello all'ammasso e potrebbero, non sia mai !, far ragionare ed aprire (un pochino ...) le menti annebbiate dalle tonnellate di immagini e di parole senza capo nè coda.
Come per il covid l'unico quotidiano che cerca di informare e non di fare propaganda è La Verità con bellissimi articoli oggi dello stesso Belpietro, di Veneziani e di Borgonuovo.
Ma, come per il covid, anche quei coraggiosi giornalisti sono costretti a ripetere, ad ogni frase, che le aggressioni vanno condannate, anche quando si hanno solide argomentazioni a sostegno delle aspettative russe.
Come per il covid la Libertà di giudizio la troviamo in singoli commenti di sconosciuti utenti e in canali Telegram che, ancora una volta, rappresentano una preziosa fonte di informazione alternativa.
Ma come tutte le guerre, anche questa finirà, allora Draghi e compagni dovranno trovare un altro pretesto per continuare con il loro spregevole stato di emergenza e favorire così quel grande reset che è voluto dalle consorterie affaristico e finanziarie.
Sarà una nuova pandemia, o la crisi energetica che loro stessi hanno provocato con le sanzioni alla Russia o, magari, l'arrivo dei Cosacchi a Roma che abbeverano i cavalli nel Tevere.
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