Voglio sperare che Draghi abbia in mano concrete garanzie per la continuità dei rifornimenti alimentari ed energetici, tali da evitare fame, miseria, licenziamenti, freddo, esproprio dei conti degli Italiani, che incombono nei prossimi mesi.
Voglio sperarlo perchè la supponenza, l'arroganza che Draghi mette in ogni suo intervento contro la Russia e Putin sono tali che, se fossi in Putin e nella Russia, la farei pagare cara.
Gli interventi contro la Russia, al limite degli insulti, non hanno nulla di diplomatico, nulla di attinente alle relazioni internazionali, nulla di benefico per l'Italia e gli Italiani, sono solo una marchetta alle consorterie finanziarie e affaristiche che hanno deciso da fare la guerra alla Russia per rimuovere un ostacolo al loro dominio globale.
Da Draghi non proviene alcuna analisi storica o politica sulla situazione in Ucraina, nulla che anche solo appaia come una valutazione della complessità della geopolitica locale che, come si vede dalla cartina, ha le sue radici in scelte espansioniste dello stato ucraino perseguite nei secoli.
Nulla di tutto ciò emerge dagli interventi, ma solo il disco rotto dell'aggressore e dell'aggredito, con l'altrettanta banale (e falsa) equiparazione ad Hitler e persino a Mussolini, facendo così strame di ogni verità storica, per entrare nell'ambito virtuale della cancellazione della cultura, oggi tanto di moda.
Se invece Draghi in mano non ha altro che la velina di Biden su quello che deve dire, allora prepariamoci a mesi di gravissima crisi sociale ed economica che sfocerà in un inverno dove congeleremo nelle nostre case.
Non ci resta che sperare che la guerra finisca presto e che vinca il migliore (chiunque sia), purchè cessino sanzioni, scarsità alimentari ed energetiche e aumenti dei prezzi.
1 commento:
Purtroppo non possiamo affidarci solo alla speranza (minuscolo, per non confondere), termine che ultimamente non porta buono. Draghi è a libro paga della Nato, del Pentagono, dell'attuale Casa Bianca "bidenista" e del conseguente sistema industrial-militare con l'aggiunta delle lobby chimico-farmaceutiche. Per fare marchetta a queste ultime, ha conferito a Speranza (quello disperante) il ruolo di plenipotenziario della salute con estensione all'emergenza bellica.
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