Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 maggio 2024

I fatti sono la miglior propaganda elettorale


Ad una settimana dal voto dell'8 e 9 giugno, si intensificano le dichiarazioni e le apparizioni televisive.

Non c'è però storia, perchè la Meloni sta surclassando tutti come ha dimostrato, ancora una volta, nella lunga (36 minuti) intervista rilasciata su Rete4 per la conduzione di Paolo Del Debbio.

Riconosco che la Meloni parte avvantaggiata perchè, dopo undici anni di immobilismo cattocomunista e grillino, da Monti a Draghi, di esplosione della spesa e del deito pubblico aumentato di oltre mille miliardi rispetto al momento in cui Berlusconi fu rovesciato da un'azione congiunta di Berlino, Parigi e dei loro valletti italiani, è facile fare meglio, nonostante le scarse risorse rimaste dopo il passaggio degli unni della politica italiana.

E' più facile dire "ho fatto" come può fare la Meloni in ogni circostanza, rispetto a dire "bisogna fare" da parte di chi ha avuto undici anni per fare e non ha fatto o ha fatto male.

E, come è sempre accaduto, vi è una naturale rendita elettorale per la posizione da Presidente del Consiglio, anche nei confronti degli alleati che collaborano validamente al fare di questo Governo, anzi spesso ne sono un traino come è per la Lega sull'autonomia differenziata e le opere pubbliche.

Ma se la Meloni non fosse quella politica esperta, che ha percorso tutto il cursus honorum, a cominciare dalla militanza di base nelle scuole e nelle piazze, non sarebbe in grado di essere il paradigma sul quale si adegua anche la campagna elettorale cattocomunista e grillina.

Vedere Conte che, paonazzo in volto e senza alcun controllo, pazzo di rabbia, con la sua incomprensibile parlata gutturale, cerca di alzare la mano per farsi forografare insieme alla Meloni è la misura di come il suo movimento sia privo di Ideali, Principi, Valori sui quali costruire un progetto di società da presentare in modo autonomo, a prescindere dalla facile polemica spicciola al traino di quello che realizza la Meloni.

Altrettanto dicasi per la Schlein che non so se ammirare per il coraggio di andare a fari spenti nella notte, finendo con lo sbattere immancabilmente in dichiarazioni prive di senso e di fondamento, togliendo così ogni dubbia sulla sua scarsa conoscenza della cosa pubblica, oppure se schifare per la faccia di bronzo con la quale insiste a ripetere formulette il cui contenuto è già stato ripetutamente smentito dai fatti, come i non veritieri tagli alla sanità.

Gli altri sono tutti comprimari che sgomitano per quindici secondi di passaggio al telegiornale.

Salvini e Tajani invece fanno la loro propaganda, seriamente, non vanno al traino della Meloni e cercano anzi di essere complementari in un gioco di squadra che veda vincenti l'Italia e gli Italiani.



30 maggio 2024

Solo un governo di Centro Destra sa risanare l'Italia

Andando oltre le trincee di parte, una persona normale, assennata, non può negare che, dopo undici anni a guida cattocomunista e grillina (da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte) riempiti di chiacchiere, di immobilismo, di sudditanza verso l'estero, di sperperi di denaro pubblico senza alcun ritorno significativo, il Governo Meloni stia dando un'impronta decisa al risanamento dell'Italia.

Sono tutti provvedimenti approvati o in corso di approvazione del parlamento (e saranno approvati perchè la maggioranza è solida e ampia) ma molti sconteranno la necessità di un referendum confermativo perchè le liste monotematiche hanno sottratto ai partiti di Centro Destra quel pugno di voti sufficiente a conquistare i pochi parlamentari in più, necessari a superare il quorum che avrebbe reso inutile il referendum.

E questa è una valutazione che gli Elettori dovranno fare l'8 e il 9 giugno quando dovranno scegliere il partito, uno solo !, da votare.

Ma tornando all'azione di Governo, tralasciando tutte le questioni minori, dalla sicurezza con particolare riguardo alle zone disagiate come Caivano alla circoscritta responsabilità del collegio sindacale, dal fisco amico con la riduzione delle sanzioni, all'utero in affito come reato universale, o le questioni che non sono minori ma una tantum come lo stop a reddito di cittadinanza e superbonus per fermare il dissanguamento della finanza pubblica, il Governo Meloni ha approvato/in corso di approvazione, provvedimenti epocali su tre direttrici.

La riforma fiscale che ha già portato alla unificazione di una aliquota con accorpamento delle due aliguote centrali e che a tendere (fine legislatura) arriverà ad una o due aliquote in base alle esigenze di bilancio.

La riforma istituzionale, che si muove a sua volta su due direttrici, una che consentirà, se approvata nel referendum, a noi cittadini di eleggere direttamente il Presidente del Consiglio, sottraendolo ai compromessi, alle macchinazioni, alle maggioranza costruite dopo il voto e, quindi, facendolo rispondere non alle consorterie di vario genere, ma solo e soltanto ai cittadini elettori.

La seconda che conferirà al livello regionale una autonomia operativa e finanziaria che renderà direttamente responsabile il presidente della regione e la relativa assemblea, eletti dai cittadini, delle scelte effettuate, così che i cittadini possano avere una diretta influenza, con il loro voto, su tali scelte che ricadranno sulle loro vite e le loro tasche.

Infine, di ieri, la riforma della giustizia che, soprattutto con la separazione delle carriere tra giudici e procuratori, rimuove un grosso ostacolo ad una giustizia che possa di nuovo fregiarsi della "G" maiuscola e nella quale chi sbaglia, anche se magistrato, dovrà pagare.

Non è un caso che queste riforme, che cambieranno l'Italia, risanandola e proiettandola verso un futuro di efficienza e di maggiore libertà, trovano una strenua opposizione da parte di tutti i privilegiati dall'attuale status quo.

Stampa, radio, televisioni, scribacchini funzionali alla sinistra, vaticano, sindacati, magistrati, percettori di mance e mancette, sono tutti mobilitati per far fallire quelle riforme, perchè loro e solo loro avranno da perderci.

Quando si tratterà di votare per il referendum confirmativo, noi cittadini non dovremo scegliere tra la Meloni e la Schlein (o Conte o Renzi ... 😨) ma dovremo dire se vogliamo consegnare ai nostri figli e nipoti l'italietta di serie B che ci è stata lasciata dopo undici anni di governi cattocomunisti e grillini da Monti a Draghi, o una nuova Italia che possa giocare in serie A con vista sullo scudetto.

29 maggio 2024

Standing ovation per Giorgia Meloni

Qualunque Italiano con senso della Patria  e sani Principi, Ideali e Valori, non può che apprezzare il nostro Presidente del Consiglio che, con un "uno-due" da k.o., ha spazzato via la politica curiale dei parrucconi, di quelli che ti sorridono davanti e ti pugnalano alle spalle.

Noi Elettori del Centro Destra non possiamo che ringraziare Giorgia Meloni per aver cancellato, in pochi giorni, la spocchia arrogante dei cattocomunisti che, sfruttando giornali, radio e televisioni imbottiti di agit-prop della sinistra, che adesso strillano come i bambini viziati dell'asilo Mariuccia, si erano illusi di poter dileggiare il prossimo senza reazione.

Noi eravamo abituati a sentirci dire "siate superiori", "non curatevi di loro" e, invece, Giorgia Meloni ha spazzato via tale concetto da eunuchi della politica per impartire una lezione prima agli agit-prop delle varie trasmissioni faziose, quindi ad un signore che si atteggiava a cabarettista ma, alla prova del nove, quando ha dovuto affrontare di persona l'oggetto del suo scherno, non ha saputo fare altro che balbettare.

Un De Luca imbalsamato e inebetito come un pugile suonato che mi ha ricordato tanto i membri del politburo del vecchio pcus, il partito comunista sovietico, che venivano collocati sul palco, immobili come statue incartapecorite e avvolti nei loro pastrani grigi come le loro espressioni, durante la parate in piazza Rossa, per poi ritirarli e ripresentarli l'anno successivo.

E una Meloni che mi ha ricordato il gesto di Silvio Berlusconi quando, ancora in una campagna elettorale, quella del 2013, andò da Santoro, sbaragliandolo e si presentò spolverando la sedia dove prima si era seduto, inquinandola, Travaglio.

Se qualcuno avesse avuto dei dubbi, l'ultima settimana li ha cancellati tutti: Giorgia Meloni è degna di essere Leader del Centro Destra e ancor di più di rappresentare l'Italia come Presidente del Consiglio che deve difendere gli Interessi Nazionali nei vari consessi internazionali.

Senza sudditanze nè complessi di inferiorità, perchè noi siamo l'Italia !

28 maggio 2024

Le complicate alchimie dell'unione europea

L'8 e il 9 giugno si voterà per l'elezione del parlamento europeo.

Un organismo che non esercita le funzioni di un normale parlamento, ma ne è depotenziato da un complesso meccanismo burocratico che ci dice come, sin dall'inizio, l'europa comune sia solo una struttura messa in piedi a tavolino, con solo burocrazia e senza anima.

Il parlamento, infatti, detiene solo una parte dei poteri di indirizzo, può non votare la fiducia ai commissari scelti dai governi, può proporre direttive, può sollevare polveroni, ma non decide.

Fortunatamente le decisioni finali restano nelle mani dei governi nazionali, almeno finchè non verrà nocivamente superato il principio dell'unanimità, come sostenuto, tanto per cambiare, dai cattocomunisti a cominciare da Mattarella e Prodi.

Se vogliamo semplificare (ma è più complesso) il parlamento europeo ha in mano un terzo delle azioni dell'unione, con gli altri due terzi in mano alla commissione e al consiglio formato dai capi di stato o di governo.

Ma è quest'ultimo organismo che ha la parola definitiva: se non approva, anche se gli altri due terzi sono concordi, non se ne fa nulla.

Il parlamento ha prevalentemente una funzione demolitrice delle proposte altrui, come accadde una ventina di anni fa, quando il Governo Berlusconi propose Buttiglione commissario e il parlamento lo bocciò.

Così i numeri che usciranno per il prossimo parlamento europeo saranno importanti per impedire la nomina di estremisti come Timmerman, ma anche di proseguire con provvedimenti autolesionisti come l'auto verde, le case verdi, la politica muscolare contro la Russia, l'esproprio delle spiagge nazionali, le ridicole direttive sugli imballaggi e tante altre amenità ideate da invasati sovranazionali che portano solo danno a tutti noi.

Fino al 9 giugno è vietata la pubblicazione dei sondaggi, da sempre stiracchiati a seconda delle convenienze, solo per dimostrare le proprie tesi preconcette e l'esito delle urne può essere, come spesso accade, sorprendente.

Al momento si dice che non c'è una maggioranza che non sia la ripetizione della cosiddetta maggioranza Ursula che vide assieme un assembramento contro natura composto da comunisti, verdi, liberali, socialisti, popolari e grillini.

Allora la Von der Leyen, con tale maggioranza, superò per una manciata di voti la conferma parlamentare, con i voti grillini determinanti per la nascita dell'attuale, disastrosa commissione.

Si dice che la Destra, che si ripartisce tra Ecr, i Conservatori della Meloni e Id, cui aderisce la Lega di Salvini, sia in crescita ma le proiezioni la darebbero, sommando i seggi, solo seconda dietro ai popolari di Forza Italia.

Come è capitato in molte altre occasioni, sono i popolari, una volta chiamati democristiani, ad essere l'ago della bilancia.

E' singolare parlare di ago della bilancia per il partito che sarebbe quello di maggioranza relativa, ma è esattamente quello che accade, perchè i popolari possono decidere se rivolgersi, come diceva Andreotti, al forno socialcomunista, oppure a quello della Destra.

In ambedue i casi, però, non sembrerebbe esistere una maggioranza senza l'accorpamento di almeno un'altra forza o di una serie di liste minori tra quelle dei non iscritti ad alcun gruppo principale.

Ma anche tra i popolari, come sempre tra i democristiani, non c'è una visione univoca, perchè abbiamo persone sicuramente di Centro Destra come Tajani e Mitzotakis, ma anche altri pendenti sin troppo a sinistra come il tedesco Weber.

Insomma un guazzabuglio utile solo a consentire ai governi nazionali di continuare ad essere l'ultima, decisiva istanza per ogni decisione.

Ma un guazzabuglio che dice come, chiamati alle urne, la scelta migliore sia quella di votare per un partito che, coerentemente, respinge ogni idea di alleanza innaturali con la sinistra (di qualunque estrazione), evitando di rafforzare un partito ambiguo e infido come quello popolare.

27 maggio 2024

Ma come si fa a non votare questa "Giorgia" ?


Con due video, uno dei quali di appena un minuto e predisposto su richiesta specifica di una emittente che voleva mandare in onda un minuto di propaganda elettorale per ogni partito, Giorgia Meloni ha confermato di essere di molte spanne superiore a qualsiasi concorrente cattocomunista e grillino.

Poco più di venti minuti nel primo video, che riprende la formula degli Appunti di Giorgia ma, causticamente, viene ridenominato TeleMeloni.

Una chiara, coerente, concreta esposizione di quello che il Governo ha fatto e che si appresta a fare.

Poi un minuto di elegante presa in giro ai radical chic che, come i carri armati del Duce nelle barzellette del passato, passano da un Formigli ad una Gruber, ad un Augias, ad una Bortone e via percorrendo tutta la dolente via crucis degli orfani del pd.

In un minuto la Meloni risarcisce moralmente decine di milioni di Italiani costretti ad informarsi sui canali alternativi perchè le stazioni radio televisive nazionali sono disgustosamente strumento di propaganda cattocomunista e grillina.

Mi viene da pensare: ma se il Centro Destra (perchè Salvini non è da meno della Meloni, solo che non è lui il Presidente del Consiglio, cioè il parafulmine di tutto il disagio cattocomunista) potesse avere tutta la compiacente e genuflessa visibilità che stampa, radio e televisioni concedono alla Schlein, a Conte, persino a Calenda, Renzi, Fratoianni e Bonelli, ma quanti voti prenderebbe ?

Il 60%, il 70% ?

Ma forse è sufficiente che diano la parola ai cattocomunisti ed ai grillini, tarantolati e con la bava alla bocca, per far capire a chi sa capire, che da un lato c'è un Governo che fa l'Interesse Nazionale, dall'altro ci sono improvvisatori che, dopo aver fallito per undici anni, adesso, grazie ad una stampa compiacente che li accredita a prescindere e spesso si sostituisce loro dimostrandosi inaffidabile nelle sue "informazioni"
, si atteggiano a professorini.

Come si fa, allora, a non votare "Giorgia" alle elezioni europee ?

E poichè votare Giorgia è, purtroppo, a causa del sistema elettorale che costringere a votare un solo partito senza poter dare preferenze a candidati di una differente lista, alternativo a votare per il Generale Vannacci, ognuno di noi dovrà sciogliere il dubbio il 9 giugno, prima di entrare nell'urna.

26 maggio 2024

L'amor di Patria è un basso istinto ?

Leggo i resoconti di una intervista rilasciata da "un giovane rampante del pd" (copyright Salvini), Romano Prodi, che, pur confessando di aver letto solo una parte del saggio del Generale Vannacci, lo giudica e ritiene che contenga gli istinti più bassi dell'Uomo.

Da uno che si è prestato, nel corso del suo grande avvenire che ha dietro le spalle (copyright Vittorio Gassman), a genuflettersi davanti ai potentati stranieri, non dubito che gli sia impossibile capire che il Mondo al contrario è intriso di amor di Patria, proprio perchè è scritto da uno che la Patria ha servito con dedizione, onore e competenza.

Perchè l'amor di Patria non è solo la difesa dei confini in guerra (e anche in pace) o sventolare il Tricolore a comando magari solo per le partite di calcio, amor di Patria è anche coltivare, diffondere, tramandare le nostre Tradizioni, i nostri Valori culturali, morali, civili, sociali, affermare la nostra Identità Nazionale e difendere, anche nei confronti dei capi di stato e di governo stranieri, l'Indipendenza, la Sovranità e la Dignità della nostra Nazione.

Capisco che siano concetti totalmente estranei per un cattocomunista che risponde alle due chiese antitaliane, quella di derivazione comunista con la sua internazionale fondata sulla tirannia dell'ideologia e quella di derivazione clericale, fondata sul dogma della infallibilità papale e, infatti, vediamo che un aspirante papa come il vescovo di Bologna Zuppi, invece di occuparsi di teologia, si interessa e interviene contro la riforma del premierato, come una Schlein qualunque.

Prodi, come prima di lui i suoi compagni di viaggio, fanno così propaganda gratuita alla candidatura del Generale Vannacci, perchè chi è, evidentemente, così inviso ai cattocomunisti è, la miglior scelta possibile per un Italiano.

L'unico risultato che Prodi ottiene è di non risolvere i miei dubbi su chi votare il 9 giugno: Lega per dare la preferenza al Generale Vannacci o Fratelli d'Italia per confermare la fiducia ad un Presidente del Consiglio che, ogni giorno che passa, si dimostra sempre più concreto, chiaro e pienamente in controllo della macchina di governo, portando a casa risultati e perseguendo coerentemente una linea che deve essere rafforzata dal voto elettorale.

25 maggio 2024

Non c'è Italia senza Dante

La notizia più ripugnante di questi ultimi giorni proviene da una scuola media di Treviso dove due studenti di religione musulmana sarebbero stati esonerati dallo studio di Dante perchè i contenuti della Divina Commedia sarebbero islamofobi.

Marcello Veneziani nel suo editoriale odierno ne La Verità, commenta il caso, tra l'altro fornendo l'informazione che sarebbe stato il professore a chiedere se i due volessero essere esonerati, con un atto di zelante, totale e non richiesta sottomissione.

Sembra che, in alternativa a Dante, per i due piccoli islamici, sia stato proposto un corso su Boccaccio.

Veneziani ironizza su questo scambio tra il Dante che manda all'Infermo Maometto e Boccaccio che descrive scene licenziose ed erotiche, ma il punto è che la lingua italiana si è formata sia con Dante che con Boccaccio (e Petrarca e Guinizelli e Cecco Angiolieri e Cavalcanti e via via fino ad Ariosto e Tasso - come la metteranno con La Gerusalemme Liberata ? - e Manzoni e Foscolo e tanti altri fino al nostro secolo).

Escludere dall'insegnamento anche uno solo di quei poeti e scrittori che hanno costruito la nostra lingua, significa non voler insegnare e non voler imparare non solo il nostro linguaggio comune, ma anche la nostra essenza di Italiani.

Escludendo uno o più dei Grandi (ma anche dei meno Grandi) della nostra Storia Letteraria, non si insegna e non si impara ad essere Italiani.

E questo non possiamo permetterlo, non possiamo tollerarlo.

Non è ancora troppo tardi per una drastica inversione di rotta.

Chi arriva (autorizzato !) in Italia deve accettare l'Italianità, deve accantonare le sue tradizioni tribali, per assumere i nostri usi e costumi, per studiare la nostra Lingua, la nostra Storia, per imparare a memoria brani della Divina Commedia, di Marzo 1821, dei Sepolcri, perchè deve assorbire la nostra Cultura, deve metabolizzarla e quindi comportarsi automaticamente in base alla nostra Tradizione.

Diversamente non sarà mai Italiano, per quante firme e timbri possano mettere sui suoi documenti.

E se chi arriva (regolarmente) a casa nostra non accetta le nostre regole fondate sulla nostra Tradizione, allora dobbiamo imbarcarlo, anche a forza, su un mezzo che lo riporti da dove è venuto.

Magari assegnandogli come valletti i professori sottomessi che dimostrano che non possono insegnare ciò che non capiscono e soprattutto non sanno insegnare la Dignità e l'Orgoglio dell'essere Italiano.


24 maggio 2024

Attualità della ricorrenza del 24 maggio

Nel 1915, il 24 maggio, l'Italia entrava finalmente in guerra, con i socialisti che anche allora remavano contro la Patria, per riscattarsi dopo secoli di servitù e sottomissione davanti allo straniero.

Centonove anni dopo il 24 maggio è la vigilia di una scadenza elettorale, comune con i secolari nemici e gli infidi alleati di allora, dalla quale uscirà un parlamento che non è tanto importante per i suoi poteri, quanto per la sua composizione.

Per noi Italiani è l'occasione di un nuovo riscatto nei confronti di un'europa nemica, fondata sull'asse franco tedesco, persa nelle follie verbi, woke, immigrazioniste, di genere e nella quale undici anni di governi cattocomunisti, ancora una volta a remare contro gli Interessi Nazionali, ci hanno collocato in una posizione di valletti, sia degli uni che degli altri, da cui, faticosamente, il Governo Meloni cerca di uscire, coltivando alleanze con gli stati minori che sono alla ricerca di un punto di riferimento che non sia nè Berlino, nè Parigi.

La Grande Guerra, per noi iniziata solo il 24 maggio del 1915, significò la riunificazione con una parte d'Italia che era rimasta assoggettata al dominio austriaco dopo la infame azione di Napoleone contro la Serenissima Repubblica di Venezia.

Trento e poi Trieste, quindi, grazie a D'Annunzio, Fiume, Pola, l'Istria.

Erano e sono, come la Dalmazia, terre italiane, per Storia e Cultura.

Il 24 maggio del 2024 non è attuale la rivendicazione di quelle terre, l'occasione l'avemmo quando la Jugoslavia implose alla caduta del comunismo, ma il governo di allora, ancora in prima repubblica, non seppe approfittarne.

Aspetteremo pazientemente
una nuova occasione.

Nel frattempo possiamo e dobbiamo riscattarci dallo stato di sudditanza in cui Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi ci hanno messi nei confronti di Germania e Francia e l'occasione del voto a favore dei partiti nazionalisti e/o sovranisti giunge al momento giusto.

Questa volta non tocca al Governo cogliere tale occasione, ma spetta a tutti noi, Elettori, votando, dando forza e voce alle istanze della Nazione che sono rappresentate da Fratelli d'Italia e dalla Lega.

Non sprecare questa opportunità è un dovere anche verso chi, quel 24 maggio del 1915, entrò in guerra per riscattare l'onore dell'Italia.

23 maggio 2024

La Destra sa correggere gli errori

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è intervenuto dirimendo, nel senso migliore, la questione sorta con la diffusione del decreto che ripristinava il redditometro.

E' vero che la legge del 1973 che lo istituì, particolarmente invasiva nei confronti dei cittadini, è ancora in vigore e che il decreto non faceva altro che riempire un vuoto legislativo, limitandone gli effetti più perversi e repressivi, ma il redditometro non è certo materia per un governo di Centro Destra che dovrebbe, al contrario, fare della Libertà individuale, della fiducia verso i cittadini, quindi anche verso i contribuenti e della ritirata dello stato dalle nostre tasche e dai nostri risparmi, un totem supremo.

Il Vice Ministro Leo ha sicuramente peccato di eccessivo tecnicismo nell'emanare il decreto, probabilmnente condizionato non solo da una burocrazia ministeriale evidentemente ostile, a questo governo, ma anche dalle continue piazzate di Landini e soci che continuano a voler spendere andando a prelevare i soldi "dall'evasione" (come non hanno fatto negli undici anni in cui sono stati al potere).

Ma la Politica, quella appunto con la "P" maiuscola, ha reagito e, dopo le ferme prese di posizione di Salvini e Tajani, la Meloni ha tratto le conclusioni e bloccato il decreto.

La Destra, quando sbaglia (perchè tutti sbagliamo) sa però prontamente riscattarsi e correggersi, cosa che la sinistra non ha mai fatto, prova ne sia che l'ex ministro Visco aveva applaudito al provvedimento e se uno come Visco è favorevole ad un provvedimento fiscale, allora vuol dire che quel provvedimento è sbagliato.

Naturalmente il cortocircuito ha colpito la sinistra che, dopo aver fatto un mantra di ogni più perversa vessazione fiscale, dalle tasse alla patrimoniale, per "battere l'evasione", per partito preso si era scagliata contro il provvedimento di Leo e, con la correzione (in 24 ore !) operata dalla Meloni non ha saputo parlare altro che di governo diviso.

Affermazione quanto mai falsa visto che tutti i partiti di governo hanno assunto una posizione comune contro il "Grande Fratello" fiscale e le vessazioni dell'Agenzia delle Entrate, posizione che non ho rilevato dai partiti cattocomunisti e grillini.

Paradossalmente la questione del redditometro è la dimostrazione che del Centro Destra al governo ci si può fidare, perchè sa correggersi, rimediando agli errori, cosa che la sinistra non ha ancora imparato a fare (veggasi le richieste di patrimoniale, l'adesione alle follie verdi europee su automobili e case, il reddito di cittadinanza e quello miinimo, i 30 all'ora e tutte le altre amenità che ci propinano la Schlein, Conte e compagni).

22 maggio 2024

Molto meglio il premierato del consociativismo inciuciativo

I cattocomunisti con i loro alleati grillini si stanno scagliando contro la Riforma in senso presidenziale (ancorchè, purtroppo, limitata al Primo Ministro), preannunciando ostruzionismo.

Mi auguro che il Centro Destra non attenda l'ultimo momento per porre in atto tutte quelle contromisure, introdotte negli 11 anni a guida cattocomunista quindi legittimate proprio dagli attuali oppositori, che tra tagliole, contingentamento di tempo e altro, possano impedire ad una minoranza di ostacolare l'attuazione di un provvedimento non solo voluto dalla maggioranza, ma assolutamente necessario per il futuro dell'Italia.

Il premierato, infatti, attribuendo poteri e certezze istituzionali al Presidente del Consiglio direttamente eletto dal Popolo, consente di creare finalmente una catena di comando forte e veloce, che possa superare non solo le liturgie di una democrazia malata di oclocrazia dove si tutelano le minoranze di moda e si calpestano i diritti della maggioranza, ma dove è invalsa la pessima abitudine, già in prima repubblica, di coinvolgere nelle scelte le opposizioni di sinistra, adottando quindi soluzioni di compromesso inadeguate alle esigenze, ondivaghe, inefficaci proprio per la loro caratteristica di essere una raccolta delle più disparate esigenze per accontentare tutti.

Con il premierato si supera, una volta per tutte, quel consociativismo inciuciativo che tanto male ha fatto all'Italia.

Il Popolo, noi Elettori, voteremo per eleggere il Primo Ministro al quale questa riforma conferisce i poteri per attuare, senza compromessi se non marginali, il suo programma che, al termine del mandato, sempre il Popolo, noi Elettori, promuoveremo confermandolo o bocceremo sostituendolo con un altro candidato.

Chi non vuole il Premierato si schiera con il consociativismo, con le lobbies di potere affaristico e finanziario, con le pressioni dei sindacati, delle minoranze di moda, del Vaticano, delle corporazioni, insomma di tutti coloro che, senza un mandato popolare, vorrebbero imporre la loro visione, rovesciando le indicazioni degli Elettori.

In estrema sintesi, per il Premierato sono schierati quelli che vogliono una democrazia funzionante ed efficiente, contro il Premierato coloro che vorrebbero perpetuare un regime fondato sulle oligarchie di potere non elettive.

 

21 maggio 2024

L'inaffidabilità degli organismi internazionali

Nei romanzi e film di fantascienza, si vagheggia una Terra unita da cui l'Uomo parte alla conquista delle galassie.

Il presupposto, la visione, è fondata su una Terra in cui i popoli si rendono conto del pericolo di distruzione totale e scelgono di avviare un'era di collaborazione e di pace sotto l'illuminata guida di presidenti ecumenici che stiano bene a tutti (e che il più dellevolte hanno nomi inglesi, ma questo è un altro discorso).

Probabilmente tale visione deriva dalle fantasie degli autori che sognano la Terra di un'altra dimensione, perchè nella Terra della nostra dimensione gli organismi internazionali sono composti da soggetti che probabilmente non otterrebbero neppure il voto dei propri condomini.

Abbiamo una onu estremamente costosa, che si mantiene sui contributi di una trentina di stati, che vengono sistematicamente messi in minoranza dalla scelta di votare per teste e in cui è da tempo sotto contestazione il consiglio di sicurezza dove cinque stati hanno il potere di veto, cioè l'unico sistema in grado di porre un limite all'oclocrazia dilagante in tale sede.

L'onu è una organizzazione più dannosa che inutile, come dimostra la faziosità del suo segretario generale che, invece di mediare, di cercare di unire, prende posizione a favore di una parte, come fa, sistematicamente, contro Israele, rinunciando al suo ruolo super partes che, unico, gli consentirebbe di avere quell'autorità morale per indurre i contendenti alla pace (infatti la pace non arriva mai grazie all'azione dell'onu).

Dall'onu si dipartano varie altre organizzazioni internazionali di cui potremmo fare a meno, con grandi risparmi di risorse e di fuorvianti chiacchiere.

Ad esempio l'oms, la organizzazione mondiale della sanità, che adesso pretende di imporre un regolamento che sottragga il potere decisionale ai governi eletti dai popoli, per affidarlo ai burocrati autorefenziali da cui è composta.

Ma l'organismo internazionale meno affidabile è il tribunale internazionale.

Ancora una volta un magistrato, non importa da dove provenga, cerca di arrogarsi il diritto di sovvertire e rovesciare la scelta effettuata da un popolo sovrano.

Non è il tribunale dell'Aja a dover decidere eventuali responsabilità del Primo Ministro Israeliano Netanyahu, ma solo il suo Popolo attraverso il voto.

Altrettanto dicasi per il Presidente Russo Putin contro il quale, come per Netanyahu, è stato richiesto (e nel caso di Putin già emesso) un mandato di arresto internazionale.

Questa smania dei magistrati di mettere sotto processo gli eletti dal popolo è pericolosa, sia quando si tratta di un sindaco che di un primo ministro o presidente e non può essere condivisa, soprattutto quando, come nel caso di Netanyahu, si equipara il Primo Ministro Israeliano e il suo Ministro della Difesa, ai terroristi.

Finchè gli organismi internazionali si comporteranno come parti in causa, gonfiando il petto come tacchini per rivendicare una supremazia (che non hanno) su chi è eletto dal Popolo, il sogno di una Terra unita alla conquista dello Spazio, resterà solo una visione ristretta ai confini della Fantascienza.

20 maggio 2024

L'unica salvezza è fuori dall'unione europea

Tra ieri e oggi, con l'intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Congresso di Vox e con l'editoriale di Maurizio Belpietro ne La Verità, è stato esposto il programma essenziale per le prossime elezioni.

I due interventi sono complementari, la Meloni che contesta la follia del green deal, i suoi costi, la sua inefficienza, le ripercussioni sul lavoro e sulle imprese, Belpietro che sintetizza i 70 miliardi di motivi che ci dovrebbero indurre a votare alle prossime elezioni europee per Fratelli d'Italia o Lega.

Entrambi hanno 70 miliardi e molti più di ragione, ma tacciono, per non essere crocefissi sulla via di Bruxelles come accade a chiunque osi mettere in dubbio la santificazione dell'europa, sulla questione che resta alla base di tutto e la cui soluzione, da sola, spazzerebbe via ogni preoccupazione ed ogni freno: l'appartenenza alla unione europea.

Tutte le nostre principali difficoltà derivano dall'essere stati imbrigliati, dall'aver tollerato che ci mettessero un cappio al collo, nel nome dell'Europa unita.

Che poi, unita non è visto che tutti cercano di farsi i propri interessi sulla pelle altrui.

Montanelli scriveva che un francese andava in Europa da francese, un tedesco da tedesco e un Italiano da europeo.

Ecco il grande vulnus dell'Europa per noi Italiani: Gentiloni non fa gli interessi dell'Italia, come prima di lui non li hanno fatti la Mogherini o Draghi.

In un tweet su X il senatore Borghi, ad uno che criticava la sua legittima proposta di togliere l'obbligo di esposizione della bandiera europea accanto a quella Italiana, domandandosi come avremmo pagato, senza l'Europa, sanità istruzione, cantieri, rispondeva: con i 132 miliardi che avremmo risparmiato in contributi all'unione.

Precisando quindi che se noi versiamo 100 al bilancio dell'Europa e ne abbiamo indietro 70, vuol dire che ogni anno sottraiamo risorse Italiane alle spese in Italia a beneficio di stati stranieri o, peggio ancora, della burocrazia di Bruxelles, palazzi, commissari, parlamentari, spese di rappresentanza, remunerazione, galoppini vari.

Quello che ha detto la Meloni ieri e che oggi ha scritto Belpietro è verissimo e, almeno, dobbiamo cercare di limitare i danni, ma la vera rinascita arriverà solo se avremo la forza di uscire dall'euro e da questa unione europea dirigista, sovietica e perdente.

19 maggio 2024

La dittatura delle minoranze

Il dibattito tra i due leaders dei maggiori partiti, accreditati di circa il 48% delle intenzioni di voto, non si farà perchè i leaders nanerottoli si sono opposti.

E non è che si sia opposta una coalizione Brancaleone che però ha più del 50% dei voti, no, perchè due partiti minori, accreditati di un 11% complessivo che porterebbe i favorevoli al dibattito a quasi il 60%, si erano dichiarati favorevoli, ma il dibattito non si fa perhè quei partiti che rappresentano il 40% delle intenzioni di voto sono numerosi, piccoli ma numerosi (e rumorosi) e la votazione non è in base al peso del partito, ma per teste.

 Come all'onu dove, almeno, che un consiglio di sicurezza con il diritto di veto attribuito a cinque nazioni.

In un condominio, un solo condomino può opporsi alla trasformazione del riscaldamento centralizzato in autonomo, alla realizzazione di una innovazione anche se, migliorando l'estetica e rendendo più fruibile il bene, farebbe aumentare il valore dell'immobile almeno di quanto si spende in più per tale lavoro.

Sono solo due esempi di come un mal riposto garantismo (che non si vede nelle cose importanti come quando si accusa qualcuno di qualche reato e lo si spedisce in galera preventiva, chiedendone persino le dimissioni dai suoi incarichi) a presunta tutela delle minoranze, blocchi ogni sviluppo della società.

Poi si possono citare le opere pubbliche, dove basta un comitato di un pugno di cittadini per farle saltare o renderle più onerose per tutti.

E si possono citare le pretese di imporre le proprie dottrine, forzando e rendendo quasi obbligatorio il propio minoritario (almeno spero, per il futuro dell'Umanità !) orientamento sessuale.

E' la dittatura della minoranza che ha rallentato lo sviluppo civile della Società Occidentale e che, anzi, ne mina alle fondamenta l'esistenza stessa.

Siamo in quella che Polibio, nella sua teoria dell'anaciclosi, chiama oclocrazia, cioè dominio delle masse sopra leggi e potere costituito, che è la degenerazione della democrazia.

E se non si riuscirà a superare il tappo imposto da un ottuso ecumenismo verso le minoranze, ricominciando il ciclo virtuoso previsto da Polibio, la nostra Civiltà sarà travolta da quelli che non sono frenati da simili paturnie.

18 maggio 2024

Votare serve sempre

L'Italia non ha firmato la dichiarazione europea sui cosiddetti diritti per gli omosessuali.

Il coro dei lamenti si è alzato dall'opposizione cattocomunista e grillina, ampliato dai megafoni della stampa.

E' la dimostrazione che votare, con la testa, serve.

E' servito negli anni bui per rallentare e non far approvare provvedimenti similari (veggasi ddl Zan) a maggior ragione è utile oggi per respingere i tentativi delle lobbies omosessuali per far passare per diritti quelli che sarebbero solo privilegi a loro favore oltre a bavagli alle libere opinioni.

Anche se la non firma di tale dichiarazione fosse l'unico (e non è così: ce ne sono molti altri !) aspetto positivo di questo Governo, sarebbe ampiamente sufficiente per votare nuovamente Fratelli d'Italia o Lega.

L'astensione o un voto più marcatamente identitario attribuito ad uno dei partiti abbondantemente sotto quorum, monotematici, che si riempiono la bocca con le critiche verso Meloni e Salvini perchè sono incontentabili e vorrebbero sempre "di più" e "meglio", non ci avrebbe salvato da una firma che avrebbero apposto Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi e tutti quelli riconducibili alla loro parte politica.

Il Governo Meloni rappresenta, al meglio possibile, nel modo più concreto, quella Tradizione Identitaria che appartiene alla nostra Nazione e fa di noi un Popolo civile.


17 maggio 2024

I nani della politica

Nell'epoca dell'informazione continua, bombardati come siamo da ogni tipo di notizie, reputo fondamentalmente inutile ogni trasmissione radio televisiva che tratti di politica.

Quei programmi si trasformano, complici i conduttori faziosi e pendenti generalmente a sinistra, nella versione più volgare possibile dell'antico prototipo: A bocca aperta di Gianfranco Funari.

Radio e televisione dovrebbero solo fornirci un riassunto ragionato delle notizie, poi siamo noi a formulare le relative valutazioni e trarne le conclusioni.

Ma se proprio vogliamo un approfondimento politico per ascoltare i programmi e le critiche reciproche stando passivamente seduti in poltrona, il dibattito a due, tra i Leaders dei due maggiori partiti che rappresentano le due parti contrapposte, è l'unica strada.

Perchè consente di sviluppare gli argomenti e perchè il conduttore riuscirebbe ad imporre un ordine negli interventi, senza urla, senza sovrapposizioni, senza prevaricazioni.

La scelta di un dibattito a due tra la Meloni e la Schlein era quindi la più logica, opportuna, comprensibile.

I nani della politica si sono opposti e, in una società malata di demagogia, dove chi giudica, in ogni settore, non è all'altezza del ruolo, nano pure lui, l'organismo di controllo, con una decisione degna di Ponzio Pilato, ha imposto il consenso della maggioranza dei partiti, facendo saltare il confronto.

Un confronto che sarebbe stato un vantaggio solo per la Schlein, visto che tutti danno la Meloni per superiore nella dialettica e nella conoscenza dei temi, che avrebbe potuto non solo dimostrare di essere all'altezza del ruolo, ma che, accettando il dibattito, aveva dimostrato coraggio nell'affrontare una sfida improba.

Ma Conte e anche Calenda, Tajani e il duo Fratoianni e Bonelli, non ci sono stati, mostrando il loro nanismo politico e intellettuale.

Non ho capito la posizione di Renzi, che ha sempre criticato il dibattito a due che lo escludeva, ma poi ha fatto votare il suo partito a favore del confronto.

Onore per Salvini che si è dimostrato un Capo degno perchè, pur escluso in quanto è la Meloni il Capo della Coalizione, ha dimostrato di saper accettare un ruolo subordinato e, come è noto, solo chi sa obbedire può anche comandare.

Negli Stati Uniti, il dibattito è a due, tra i candidati presidenti dei due maggiori partiti.

Ed è a due il dibattito tra i candidati vicepresidenti, esattamente quello che Salvini ha proposto a Conte che è vilmente fuggito dal confronto.

Conte, ma anche Renzi e gli altri nani, vorrebbe il circo Medrano della politica, con un salone dove fossero presenti tutti i leaders dei partiti, così nella confusione non ci si accorgerebbe delle sue imbarazzanti amnesie e ignoranze.

Mi auguro che sia rifiutato tale dibattito, perchè ai nani della politica non deve essere concessa alcuna tribuna nè la Meloni e Salvini dovrebbere fare da traino alla visibilità di chi ha già dato prova della sua inettitudine e dannosità, come dimostrano i 220 miliardi a debito del bilancio dello stato provocati dal superbonus di Conte.

16 maggio 2024

Da Sarajevo a Bratislava

L'attentato di ieri al Primo Ministro Slovacco Robert Fico, ha numerosi e importanti precedenti.

La pessima abitudine di voler cambiare una linea politica a colpi di pistola e di attentati, apparteneva una volta alle frange estremiste.

Un anarchico fu l'assassino del nostro secondo Re, Umberto I, mentre la Grande Guerra iniziò con l'attentato del nazionalista serbo Gavrilo Princip. all'erede al trono l'Arciduca Francesco Ferdinando.

Se sono ancora oscure le trame che portarono all'omicidio del presidente Kennedy, quello di Aldo Moro porta indelebile il marchio di fabbrica comunista delle Brigate Rosse.

Stupisce quindi leggere che il criminale che ha sparato a Fico sia un "liberale" di sinistra (già "liberale" e "sinistra" assieme mi sembrano un ossimoro, anzi una alucinazione che giusto uno come Zanone aveva potuto spacciare, coniugandola assieme in Italia) che dovrebbe appartenere al filone di quelli che "non condivido la tua ideama darei la vita perché tu la possa esprimere" e non a quelli che provano a togliere la vita a quelli di cui non condividono le idee (vincenti nell'elettorato).

Probabilmente è un "salto di qualità" al contrario, tipico del mondo al contrario, indotto da una martellante propaganda che attribuisce la responsabile dei mali del mondo a chi, come Fico, non è allineato alla narrazione di quelli che spediscono bombe umanitarie, che bombardarono la Serbia e adesso sostengono l'Ucraina, che ci hanno imposto confinamento e punture, quelli che decidono che dobbiamo spendere migliaia di euro per cambiare automobile, casa e persino cibo.

Mi sembra evidente che, a forza di alzare l'asticella delle invettive contro chi non la pensa come chi si ritiene depositario della verità assoluta, si possa passare dal dissenso politico, all'aggressione a martellate sulla testa per arivare a sparare nel tentativo di far scomparire "democraticamente" chi vorrebbe riportare il mondo sui binari della Tradizione e del Progresso.

La flebile condanna dell'attentato, che se fosse stato fatto da un elettore conservatore o identitario verso un Macron, uno Scholze, un Sanchez avrebbe portato allo sciopero generale in tutta Europa e alla messa fuorilegge del partito di riferimento del criminale, dimostra come ci si sia assuefatti alla violenza, che da verbale diventa, senza che si faccia una piega, fisica.

E' un percorso che abbiamo vissuto in Italia e che stiamo rivivendo, come attesta l'assoluzione di quella signora che definì il Ministro Lollobrigida "neohitleriano": non è diffamazione.

Non sanno neppure comprendere le conseguenze delle loro parole e delle loro sentenze.

Se non è diffamazione definire "neohitleriano" un Ministro, allora significa che è stato sdoganato e riammesso alla legittimità politica Hitler ed il nazismo.

Andiamo così, allegramente, di corsa verso il baratro.

 

15 maggio 2024

Supebonus spalmato su 10 anni

Sembra che siano state superate le obiezioni di Forza Italia alla spalmatura in dieci anni dei costi dal primo gennaio 2024 del superbonus di Conte.

L'ammazza bilancio inventato dal governo giallo rosso (Conte presidente, Gualtieri ministro dell'economia) viene così incanalato verso un minor impatto distruttivo dei conti economici dell'Italia rispetto a come la incompetenza del governo Conte2 e l'ignavia del governo Draghi lo avevano lasciato.

Dai dati che si possono leggere sui quotidiani, i contratti, le domande, le opere sono state meno di mezzo milione, riguardanti meno del 3% del patrimonio immobiliare italiano.

Per quella piccola fetta di fruitori, il bilancio dello stato è, ad oggi, gravato di un debito ulteriore di 220 miliardi.

Ricordo che il nuovo patto di stabilità, di poco migliorativo rispetto a quello precedente, ci imporrebbe la riduzione del debito di cento miliardi, la metà di quelli da mettere in conto a Conte.

Il Governo Meloni, sin dalla sua formazione ha cercato di affrontare il problema, suscitando le querimonie di chi si sente danneggiato, inclusi i condomini, gli amministratori degli stessi e i soggetti che hanno acquistato il credito come le banche.

Sono tutti soggetti che hanno lautamente guadagnato, assieme ai costruttori che ugualmente piangono miseria adesso che non ci sono più o sono ridotte le agevolazioni.

Mi sembra giusto che, nel momento in cui si affronta il problema, venendo al pettine quei nodi che Conte e Draghi non hanno voluto e saputo affrontare e risolvere (il primo, tra l'altro, causandolo e non pentendosene, cosa ancora più grave per uno che si candida a ripetere la sua devastante esperienza governativa) a pagare siano non tutti i cittadini, ma quelli che finora hanno goduto dell'addebito al prossimo di tale costo.

Se ne facciano una ragione.

14 maggio 2024

Il ritorno della naja

Si torna a parlare di servizio militare obbligatorio.

Il Ministro Salvini ha ipotizzato una proposta per sei mesi di servizio pubblico per la comunità, lasciando molto nel vago se lo si deve intendere come servizio in armi o disarmato.

In precedenza il Ministro Crosetto aveva apertamente dichiarato che, in caso di guerra, non abbiamo riservisti che possano dare supporto ai professionisti sui quali, oggi, si basa la nostra difesa.

Il servizio militare come lo feci io nel 1979 non sarebbe riproponibile se non con profonde modifiche, fondamentalmente in relazione all'addestramento all'uso delle armi.

Allora la maggior parte dei militari di leva svolgevano servizi di caserma, pochi addestramenti fondati sul risparmio delle munizioni.

Alcuni miei amici mi raccontarono di aver sparato appena un caricatore di Garand (sei colpi) in tutto l'anno di servizio.

Io fui, sotto quell'aspetto, un po' più "addestrato", perchè destinato in Cavalleria, dopo tre mesi di Car (contro il mese della fanteria) andai al repartoa Udine e mi feci due esercitazioni (una Nato) in Sardegna e sul Meduna ed ebbi modo di sparare qualcosina in più con il Fal, la MG e soprattutto con il carro (Leopard di prima generazione).

Ma certamente non avrei mai potuto competere con militari veramente addestrati.

Credo che qualcosa in più ebbero modo di imparare quelli che svolsero il loro servizio tra i Lagunari ed i Paracadutisti.

Quella formula, quindi, è oggi improponibile e, soprattutto, inutile per lo scopo.

In primis si deve definire per quale ragione si vuole ripristinare il servizio militare obbligatorio.

Non può essere per una funzione da servizio civile, verrebbe meno lo scopo di creare una base di riservisti.

Dovrà essere un addestramento mirato esclusivamente all'uso delle armi e della difesa armata del territorio nazionale.

Forse sei mesi possono essere sufficienti se si escludessero tutti quegli orpelli coreografici di una volta (marce, parate, picchetti d'onore etc.) estremamente dispersivi anche perchè per addestrarci, noi militari venivamo distratti dalle nostre attività per giorni se non settimane prima dell'evento.

Sei mesi, intensivi, esclusivamente orientati all'addestramento formale e all'uso delle armi, con richiami necessari periodici per l'aggiornamento, diversamente si perderebbe lo scopo della creazione di una riserva.

Ma questo sarebbe solo un primo punto.

Bisognerebbe poi precisare che il servizio dovrebbe essere appannaggio solo degli Italiani, uomini e donne, nessuna legione straniera, non mi fiderei a fornire addestramento ed armi ai clandestini anche se rivestiti !

Poi l'inquadramento, le anzianità da riconoscere perchè non sia "tempo perso" per la propria carriera, la territorialità (qui ha ragione Salvini), per non trascurare l'aspetto disciplinare e formativo, cioè quel che più manca alle generazioni più giovani che non hanno svolto il vecchio servizio di leva.

Mi sembra che il problema della difesa della Patria, con la disponibilità di un bacino di riservisti, faccia emerge con estrema chiarezza come sia facilissimo distruggere qualcosa che c'è (anche se magari non funzionava benissimo), lasciando un vuoto che poi è complicatissimo riempire in modo adeguato.


13 maggio 2024

Fratelli d'Italia o Lega, tertium non datur

Dopo la sconfitta elettorale del 25 settembre 2022, assistiamo al tentativo di rovesciarne il verdetto da parte di tutta la variegata armata cattocomunista.

Come sempre, mettono in campo tutto quello che è a loro disposizione.

Il sindacato, la parte di magistratura militante e ideologizzata, la stampa allineata, il Vaticano e molte curie locali, il Quirinale ed i suoi sgambetti sotterranei uniti ad una logorrea infinita che porta Mattarella a dichiarare una e anche più volte al giorno su qualsivoglia argomento (grande nostalgia per la sobrietà dei telegrammi di Saragat solo in caso di decessi e di successi sportivi !), nani e ballerine che hanno trasformato molti programmi radio televisivi in festival dell'Unità.

E poi, ancora, le proposte più disparate e disperate per cercare di accalappiare quei boccaloni che ancora non si domandano come mai, avendo i cattocomunisti governato per quasi 11 anni consecutivi, scoprono solo adesso cosa si dovrebbe fare.

E non si domandano neppure perchè, dopo undici anni di governo, dopo averci lasciato con mille miliardi di debito in più rispetto al momento in cui rovesciarono il Governo Berlusconi, parlino ancora delle stesse cose.

Naturalmente il "no" è la facile via della distruzione.

No al premierato, no all'autonomia differenziata, no al ponte sullo stretto, no alla riforma della giustizia, no alla separazione delle carriere dei magistrati, no alla riduzione delle tasse, no alla libertà di utilizzare il contante.

L'unico sì che sanno dire è alla sottomissione.

Sì alla sottomissione verso il black lives matter, sì alla sottomissione verso le ong, sì alla sottomissione verso l'unione europea, sì alla sottmissione alla cancellazione della cultura, sì alla sottomissione alle politiche lgbt e gender, sì alla sottomissione al woke.

In questo quadro sarebbe criminale disperdersi alla ricerca del più puro e duro così come isolarsi in una sdegnosa e suicida astensione.

Si potrebbe fare un elenco di quello che, grazie all'attuale Governo, ci siamo evitati, a cominciare dal ddl Zan, dal Mes, per arrivare allo stop allo spreco di denaro pubblico con il reddito di cittadinanza e il superbonus.

Entro il 2027 dovremmo rientrare di cento miliardi di debito, il solo superbonus ha aumentato il nostro debito, fino ad ora, di ben 220 miliardi.

Ognuno di noi, anch'io, ha delle sue personali priorità che vorrebbe veder affrontate e risolte dal Governo e ci si adombra se queste non vengono affrontate, non vengono affrontate come vorremmo o, addirittura, vedono una soluzione contraria a quella che auspicheremmo (veggasi, per me, lo sbilanciamento verso l'Ucraina), ma è naturale che si abbiano queste differenze.

Se pensiamo quanto invece di male ne avremmo da un governo cattocomunista con la Schlein, Conte, Renzi, Calenda, la Bonino, Fratoianni, Bonelli (perchè per governare devono mettersi tutti assieme !) allora si capisce che votare Fratelli d'Italia o Lega non sarebbe solo una scelta di ripiego, come diceva Montanelli nel 1976 quando invitava a votare dc "turandosi il naso e tappandosi la bocca", ma una scelta positiva e propositiva, per cambiare questa aria mefitica che il politicamente corretto sparge sull'Italia e nel mondo.

E per cambiare non possiamo rivolgerci al nulla, a chi sostiene battaglie monotematiche, a chi non ha neppure la forza di andare oltre la sterile protesta.

In politica, quando si trovano ad operare più partiti e movimenti nell'ambito della stessa area, è opportuno unire le forze, non disperderle, soprattutto quando si combatte contro una forza che può contare su molteplici fonti di sostegno e di propaganda.

E il miglior modo per unire le forze è sostenere il partito della nostra area che risulti il più organizzato, il più forte, quindi il più attrattivo, rinunciando, al momento e nel nome di un interesse superiore, a qualche specificità identitaria, per favorire l'affermazione della nostra area nei confronti di quella avversa.

Il sistema elettorale vigente ci dice che, per le elezioni europee, la miglior scelta, produtiva di risultati e che non disperderebbe il nostro voto, è tra Fratelli d'Italia e la Lega.

Ogni altra scelta, favorirebbe la parte avversa, anche se non lo vogliamo, anche se facessimo quella scelta per opporci con maggior determinazione alla parte avversa.

Finchè esisterà democrazia, l'area di appartenza potrà prevalere, valutando il sistema elettorale di volta in volta vigente, facendo convergere il nostro sostegno sul partito più strutturato, più forte, più aggregante.


12 maggio 2024

Vengo anch'io ? No, tu no

C'è un infantilismo di ritorno nella politica che accomuna Conte a Renzi: la pretesa di mettersi in prima fila.

Il casus belli è dato dal dibattito organizzato da Bruno Vespa tra il Presidente del Consiglio e Leader della Coalizione di Centro Destra, Giorgia Meloni e il Segretario cattocomunista e Leader della Coalizione sinistra, Elly Schlein.

Un piccolo tentativo di tornare alle vecchie, chiare, lineari tribune politiche degli anni sessanta e settanta dove si capiva quello che si dicevano i due antagonisti che, con un moderatore veramente imparziale (non come i conduttori televisivi e radiofonici schieratissimi a sinistra dove poi trovano candidature di comodo, vero Annunziata e tanti altri prima di lei ?) non si parlano addosso, non urlano perchè non sono interrotti e possono articolare e argomentare, semprechè ne abbiano la capacità.

Conte e Renzi non ci stanno.

Non ci stanno ad essere dei numeri due (o anche meno).

Eppure il criterio del voto ottenuto è quello che toglie ogni alibi: il leader di una coalizione è il leader del partito che ha preso più voti.

E non c'è una terza o quarta possibilità, ci sono solo Maggioranza e Opposizione.

Nella Maggioranza il leader del partito che ha preso più voti è Presidente del Consiglio, nell'Opposizione il leader del partito che ha preso più voti è il Segretario pd.

Nel Regno Unito il leader liberaldemocratico non contesta a quello laburista il diritto di sedersi di fronte al Primo Ministro conservatore, perchè i laburisti sono il maggior partito di opposizione.

Negli Stati Uniti, per quanti candidati ci siano, il dibattito presidenziale è tra il candidato repubblicano e quello democratico, che rappresentano i due maggior partiti.

Perchè in Italia Conte e Renzi vogliono essere della partita ?

Per buttarla in caciara.

Solo buttandola in caciara possono infatti diluire le loro farneticazioni contro il Governo e per buttarla in caciara occorrono trasmissioni piene di ospiti, ai quali non viene data la possibilità di svolgere un pensiero articolato perchè interrotti, coperti dalle urla belluine altrui e ostaggio di tempi ristretti.

Personalmente non considero i dibattiti opportuni, neppure tra i due leaders.

Preferirei un ritorno al format di una platea di giornalisti che fanno domande al segretario del partito di turno che, a sua volta, risponde sviluppando le argomentazioni a sostegno, senza interruzione, senza urla, senza sovrapposizioni.

E perchè non tornare anche agli "spazi autogestiti" in cui, in base ai voti ottenuti, i partiti rappresentati in parlamento, autonomamente, organizzano una trasmissione in cui espongono il programma ?

La formula delle vecchie tribune politiche ed elettorali era la migliore, equa e sapeva informare.

Le trasmissioni televisive di oggi sanno solo buttare benzina sul fuoco e attizzare odi e incomprensioni.


11 maggio 2024

Campagna elettorale

Non ricordo elezioni europee con una campagna elettorale così accesa.

Non ricordo che si fosse organizzato un dibattito tra i capi delle due coalizioni che, per le regole che sicuramente si sono imposti, sfocerà nel nulla più assoluto, come i dibattiti tra i candidati presidenti degli Stati Uniti, con la proclamazione del "vincitore" solo in funzione del proprio tifo.

I cattocomunisti, disperati per gli esiti dei precedenti turni (parziali) elettorali, si stanno giocando tutto: il soccorso togato, quello stampato, quello di nani e ballerine, gli studenti aizzati al punto giusto di ebollizione, i clandestini che sempre più alzano la testa in assenza di una adeguata repressione della Polizia non per colpa della Polizia, ma dei magistrati che liberano loro, come fanno per i traghettatori e gli speronatori, e indagano i poliziotti (tranne quando si fanno massacrare) come fanno con i ministri che hanno provato a fermare l'invasione.

In più c'è sempre lo sgambetto sottobanco di Mattarella che esamina i provvedimenti del Governo Meloni come non sembra abbia mai fatto per i governi precedenti (tranne il Conte1 ...) a cominciare da tutte le aberrazioni dei dpcm che hanno imposto il confinamento di massa e quindi la puntura obbligatoria se si voleva lavorare e guadagnare.

In un tale quadro il Centro Destra prova a tenere la barra dritta, anche se con qualche incertezza come la tiepida difesa del Presidente della Liguria Totti, al quale, unitariamente, la Meloni, Salvini e Tajani dovrebbero imporre di NON dimettersi, mai !

Perchè non si può concedere ad un magistrato il potere di far dimettere qualcuno in base ad una sua iniziativa, prima ancora che vi sia un processo che termini con una sentenza di condanna definitiva.

Troppi casi in passato hanno visto (Fitto, Storace, ad esempio) politici bloccati nella loro carriera politica e mai più risarciti perchè sono passati anni prima di ricevere l'assoluzione, quando il principio dovrebbe essere esattamente il contrario: innocente, quindi in pieno possesso di ogni diritto, fino a condanna definitiva.

Eppure di argomenti per una seria campagna elettorale ce ne sarebbero, a cominciare dalla madre di tutte le questioni: in quale Europa vogliamo stare ?

La Meloni ha provato a mettere sul piatto una interessante analisi sulla differenza tra l'Europa Federale che vogliono gli europeisti invasati e quella Confederale che vogliono i Patrioti Nazionali.

Ma argomentare, approfondire, discutere, non fanno parte del corredo intellettuale dei cattocomunisti, che possono prevalere solo buttandola in caciara, dove loro sono bravissimi ad urlare per impedire al prossimo di esporre Idee e Argomenti che potrebbero far riflettere chi ancora ha un neurone funzionante.

Quelli che urlano invece di parlare ed ascoltare, argomentare e rispettare l'opinione altrui pur senza condividerla, non a caso sono gli stessi che manifestano per le strade a sostegno di uno stato che non c'è e che si fonda su bande di terroristi assassini che, prima dell'intervento di Israele, agivano come satrapi nei territori da cui partivano per le loro sanguinarie azioni.

Il principio è lo stesso.

Impedire la libera manifestazione di una opinione, porta ad alzare l'asticella dello scontro fino ad attaccare con le armi il prossimo.

Gli anni di piombo cominciarono proprio con la violenza verbale nelle università.