La Meloni, che già partiva da una solida esperienza per la sua lunga militanza iniziata a quindici anni, appare pienamente sul pezzo, in controllo degli argomenti e con una visione chiara di quel che può fare, quello che deve rimandare, quello che è urgente, ma sempre in un quadro ideale che, come le ha, probabilmente involontariamente, riconosciuto un magistrato ideologizzato, è fondato non su interessi personali o economici, ma su una visione ideale da perseguire come traguardo.
Sugli argomenti trattati ieri sera non ho nulla da eccepire, condivido tutto.
Dal perculo elegante verso Landini (che urla di fascismo, svolta autoritaria, palestina, ma mai di lavoratori perchè non ha nulla da dire e che diventa afono davanti a Stellantis di Elkann/Agnelli), alla conferma che, piaccia o non piaccia alla magistratura militante, il progetto Albania prosegue, fino alla dichiarata consapevolezza di conoscere bene quello che vuole il suo elettorato, inclusa la conferma dell'alleanza di Centro Destra.
L'argomento, forse l'unico, sul quale avrei avuto un dissenso poteva essere la guerra in Ucraina e il sostegno a Zelensky, ma Porro non ha formulato domande di politica estera e, quindi, posso dire di sottoscrivere le dichiarazioni del Presidente del Consiglio.
Che la Meloni sia pienamente in controllo della situazione lo si vede anche dalla rapidità con la quale, anche questa volta, ha provveduto a sostituire un ministro dimissionario, Fitto "elevato" a Vicepresidente Esecutivo della commissione europea, con il capogruppo alla Camera Tommaso Foti, di Piacenza, che anni fa ebbi modo di conoscere e apprezzare.
Ugualmente il posto di capogruppo alla Camera, pur in attesa della formalità del voto dei deputati, viene subito coperto con un altro parlamentare da me conosciuto e stimato, questa volta bolognesissimo, Galeazzo Bignami, che corona, con una ulteriore tappa di crescita, un percorso coerente e positivo.
Grazie a Bignami a Bologna, dopo la devastante esperienza di Fini, è nuovamente cresciuta una squadra giovane di rappresentanti in parlamento, in consiglio regionale, in consiglio comunale, nell'europarlamento, che garantisce la continuità di una Tradizione politica che, come la Fiamma nel simbolo, non si spegne.
Infine la spiegazione sul titolo di questo commento.
Prima dell'intervista alla Meloni, veniva trasmesso un altro programma di politica e vi partecipava Matteo Renzi.
Accesa la televisione (o, meglio, cambiato canale perchè stavo guardando la partita Roma Atalanta) ho visto le ultime battute di Renzi, sempre inutilmente polemico, logorroico, disperatamente alla ricerca di rifarsi una verginità a sinistra, ma, per me impressionante, invecchiato, con una incipiente stempiatura, smunto più che dimagrito, capelli già tendenti al grigio bianco, con gli incisivi superiori più prominenti del solito a rendergli un aspetto ancor più inquietante.
Non me lo aspettavo, anche perchè le fotografie che circolano sono evidentemente di repertorio e non lo rappresentano così come mi è apparso ieri sera.
Al contrario la Meloni sembra ringiovanita,
Ancora una volta dobbiamo riconoscere il grande acume del miglior rappresentante della prima repubblica, Giulio Andreotti, che ricordava come il potere sia un elisir di lunga vita.