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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
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17 marzo 2022

Pacifisti e pacifinti

Posto che la zavorra che sta portando a fondo l'Italia è Draghi con il suo governo e le sue scelte fallimentari (perfettamente ieri su Twitter, Ilaria Bifarini ha sintetizzato:" Ho uno strano presentimento: che il debito pubblico che si continua a far salire a causa di folli spese (il 2% del Pil per la difesa!) e della distruzione dell’economia tra chiusure psicopandemiche e sanzioni autolesioniste, verrà ripagato con l’esproprio dei beni dei cittadini.") ma purtroppo avrò modo di scriverne, visto che ce lo terremo almeno fino alle elezioni del 2023, parlerò di pace.

Pace, parole di cui tutti si riempiono la bocca.

Nel nome della pace piovono bombe, vengono trasferite armi ai belligeranti e si insultano reciprocamente, a seconda del tifo, i rappresentanti delle parti in conflitto.

Una volta il pacifista era colui che perseguiva la risoluzione dei conflitti tra le parti attraverso il difficile percorso del compromesso, ma senza rendersi disponibile alla sottomissione.

Per me erano pacifisti i Romani che, una volta definiti i confini dell'Impero, intrapresero guerre solo per alleggerire la pressione dei barbari.

Si vis pacem, para bellum, se vuoi la pace, preparati alla guerra.

Perchè non si può difendere un confine, non si può difendere un valore che si considera non disponibile e quindi non soggetto a compromesso, se non si hanno le forze per farsi rispettare nel caso in cui il nemico, rinunciando a proseguire il dialogo, attaccasse.

E uno deve sapersi difendere da solo, non confidare negli aiuti divini sotto forma di uomini e mezzi di qualche altra nazione, con persone di diversa cittadinanza che vengano a morire per te.

Poi, negli anni settanta e ottanta, arrivarono i pacifinti manipolati dalla sinistra: meglio rossi che morti (apice della sottomissione che si ripresenterà con il terrorismo musulmano), urlavano per impedire la dislocazione, anche in Italia, dei missili Pershing e Cruise, con prospettive a loro dire apocalittiche (ricordate il presunto film, in realtà documentario di propaganda comunista The day after ?).

L'Unione Sovietica crollò senza guerre e senza apocalisse.

Altri pacifinti in azione quando, dopo il crollo del comunismo di matrice sovietica, arrivò una nuova ondata di islamismo.

In questo caso arrivarono anche bombe, le più pericolose, perchè non frutto di una aggressione tra stati, ma da parte di terroristi che si nascondevano nell'ombra, facendosi anche scudo con le leggi degli stati che attaccavano.

Finchè non fecero il passo più lungo della gamba, svegliando il gigante addormentato, colpendolo nel cuore di New York e provocandolo ad una reazione di fronte alla quale quella dei russi in Ucraina sembra la flatulenza di un criceto.

Eppure ci furono persone che manifestarono contro la reazione legittima di alcune nazioni occidentali: Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Canada, Spagna e Italia.

Da ricordare perchè è stata forse l'unica volta in cui abbiamo svolto, anche con grandi sacrifici, un'azione militare meritevole di encomio.

Nel mezzo ci fu la guerra tra le repubbliche dell'ex Jugoslavia (molto più vicino a noi dell'Ucraina), in cui partecipammo da pavidi con bombardamenti aerei (ricordate la retorica mammista di Emilio Fede per i nostri piloti Cocciolone e Bellini ?) sui civili serbi e su Belgrado.

Tra parentesi ho appena visto un video di un giovanissimo Biden che si vanta di aver suggerito lui di bombardare a tappeto Belgrado.

Lasciamo stare che i nostri governanti di allora si lasciarono sfuggire l'opportunità, nel dissolvimento della Jugoslavia titina, di reclamare il ritorno all'Italia di Fiume, Istria e Dalmazia che furono oggetto di pulizia etnica da parte dei comunisti di Tito.

E adesso le operazioni militari speciali della Russia in Ucraina con il corollario di menzogne propagandate a seconda degli interessi che si vogliono sostenere, a mezzo etere, satellite, digitale terrestre e stampa.

Qui si raggiunge il colmo.

Rispuntano dalle cantine gli stracci arcobaleno e fanno manifestazioni per la pace MA NON PER l'EQUIDISTANZA !

Insomma, i nuovi pacifinti, vorrebbero poter armare e far combattere una parte, ma pretendono che l'altra parte non reagisca.

Hanno deciso chi ha ragione e quindi non ci si fa mancare nulla (sanzioni, sequestri, urlate in piazza) indipendentemente dalle conseguenze che hanno su di noi.

E che non sono solo l'aumento e la futura, possibile penurie delle materie prime energetiche, ma anche milioni di profughi che potrebbero arrivare in Italia, da alloggiare, mantenere, curare, istruire.

Sono proprio dei pacifinti, perchè il vero pacifista sarebbe neutrale e non schierandosi non chiuderebbe nessun tipo di attività con le parti in conflitto, nè si presterebbe a rifornire solo una delle parti in guerra, perchè altrimenti perderebbe ogni credibilità quale possibile mediatore, ma soprattutto non potrebbe sostenere di perseguire l'obiettivo della pace.

Se Zelenski non fosse stato armato fino ai denti dall'occidente e non continuasse ad essere aizzato contro i Russi, presentandolo come un "super eroe", la guerra non sarebbe scoppiata o sarebbe finita subito.

Per far terminare il terrorismo in Alto Adige, Austria e Italia sottoscrissero un accordo sull'autonomia del territorio che ha reso Bolzano e la sua provincia una delle più ricche d'Italia.

Perchè non possono fare altrettanto con il Donbass ?

Se legittimamente gli Stati Uniti si opposero ai missili a Cuba, altrettanto legittimamente la Russia può (e deve) opporsi ai missili che potenzialmente verrebbero installati in Ucraina se entrasse nella Nato.

Il vero pacifista è un Uomo, cioè uno che persegue il compromesso, senza rinunciare a prepararsi a sostenere le proprie ragioni ed a difendersi senza confidare nel sacrificio di terzi per i propri interessi (veggasi la fine degli Afghani che sono stati abbandonati da Biden).

I pacifinti nostrani, invece, abbondano in slogan, bandiere, manifestazioni, chiedono agli Ucraini di morire per noi, ma la Legione Straniera lanciata da Zelenski langue senza effettivi.

Armiamoci e partite.

Anzi: noi vi armiamo e voi partite (per l'Ade).

Sono andato a ruota libera perchè provo un profondo disgusto, quando ci sono persone che muoiono e soffrono, che ci siano i tifosi sugli spalti ad incitarli, come nel Colosseo, invece di agire per mettere le parti nelle condizioni di deporre le armi.

Ed è ovvio che il più forte, essendo tale, potrà ottenere un compromesso a lui più favorevole, è nella natura delle cose.

Proprio per questo: si vis pacem, para bellum, che non è un principio militarista, ma semplicemente di buon senso e dovrebbe essere il motto di un vero movimento pacifista.


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