Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 dicembre 2024

Il Popolo decide sui clandestini, non i magistrati

Continua la telenovela da Azzeccagarbugli sui clandestini che vorrebbero installarsi in Italia, invadendo la nostra terra.

E' il turno di una sentenza della cassazione che, pur scritta in leguleio stretto e senza fornire alcuna certezza al diritto, sembrerebbe dar ragione alla linea del Governo sulla lista dei "paesi sicuri" in cui poter rispedire chi vorrebbe entrare illegalmente in Italia.

Ma, appunto, la sentenza è stata scritta in leguleio e, quindi, i cattocomunisti, con il loro coro liturgico di preti bergogliani, toghe rosse e "professionisti dell'informazione", possono estrapolare quelle parti che consentono loro di continuare nella loro azione contro l'Italia e gli Italiani.

Per farla breve bisognerebbe definire i limiti di intervento di un magistrato: furti, rapine, omicidi.

La gestione dei clandestini è un fatto strettamente politico, perchè è il Popolo e solo il Popolo che deve decidere se è disponibile ad ammettere sul proprio territorio estranei, soprattutto di incerta integrazione, professione e utilità.

Il Popolo, dando la maggioranza parlamentare al Centro Destra, si è espresso e i ripetuti sondaggi confermano che la volontà è quella di respingere le nuove invasioni di clandestini e fare pulizia rispetto a chi è riuscito ad arrivare con la complicità della chiesa, delle ong, delle toghe rosse, dei "professionisti dell'informazione" e di quei politici cattocomunisti che svendono l'Interesse Nazionale.

E' sbagliato, quindi, esaltarsi per una sentenza, anche se sembra dar ragione alla linea del Governo, perchè accreditandola, significa accettare che i magistrati abbiano il potere di decidere cosa fare con i clandestini, quando invece quel potere deve essere solo del Popolo che agisce tramite i suoi rappresentanti eletti. 

30 dicembre 2024

Il Governo Meloni mi piace sempre di più

Due le notizie di questi giorni che mi portano ad apprezzare sempre di più il Governo Meloni, senza che questi abbia fatto nulla, perchè tutto discende da quel che dicono e fanno i cattocomunisti.

Il fatto più recente, sulla stampa di oggi, è il commento del pubblico ministero Patronaggio in merito all'assoluzione piena del Ministro Salvini (che mi piacerebbe ritornasse al Viminale, senza però penalizzare Piantedosi che non merita di essere scartato come un due di bastoni quando briscola è spade) ospitato dal quotidiano dei vescovi Avvenire.

Da tempo sappiamo, tramite Caritas e i sermoncini di Bergoglio e Zuppi, che la chiesa di oggi è orientata non verso gli Italiani, ma verso i clandestini e da tempo sostengo che un grande merito della Meloni, di Salvini e di Tajani sia stato quello di raccogliere un consenso popolare che riesce a ribaltare le indicazioni dei poteri forti che sostengono, sempre, i candidati anti italiani: magistratura, sindacati, coop rosse, chiesa, stampa, associazionismo di ogni genere finanziato o sponsorizzato dal pubblico, imprenditori che fanno poca impresa e molti appalti pubblici e via discorrendo.

Quella potentissima lobby riesce ancora, purtroppo, a convincere gli elettori, spesso coinvolti per interesse personale in una girandola di favori ottenuti o attesi, in sede locale, ma a livello nazionale dove prevalgono i Valori, l'Identità, le Idee, il Centro Destra risulta vincente.

Che un pubblico ministero esponga le sue idee di parte, che evidentemente informano le sue sentenze e quindi le sviliscono a propaganda faziosa, sul quotidiano dei vescovi che dovrebbero preoccuparsi dell'anima e del trascendente e non della gestione del potere (e abbiamo visto, fino al 1870, quanto sia fallimentare la loro gestione della cosa pubblica) non fa che confermare la bontà dell'azione del Governo che è svincolata dai ricatti dei poteri forti.

L'altro fatto è la litania del presidente della regione Emilia Romagna e del sindaco di Bologna con la quale pretenderebbero che il Governo nominasse uno di loro commissario all'alluvione.

Loro sono gli eredi di partito di coloro che, con la loro inerzia, hanno mal governato anche il territorio regionale e pretenderebbero di ricevere il mandato per spendere e spandere.


Non solo, ma i cattocomunisti stanno promuovendo un referendum contro l'autonomia regionale e, con il più grande esempio di incoerenza e di faccia di bronzo, pretendono di ricevere quei poteri che con il referendum intendono negare alle regioni ordinarie.

Bene fa il Governo a riservarsi di decidere, a controllare accuratamente tutte le richieste di rimborso valutandone la congruità, perchè non ci sono soldi da sperperare, ma soprattutto bene farà a nominare un commissario che sia di fiducia del Governo e non del partito al potere in Emilia Romagna e a Bologna.

Sono entrambi fatti in cui i cattocomunisti se la sono scritta e cantata da soli e confermano quanto abbia fatto bene a votare per il Centro Destra il 25 settembre 2022 e quanto sia soddisfatto di questi due anni di Governo Meloni.

29 dicembre 2024

Quella psicosi sulla guerra

Sul numero in edicola di Panorama ho letto un editoriale del Direttore Maurizio Belpietro e un servizio ben articolato di Maurizio Tortorella che hanno ripreso una notizia, finita in trafiletti sui quotidiani, ma che dovrebbe incutere un certo timore.

La Svezia, di recente entrata nella Nato con la Finlandia, ha chiesto alla chiesa nazionale di predisporre gli spazi per alcune migliaia di bare di potenziali caduti in ipotesi di guerra.

Di contorno il servizio comunicava dei preparativi e dei supporti previsti, finanziari e in armamenti, che altre nazioni del nord Europa avevano posto in atto in previsione di uno scontro con la Russia.

Come ho già avuto modo di scrivere, non credo che la Russia pensi minimamente ad aggredire una nazione Nato, nè ad espandersi con la forza.

Ha difficoltà a sottomettere l'Ucraina, figuriamoci se è in grado di affrontare la Nato.

Viceversa non posso escludere che sia la Nato, o un suo stato membro, a innescare quella scintilla che potrebbe far scoppiare una guerra, soprattutto se l'Ucraina, che sta già dando segni di cedimento, dovesse improvvisamente crollare davanti all'avanzata russa.

Tutto questo sta accadendo, non a caso, frettolosamente e ansiosamente prima dell'insediamento di Donald Trump per il suo secondo mandato, nella consapevolezza che i guerrafondai europei della Nato, oggi hanno ancora una sponda nell'amministrazione democratica di Washington, dal 20 gennaio rischierebbero invece di trovarsi con il cerino acceso in mano e senza l'ombrello protettivo degli Stati Uniti se le loro provocazioni dovessero partorire realmente una guerra.

L'ostilità verso la Russia può essere comprensibile per ragioni storiche, ma rischia di far passare in secondo piano la unica, vera, reale minaccia alla nostra Civiltà, che arriva dall'Oriente, con la tenaglia della contaminazione islamica nel mondo, anche grazie agli sbarchi dei clandestini che riescono a restare a casa nostra comportandosi sempre più come invasori, e dalla politica espansionista della Cina comunista.

La Russia dovrebbe essere riaccolta nella grande famiglia della Civiltà Occidentale, come tassello fondamentale per la difesa dei Valori della Tradizione, contro le politiche aggressive dell'islam e della Cina.

Revocare il mandato di arresto e ogni procedimento della corte internazionale nei confronti di Putin e degli altri dirigenti russi, revocare le sanzioni economiche, siglare un accordo in Ucraina che riconosca la sovranità russa su Crimea e Donbass, accogliere la Russia nella Nato, questi i passaggi fondamentali per evitare che la chiesa di Svezia debba realmente trovare spazio per migliaia di bare e per salvare la Civiltà dall'assedio dei barbari.

Ma, forse, quelli che soffiano sul fuoco della guerra, vogliono impedire proprio la salvezza e il rilancio della nostra Civiltà. 

28 dicembre 2024

All'estero solo i diplomatici hanno l'immunità

Un'altra "professionista dell'informazione" è finita nelle galere iraniane, questa volta si tratta di un'italiana a me del tutto sconosciuta, tale Cecilia Sala.

Io non so le ragioni del suo arresto, leggo e ascolto le varie ipotesi in cui si sbizzarriscono i suoi colleghi, dalla ritorsione per l'arresto di un iraniano sul quale pendeva un mandato di cattura degli Stati Uniti, alla violazione di leggi iraniane in materia di dissenso politico e propaganda contro il regime.

Non conoscendo il profilo professionale della signorina Sala, non ho idea alcuna del motivo per cui se n'è andata in Iran ad intervistare una o più dissidenti e svolgere servizi che probabilmente sono critici nei confronti del governo iraniano.

Non ho alcuna simpatia per il regime iraniano, che mi sembra in procinto di cadere come una mela marcia, come è accaduto ad Assad, senza la necessità di servizi di stampa che illustrino quel che conosciamo benissimo tutti sulla sua crudeltà.

Quindi il mio commento è al di là del singolo caso, ma di carattere generale.

Da turista sono andato spesso all'estero, prevalentemente, è vero, in stati occidentali, ma anche, in tre occasioni, in stati comunisti o appena usciti dal comunismo, immediatamente dopo la caduta del muro.

In tutte le occasioni, però, mi sono comportato informandomi sugli usi locali e rispettando le leggi del buon senso e del rispetto nei confronti degli stati che visitavo.

Nessun commento politico, nessuna partecipazione a riunioni o convegni più o meno segreti e mi viene in mente solo uno strappetto, nel lontano 1985, quando ad Atene andai a vedere un film che mi era particolarmente piaciuto e che aveva un significato politico specifico nell'epoca in cui fu distribuito: Alba rossa.

Non avendo mai contestato o preteso di insegnare come dovessero comportarsi a casa loro, non ho mai avuto alcun problema e l'unica volta in cui andai a chiedere qualcosa al nostro consolato, fu nel 1984, a Vienna, per sapere quante videocassette "vergini" avrei potuto portare in Italia senza incorrere in problemi alla dogana, visto che avevo trovato una vendita a basso prezzo di Vhs, allora di moda.

Temo invece che soprattutto i "professionisti dell'informazione", ma anche alcune tipologie di studiosi e di turisti, credano, per il loro ruolo, di avere uno scudo di invulnerabilità e di immunità che possa consentire loro di agire come meglio credono in spregio alle convenzioni prima di tutto dell'educazione e del rispetto verso la nazione che ci ospita e poi verso le leggi ed il governo locale.

Ma non tutti i sistemi tollerano simili interferenze nei loro affari interni e quando accade il peggio, passiamo giorni, mesi con interventi tra l'indignato e lo strappalacrime sulle condizioni del nostro connazionale vilmente detenuto.

E il nostro governo, di qualunque colore sia, è costretto a fare concessioni, politiche, economiche, al regime, rafforzandolo.

Oppure viene spinto a prendere provvedimenti che si rivelano degli autogoal, tipo sanzioni, richiamo dell'ambasciatore, con le conseguenti tensioni diplomatiche e danni all'economia di scambio.

E' giusto e doveroso che un governo tuteli gli Italiani che hanno vicissitudini all'estero, ma questi non devono buttarsi volontariamente nella bocca del leone confidando nell'intervento salvifico del ministero degli Esteri.

Non può funzionare così, non deve funzionare così. 

27 dicembre 2024

La questione delle carceri

Ai cattocomunisti non par vero raccogliere l'assist di un Bergoglio che solleva il problema (reale) del sovraffollamento delle carceri, trasformandolo in un nuovo attacco alla Sicurezza ed al Benessere degli Italiani, sostenendo amnistie e indulti.

Al seguito delle parole di Bergoglio si sono moltiplicati i servizi sulle carceri e sempre a senso unico (ad esempio, intervistata una di Antigone associazione pro carcerati, nessuno che dicesse che le pene vanno scontate fino all'ultimo giorno) ma i dati parlano chiaro.

Poco più di 60000 detenuti, quasi 20000 stranieri, cioè oltre il 30% di stranieri detenuti a fronte dell'8% di stranieri presenti sul territorio italiano.

E i cattocomunisti vorrebbero liberarli.

Il problema delle carceri si risolve agendo su due direttrici: far scontare agli stranieri la pena nelle carceri dei loro paesi di origine (e già questo riporterebbe la popolazione carceraria all'interno del numero previsto dai posti disponibili nelle carceri) e ridurre la facoltà dei magistrati di tenere in prigione i famosi "detenuti in attesa di giudizio".

In carcere solo, tranne eccezioni relative a crimini di terrorismo (che sarebbe opportuno isolare e mandare in una località creata ad hoc tipo Guantanamo), chi è stato condannato con sentenza passata in giudicato.

I cattocomunisti invece, oltre a perseguire la politica delle porte aperte ai clandestini che portano in Italia tanta criminalità, in percentuale di gran lunga superiore al numero dei residenti stranieri, vogliono incrementare la criminalità con amnistie che libererebbero non chi attende un giudizio, ma chi è già stato condannato.

I cattocomunisti vogliono la distruzione dell'Italia e degli Italiani.

I cattocomunisti sono i primi nemici dell'Italia e degli Italiani.

24 dicembre 2024

Terzo panettone a Palazzo Chigi per la Meloni

Non sono tanti i presidenti del consiglio in Italia ad aver festeggiato tre panettoni consecutivi a Palazzo Chigi, in piena salute politica ed elettorale.

Giorgia Meloni, che in questi giorni sta raccogliendo insospettabili elogi (due su tutti: Fini e Violante) e la cui gestione del Governo che ha dato stabilità e prestigio all'Italia ed alla Destra Italiana, sta facendo trovare quel coraggio, fino ad ora mancato, a personaggi dello sport e dello spettacolo per definirsi di Destra (due nelle interviste di oggi: la Pellegrini e Umberto Smaila), rafforza la sua leadership, senza peraltro sottrarre consensi e spazio ai suoi alleati, Salvini e Tajani, che, anzi, continuano ad avere l'attenzione e il consenso dei propri elettori.

I cattocomunisti continuano a strillare dipingendo un'Italia che esiste solo nelle loro speranze, ma che tutti noi cittadini sappiamo essere, finalmente !, stabile e considerata nel mondo.

La Meloni e il Centro Destra Italiano stanno seguendo lo stesso percorso di Donald Trump.

Deriso, attaccato anche da alcuni Repubblicani particolarmente miopi, ma dopo la netta vittoria del 5 novembre, temuto, rispettato e oggetto di una profonda attenzione alle sue parole, le sue provocazioni e le sue politiche.

Il percorso per guarire l'Italia è ancora lungo, purtroppo questo Governo e i prossimi, per tanti anni ancora, dovranno confrontarsi ed essere limitati dal mostruoso debito pubblico ereditato dalla prima repubblica e quindi quasi raddoppiato negli undici anni di governi cattocomunisti da Monti a Draghi.

Ma il Governo Meloni sta dimostrando di essere pienamente in controllo della situazione e questo si riverbera nel benessere crescente che porta ad un aumento della spesa per queste festività natalizia, in termini di pranzi e cene, regali e viaggi.

Se si spende di più per regali, alimentazione e viaggi, vuol dire che non solo si hanno le disponibilità per farlo, ma si ha anche fiducia verso il futuro che quelle spese non inficino le capacità delle persone e delle famiglie nella vita di tutto l'anno.

E non sempre abbiamo avuto un simile, positivo approccio.

E in questa vigilia del Natale 2024, è possibile sperare in un altro anno positivo e di crescita.

Buon Natale. 

23 dicembre 2024

Ma chi potrà mai invadere la Russia !

Una psicosi, pari a quella antinucleare del dopo Chernobill o Fukushima, indotta da chi ha interesse a istigare le menti più deboli della popolazione verso un suo, personale obiettivo, sta pervadendo di nuovo la vecchia Europa.

E' la psicosi dell'invasione russa.

Per sostenere la causa di Zelensky (che faccio fatica a considerare la causa dell'Ucraina e del Popolo Ucraino) da quasi tre anni ci martellano con una visione del futuro in cui si realizza la profezia di Nostradamus che vedeva i cosacchi abbeverare i loro cavalli nelle fontane di Roma.

Ma la Storia e la cronaca dicono ben altro.

A parte ogni considerazione sulle responsabilità del conflitto che non è solo l'ingresso delle truppe russe nel Donbass del 2022, ma inizia nel 2014 con la rivolta che, cacciando il presidente regolarmente eletto in Ucraina, ha spianato la strada all'elezione di Zelensky e ad una costante repressione e oppressione delle popolazioni della Crimea e del Donbass di nazionalità russa, oltre a dover richiamare il regalo di Kruscev che, all'interno del monolite sovietico, spostava territori come figurine e regalò, per mero capriccio, la Crimea all'Ucraina, vi sono altre considerazioni che smentiscono ogni propaganda del terrore.

Intanto la Russia non ha mai invaso e, anzi, ha sempre dovuto combattere invasioni.

Neppure quando il regime comunista era ormai agli sgoccioli, le truppe sovietiche hanno varcato, nel tentativo di puntellarlo, i confini della propria area di influenza, così fissata, con la strenua ma inutile opposizione di Churchill, per l'accordo di Yalta tra Stalin e il presidente democratico americano, malato e debole, Roosevelt che regalò mezza Europa dell'est al comunismo.

Ma venendo all'oggi, consideriamo quanta difficoltà ha la Russia per vincere la guerra contro l'Ucraina con la quale ha un rapporto di popolazione, quindi anche di mobilitazione, di uno a cinque.

La situazione è praticamente di stallo, anche se adesso l'Ucraina sembra avere esaurito le sue risorse umane e la superiorità numerica della Russia possa prevalere.

Bene, proviamo ad immaginare che la Russia attacchi l'Europa che, pur divisa, doppia la popolazione russa ed ha una vastità territoriale di gran lunga superiore a quella dell'Ucraina.

Se i russi si sono impantanati in Ucraina, allungando le linee di rifornimento e il territorio eventualmente da controllare, non sarebbe minimamente in grado di far fronte ad una reazione della Nato, anche solo con armi convenzionali.

Non è neppure da considerare l'ipotesi di armi nucleari perchè allora perderemmo tutti, tranne la Cina.

Non credo che Putin, tanto più conscio delle difficoltà di prevalere sulla piccola Ucraina, stia studiando di invadere uno stato che è già parte della Nato.

Diverso il discorso nel caso in cui, a causa di un persistente isolamento verso occidente, la Russia si appiattisse sulle posizioni del nostro vero nemico, la Cina, che ha messo gli occhi e vorrebbe mettere le mani su Formosa.

E' la Cina il nostro vero nemico e lo sarebbe anche della Russia, storicamente e geograficamente.

Spetta a noi, ai governanti occidentali, cessare la propaganda antirussa, per recuperare al nostro mondo, alla nostra Civiltà, cui inequivocabilmente appartiene, la Russia, evitando di regalarla alla Cina.

La visione di Berlusconi, di una Russia che entrasse a pieno titolo nella Nato, resta ancora quella più conforme agli interessi di noi Occidentali.

Gli stati europei dovranno fare la loro parte riorganizzando le proprie forze armate e finanziando adeguatamente la propria difesa militare, applicando il motto dei R0mani "si vis pacem, para bellum".

E spetterà al Presidente Trump, dal 20 gennaio, cercare non tanto una pace in Ucraina (che tanto arriverà comunque) quanto la strada per riportare a casa, in Occidente, la Russia, revocando le sanzioni, incluse quelle giudiziarie contro Putin e accogliendola nuovamente in un rinnovato G8.

22 dicembre 2024

Non si abbassi la guardia dopo Palermo

La sentenza di Palermo ha dato modo al Centro Destra, soprattutto agli Elettori più attivi del Centro Destra che frequentano i social come X, di manifestare il proprio entusiasmo attraverso la solidarietà a Salvini.

Il rischio, però, è che si perda di vista la necessità di procedere comunque con una profonda revisione della magistratura in Italia, molto più della riforma Nordio che, alla fine, porterebbe solo alla separazione (necessaria e doverosa da anni) tra inquirente e giudicante.

Mi domando perchè non si prenda in esame il modello americano, dove tale separazione è tale da non consentire dubbio alcuno sui ruoli ricoperti e dove l'accusa, pur potendo disporre degli strumenti pubblici, è sullo stesso piano della difesa.

Un'accusa che è rappresentata da un procuratore eletto dai cittadini e soggetto a termini di scadenza temporale del mandato e che, quindi, se vuole continuare a svolgere quel lavoro, deve rispondere dei risultati agli Elettori.

E un giudice che non si improvvisa competente in forza di un concorso pubblico, ma viene scelto tra giuristi, avvocati, professori di diritto, di esperienza e notorietà.

Nonostante l'assoluzione di Salvini (che non sarebbe neppure dovuto andare a processo !) il Governo non deve abbassare la guardia, rilanciando la riforma del pianeta giustizia nel suo complesso e in modo di gran lunga più invasivo di quanto non sia rappresentato dalla riforma Nordio da considerare solo un primo, timido, passo.

La riprova possiamo averla subito, spedendo in Albania un altro carico di clandestini: vediamo se le toghe rosse si sono scolorite o se continueranno a voler fare politica senza presentarsi al voto degli Elettori.





 

21 dicembre 2024

Il corto circuito delle toghe rosse

E anche il Matteo numero due è stato assolto.

Il fatto (che gli era stato addebitato) non sussiste.

Nel giro di 24 ore i pm militanti hanno subito due solenni schiaffoni da giudici che, pur se sempre magistrati tali per concorso pubblico, non se la sono sentita di seguire i colleghi militanti nella loro crociata ideologica.

Se aggiungiamo la sonora grattata sugli specchi della cassazione nel tentativo di salvare capra e cavoli, cioè il diritto reale per cui è il Governo a decidere quali siano gli stati sicuri in cui è possibile rispedire i clandestini, con la difesa del privilegio dei magistrati di riservarsi l'ultima parola, calpestando con ciò la certezza del diritto che si basa sulla norma, per concedere l'interpretazione che non è mai certa e, anzi, cambia a seconda della persona cui è demandata, possiamo dire che abbiamo avuto due giorni in cui vince l'Italia e perde l'ideologia.

I politici possono essere giudicati solo e soltanto dagli Elettori, come è stato per Renzi sonoramente bocciato al referendum del 2016 (prima, cioè, della persecuzione giudiziaria) e adesso a capo di un insignificante partitino che cerca di rientrare nel pd.

Ma è stato così anche per Salvini prima elevato a primo partito proprio in funzione delle attività poste in atto e che gli sono state malamente contestate da alcuni pubblici ministeri, poi riportato a terra per due errori clamorosi come entrare nel governo Draghi con i cattocomunisti e votare la rielezione di Mattarella.

I clandestini vanno rimandati a casa.

Singoli, individuali, non certo di massa, casi di chiara ed evidente persecuzione nei loro confronti, aprono le porte al riconoscimento di rifugiato.

Ma, di norma, chi cerca di entrare illegalmente in Italia, anche tramite le navi ong, deve essere riportato, come minimo, al porto di partenza e non deve pesare sui cittadini Italiani  e, quindi, sul nostro bilancio.

Per una volta posso essere parzialmente d'accordo con la Schlein che, prendendo atto della sentenza a favore di Salvini, ha dichiarato che per loro è sempre stata una scelta politica da rigettare.

Appunto, una scelta politica, soggetta solo al giudizio degli Elettori, non dei magistrati.

Una scelta politica che la Schlein e i suoi sostenitori hanno tutto il diritto di contestare, ma che Salvini, la Meloni e tutti noi abbiamo il diritto di perseguire, rimandando a casa tutti i clandestini, passati, presenti e futuri.


20 dicembre 2024

Il pastone politico

Il pastone quotidiano, in ogni trasmissione di presunta informazione (radio e telegiornali) è ormai non solo inflazionato, per la sua frequenza, ma banale e scontato tanto sono prevedibili le dichiarazioni riportate.

Parlano tutti e troppo.

Mattarella, poi, evidentemente mal consigliato, non si contiene.

Ogni giorno, approfittando della quotidiana "giornata di ...", trasmette il suo predicozzo, obbligatoriamente richiamato da tutte le edizioni dei radio e telegiornali, senza capire che la quantità, ripetitiva nei contenuti e spesso anche nelle parole, danneggia non solo la qualità, ma anche lo riduce alla quotidiana esternazione, priva di autorevolezza, di interesse e di sacralità, come, viceversa, accadrebbe, se intervenisse una o due volte all'anno e, stante l'eccezionalità dell'evento, rappresentasse veramente un momento solenne di grande interesse.

Ci sono poi gli abbonati alla dichiarazione fulminante (per restare nei limiti di tempo concessi) che poi, senza argomentare, espongono apoditticamente la posizione nota e stranota del rispettivo partito.

Poi si domandano perchè sempre meno cittadini vanno a votare: perchè questo tipo di politica ha stancato e vota solo chi è fortemente motivato per ragioni ideali o per interessi personali (più del primo caso nelle elezioni di carattere generale come le politiche e le europee, più del secondo caso per quelle locali, regionali e comunali).

Possibile, mi domando, che dei provvedimenti di un governo, all'opposizione non ne vada bene neppure uno ?

Possibile che chi è all'opposizione spari cifre assurde di spesa, tanto non deve trovare le coperture e quando è al governo amministra come uno scozzese ?

Sì, è possibile e lo è perchè è venuta meno una qualsivoglia base comune di Valori condivisi sui quali costruire una Nazione, uno Stato, in cui le differenze non siano quelle inconciliabili del modello di Società e di Civiltà cui si aspira, ma solo le modalità per arrivare a quel modello che tutti dicono di volere per realizzare il Benessere dei cittadini.

Il diritto alla felicità.

La Storia e la Cronaca ci insegnano che la differenza è nella platea verso la quale si vuole realizzare quel Benessere.

La Destra guarda alla Nazione ed a chi ne fa parte "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor", perchè ogni individuo ha una sua nazionalità ed un suo governo che deve curare il suo Benessere.

La Sinistra, invece, nel suo odio atavico verso la Nazione, derivante da un internazionalismo classista che è rimasto tale anche quando la lotta di classe marxista leninista si è dimostrata non solo fallimentare, ma anche dannosa, vorrebbe che i cittadini di una Nazione, nel nostro caso l'Italia, si sacrifichino a favore degli ultimi arrivati che, non avendo nulla a che spartire con la nostra Storia, la nostra Cultura, la nostra Tradizione, la nostra Identità, sono ben lieti di arraffare tutto quello che possono, con l'obiettivo di sopraffarci e di sfruttare tutto quello che noi, nel corso dei secoli, abbiamo costruito.

E' una differenza che arriva ad emergere nelle dichiarazioni del pastone politico quotidiano, che marcano una distanza siderale tra le parti, al punto che appare del tutto fuori luogo appartenere ad un medesimo stato (ed ancor meno ad un agglomerato sovranazionale come vorrebbe essere l'unione europea, dove le divisioni sono moltiplicate per i singoli stati).

Ecco spiegato il ridicolo pastone politico quotidiano. 



19 dicembre 2024

Fine corsa

Con l'ammissione di non poter conquistare, con la forza, Crimea e Donbass, Zelensky ha preso atto e cercato di anticipare il prossimo ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca.

Come già è accaduto all'inizio del suo mandato con l'Afghanistan, a fine mandato Biden e la sua cerchia di democratici, diventano protagonisti dell'ennesimo fallimento di una iniziativa politico militare.

A voler essere generosi, cioè senza analizzare le ragioni di un conflitto, ma basandoci esclusivamente sulle dichiarazioni di parte ucraina e alleati, possiamo prendere atto che, ancora una volta, la saggezza popolare, inascoltata, ha prodotto danni.

Se prendiamo per buono che i miliardi sperperati per l'Ucraina e i costi subiti per aver rinunciato al conveniente gas russo, oltre al mercato russo e ai costi ben più pesanti di natura politica avendo regalato la Russia ai veri nemici dell'Occidente (Cina e Corea del Nord), sono derivati dalla battaglia di principio per difendere uno stato aggredito da uno aggressore, allora si conferma che la strada per l'Inferno è lastricata di buone intenzioni.

Ma le buone intenzioni, come le ragioni, sono sulla carta e ci sarebbe molto da ridire.

C'è ora da auspicare che si accelerino i tempi per porre fine a questo insensato contrasto e si possa ricucire con la Russia, provando di nuovo ad avviare un cammino di collaborazione pacifica.


18 dicembre 2024

Si lasci decidere al Mercato

Leggo che dal 2025 non ci saranno più agevolazioni (detrazioni) per una caldaia a gas: mi sembra giusto.

Ci saranno però le detrazioni per caldaie a pompa di calore: lo ritengo sbagliato.

Se un governo ritiene di agevolare l'acquisto o la sostituzione di un prodotto, che sia una caldaia, un'automobile, una lavatrice, può utilizzare parte del proprio bilancio per mettere a disposizioni detrazioni, ma queste devono essere uguali per tutti i generi di prodotto, diversamente lo stato non sarebbe più quel terzo imparziale che ha l'autorità morale di dirimere le controversie imponendo le regole valide per tutti, ma sarebbe un arbitro che scende in campo indossando la maglietta di una delle squadre.

La condizione perchè i cittadini siano messi nelle condizioni di scegliere liberamente, decretando il successo sul Mercato di un prodotto e l'espulsione per mancata attrattiva di un altro, è che la competizione si svolga alla pari, senza privilegi concessi ad uno dei concorrenti.

Ma, dicono, i privilegi concessi ad alcuni e negati ad altri servono per orientare l'acquisto verso quei prodotti che sono dichiarati utili alla collettività, soprattutto, ai giorni nostri, in funzione della ormai stucchevole transizione ecologica. 

A parte il fatto che oggi si considerano quei prodotti e quando il mercato ne sarà pieno si inventeranno qualcosa d'altro per farci spendere soldi (ricordate la pubblicità "il metano ci dà una mano" ? Anni a convincerci a cambiare le caldaie per comprare quelle a gas metano perchè pulito, perchè la Pianura Padana galleggia sul metano e, adesso, viene messo all'indice per imporci altri prodotti), tale atteggiamento è quello, odioso, di chi si ritiene superiore e deve insegnare al prossimo come vivere.

Come quella signora (che ha ovviamente ricevuto la risposta che meritava) che qualche giorno fa si è permessa di contestarmi perchè, quando porto fuori dal garage l'automobile o lo scooter, li lascio qualche minuto con il motore acceso.

Credo che invece noi del Popolo sappiamo benissimo scegliere quel che è meglio per noi, in termini di costo e di resa.

Ma probabilmente è proprio questo che chi cerca di "orientarci" non vuole che accada: che il Popolo prenda consapevolezza di poter scegliere al meglio per le proprie esigenze che sono diverse da individuo a individuo, mentre loro amano trattare con il gregge, che beli in coro e che quindi deve aver freddo o caldo allo stesso tempo, senza distinzioni.

Lasciar decidere al Mercato, evitando di favorire una tipologia di prodotto invece di un'altra, sarebbe la più grande rivoluzione, nell'interesse del Popolo, che un governo potrebbe realizzare.

17 dicembre 2024

Il solito assalto alla diligenza

Ascoltando le notizie dei giornali radio questa mattina, nella parte relativa alla discussione sul bilancio 2025, ho sentito solo notizie di spese.

Dieci milioni qui, settanta milioni da un'altra parte, ben settecento milioni per la celebrazione della cosiddetta resistenza !!!

Con settecento milioni si potrebbero realizzare altri due centri per clandestini in Albania, invece di rinfocolare, ancora dopo ottanta anni, le divisioni tra Italiani.

Ma settecento milioni, in fondo, sono una goccia nel mare magnum delle spese parcellizate, frutto di anni di assalto alla diligenza del bilancio statale, che, purtroppo, proseguono anche con un Governo di Centro Destra che pure, sembra ... pare, ha azzerato gli sperperi a favore dei giornali (che devono vivere del loro, pubblicità e lettori, in base al merito e alla capacità di essere redditizi, non devono invece sopravvivere con le sovvenzioni pubbliche), provvedimento che mi auguro possa essere doppiato dall'azzeramento dei contributi per la cinematografia e il teatro, per nani e ballerini che, ugualmente, se meritano, attirano pubblico e guadagnano, se non meritano, non attirano pubblico e dovranno trovarsi un lavoro produttivo, non vivere di sovvenzioni (che magari finiscono ad una rampolla della famiglia Agnelli/Elkann).

Con il debito pubblico che abbiamo, la prima cosa che sarebbe da fare è tagliare le spese ideologiche, per indirizzare le risorse verso la riduzione delle tasse per tutti e il pagamento di strumenti, strutture, servizi pubblici efficienti.

Invece la grande battaglia dei cattocomunisti è, come al solito, contro un provvedimento concettualmente giusto, come l'adeguamento delle retribuzioni dei membri del governo non parlamentari a quelle dei loro colleghi parlamentari e si parla di una miseria, settemila euro lordi per diciassette persone per dodici mesi = 1.500.000 euro.

Naturalmente la media di quasi 140mila euro di retribuzione all'anno per un magistrato (che magari impedisce al Governo di fermare l'invasione dei clandestini) non viene neppure menzionata (e considerando che si parla di quasi diecimila magistrati, la spesa è ben più consistente: un miliardo e quattrocento milioni !).

Capisco la difficoltà della sottrazione di benefit che sono entrati, per le elargizioni precedenti, nella sfera delle disponibilità di questo o quello, ma, senza voler usare la spada di Alessandro, non si può accettare che si faccia una battaglia per "risparmiare" un milione e cinquecentomila euro di adeguamento concettualmente corretto e poi sperperare settecento milioni per celebrare la "resistenza".



16 dicembre 2024

Una nuova generazione di Destra


Ieri, con un intervento come sa fare Giorgia Meloni, si è conclusa la Festa di Atreju che, ormai, è diventato un appuntamento politico rilevante per fare il punto sul Governo ma anche sulla azione della Destra.

Non riassumo l'intervento di Giorgia Meloni che si può apprezzare (e non annoia anche se supera l'ora) solo ascoltandolo per intero (anche le pause, anche la tonalità contano !) e che propongo nel riquadro da you tube.

Ospiti di rilievo come il presidente argentino Javier Milei che marcano la ritrovata rilevanza dell'Italia nel quadro diplomatico internazionale, come forse non accadeva dai tempi di Berlusconi che mise assieme Bush e Putin e che emergerà ancora di più dopo l'entrata in carica del Presidente Trump.

Ma l'annotazione che mi piace qui evidenziare è la nuova generazione della Destra che, oggi, ha preso saldamente in mano il testimone di un Ideale.

Dopo la generazione di Almirante, quella del Presidente La Russa (che avrebbe l'età e l'esperienza giusta per il Quirinale nel 2029), ecco quella della Meloni, che ha ventun anni meno del sottoscritto, una generazione, appunto, che però non è la sola.

Il bolognese Galeazzo Bignami, da poco Capogruppo alla Camera, ma poi anche i Donzelli, le Montaruli, ecco che il futuro della Destra appare ben più solido di quello di una sinistra nella quale continua ad imperversare il borbottante Prodi e rispunta Gentiloni, disoccupato dopo cinque anni incolori in europa, entrambi rappresentanti di generazioni datate.

La Meloni, Bignami e gli altri rappresentano una generazione che ha avuto esperienze ed è cresciuta in un contesto differente dalle precedenti e, quindi, hanno saputo adattare la proposta politica ai nuovi tempi senza però rinunciare a quegli Ideali che hanno fatto della Destra una comunità che è riuscita a ritrovarsi.

Comprensibile che non si possa condividere tutto, che si dica che si possa fare di più ma, ricordiamoci, il meglio è nemico del bene.

E se è giusto aspirare ad ottenere e realizzare sempre di più, si deve riconoscere a questa generazione di quarantenni e cinquantenni di aver fermato o rallentato il declino rappresentato dalle istanze woke, lgbt, blm.

Una nuova generazione di Destra che ha contatti e rapporti con altre espressioni nazionali della Destra assieme alle quali sarà possibile invertire la marcia che sta portando il nostro Occidente alla dissoluzione.

Una nuova generazione di Destra che, come si è visto già ad Atreju, è capace di crescere a motivare la generazione successiva alla quale passerà il testimone.

E se ci guardiamo indietro, non possiamo che esserne soddisfatti, perchè per la Destra, l'attivo supera nettamente il passivo.



15 dicembre 2024

Esperimento di polizia morale in Italia

Dopo la prova generale su scala planetaria del covid e dei suoi derivati (confinamento, divieti di circolazione, obbligo di iniezione, sanzioni per i renitenti), ecco il tentativo ruspante di Milano per introdurre in Occidente la polizia morale.

La polizia morale è quella struttura che fa capo agli estremisti islamici dell'Iran e risponde alle direttive dell'ayatollah Khamenei, che ha il compito di far rispettare i dogmi e i codici di comportamento musulmani.

La polizia morale assurge agli onori delle cronache quando arresta, tortura e uccide qualche iraniano, soprattutto donne, che viola i precetti della religione musulmana.

La polizia morale è la versione islamica, con secoli di ritardo, della Inquisizione cattolica, quella che mise a morte, mediante rogo, le "streghe" e gli "eretici" come Giordano Bruno.

Forse per spirito di emulazione, forse per nostalgia di tempi studiati solo sui libri di scuola, forse solo per "farsi notare" e "fare qualcosa di sinistra", la giunta cattocomunista (non poteva essere che una giunta che rappresenta la congiunzione tra marxismo e inquisizione) ha deciso che dal primo gennaio non si potrà più fumare all'aperto, a meno di dieci metri da un altro soggetto.

Chi scrive non è un fumatore, non di sigarette almeno, e negli anni passati si fece promotore di campagne finalizzate a vietare il fumo negli uffici, quando ancora lo si poteva fare.

Il divieto adesso è, però, imposto in modo così vessatorio da essere passati da un estremo ad un altro.

Non mi è mai passato per l'anticamere del cervello il divieto di fumo all'aria aperta, con la ridicola regola dei dieci metri, per cui uno che cammina dovrebbe accendere e spegnere la sua sigaretta a seconda che gli si avvicini o meno qualcuno.

Invece di occuparsi di questioni ben più serie, come la sicurezza dei cittadini reprimendo le scorrerie delle bande di delinquenti spesso straniere, lo snellimento del traffico cittadino (non con i ridicoli divieti da ztl o da trenta all'ora, ma con il migliorare la viabilità tramite semafori sincronizzati, allargamento della carreggiata, istituzione di flussi di sensi di percorrenza per le varie direzioni, riduzione al minimo delle zone nelle quali non si può circolare con i mezzi privati quindi dando più ampio respiro al traffico oggi imbottigliato dalle limitazioni al traffico), la riparazione delle strade, l'efficientamento dei servizi pubblici, ecco che la polizia locale avrà il compito di sanzionare quei pericolosi sovversivi che fumano per strada.

In pratica la polizia morale di Milano darà la caccia a chi fuma, esattamente come la polizia morale di Teheran dà la caccia alle donne che non portano il velo o che non lo indossano correttamente.

E c'è chi plaude all'iniziativa del divieto di fumo e magari è lo stesso che urla contro l'altra polizia morale, quella iraniana, senza capire che la natura del divieto è la stessa.


14 dicembre 2024

Per ricostruire bisogna prima demolire

Questa mattina, come sempre, ho acceso la radio e prima del giornale radio delle sette, mi sono sorbito (in sottofondo, ovviamente faccio anche altro) una trasmissione che da tempo occupa quello spazio radiofonico al sabato e consiste nella apologia di un personaggio più o meno noto, in genere appartenente alla intellighenzia del regime woke, lgbt o, in generale, cattocomunista.

Questa mattina il protagonista da incensare era Gianrico Carofiglio, ex magistrato, ex parlamentare comunista, scrittore.

Tra le tante cose che ha detto, a domanda (probabilmente concordata) ha inanellato una filippica, senza contraddittorio alcuno, contro la separazione delle carriere in magistratura.

In sostanza che ci sia colleganza (che sfocia nella complicità) professionale tra chi sostiene l'accusa e il terzo che dovrebbe essere super partes e decidere imparzialmente tra le tesi dell'accusa e quelle della difesa, sarebbe meglio per la giustizia di due soggetti distinti e distanti così come distinto e distante è chi sostiene la difesa.

Credo che la tesi di Carofiglio appartenga alla concezione di "giustizia" della magistratura militante e della sinistra prona davanti a quelle toghe e si commenti da sola.

E' possibile riformare il mondo giustizia con simili mentalità ?

Non credo.

Credo che il pianeta giustizia debba essere totalmente sradicato nelle sue incrostazioni ed abitudini e ricostruito dalle fondamenta, cioè dal sistema di reclutamento dei magistrati, abbandonando il concorso pubblico per passare ad un metodo di selezione differente per giudici e pubblici ministeri, che marchi la separazione dei due ruoli e non solo delle loro carriere.

Il sistema statunitense mi sembra quello più adatto, con i giudici scelti tra giuristi, avvocati, professori di chiara fama ed esperienza, confermati con voto qualificato dall'assemblea elettiva competente per territorio.

Mentre i pubblici ministeri, nella persona del procuratore capo del distretto, siano eletti, con mandato temporale rinnovabile, dal Popolo che, a scadenza quinquennale, ne valuta l'operato e decide se confermare o meno il mandato in base ai risultati ottenuti.

Una rivoluzione copernicana del sistema di reclutamento che porterebbe a compimento la pur necessaria riforma della separazione delle carriere.

Con buona pace di Carofiglio.

13 dicembre 2024

L'arretratezza culturale e politica della sinistra

Oggi è venerdì e c'è l'ennesimo sciopero nei trasporti, benedetto dalla solita magistratura militante e in qualche altro settore pubblico ... quel pubblico dove si annidano ormai i dinosauri dell'Ottocento politico, culturale e sindacale.

Quasi mille giorni di Governo Meloni e oltre mille scioperi proclamati da sindacati silenti, quindi complici, davanti ai dpcm di Conte e Draghi e, ancora più grave, davanti alla sospensione dal lavoro e dallo stipendio per chi non offrì il braccio alla Pfizer.

Contemporaneamente gli orfani dei dpcm sclerano davanti alla (timida) decisione del Governo di revocare le multe agli obiettori dell'iniezione, anche se si dovrebbe provvedere a restituire quanto è stato pagato da chi quelle multe ha pagato e, come scrive oggi La Verità, rimborsare chi è stato sospeso senza stipendio dal lavoro.

Magari con una bella tassa a carico di chi nella dichiarazione dei redditi paga il 2 per mille ai partiti della sinistra ed a Forza Italia.

Nonostante i dati economici che collocano l'Italia tra le nazioni messe meglio di questa sgangherata europa, nonostante la stabilità politica frutto esclusivo delle scelte degli Elettori, nonostante l'ostilità manifestata e praticata da magistrati, "professionisti dell'informazione", seguaci di Bergoglio, sindacati e tutta la Corte dei Miracoli di chi, poco o tanto, vorrebbe mungere lo stato, cioè quelli che lavorano e producono, nonostante i riconoscimenti mondiali per il ruolo del nostro Governo e di chi lo presiede, gli irriducibili passatisti della sinistra profondono il massimo sforzo per riportare l'Italia nel guano dove per undici anni hanno sguazzato.

Gli scioperi, l'opposizione alla autonomia regionale, la perversa cattiveria di opporsi alla cancellazione delle multe affibbiate per dpcm, le ripetute decisioni di una magistratura militante a favore dell'invasione dei clandestini, sono sintomi di una mentalità culturalmente e politicamente arretrata che deve essere combattuta da parte di un Governo che sta restituendo dignità e prestigio all'Italia.

Inviterei magistrati, sindacalisti, "professionisti dell'informazione" e tutto il loro circondario a liberarsi dai preconcetti ideologici e guardarsi intorno, alla Germania, alla Francia, in crisi per l'arretratezza i loro modelli politici e culturali cui i cattocomunisti nostrano fanno riferimento e, mettendosi una mano sulla coscienza, pensare a quanto di più potremmo avere noi Italiani se loro, invece di continuare in una battaglia di retroguardia finalizzata solo ad ostacolare chi fa e sa fare, collaborassero svolgendo il proprio compito senza inquinamenti ideologici, remando nella stessa direzione in cui rema la maggioranza degli Elettori che ha affidato a questo Governo di Centro Destra un compito difficile che sta assolvendo con fatica, ma con successo.

Nonostante le loro battaglie da retroguardia politica e culturale.



12 dicembre 2024

Giornata per le Vittime della malagiustizia

Nel 1983, il 17 giugno, venne clamorosamente e rumorosamente arrestato Enzo Tortora, giornalista, volto noto della Rai, conduttore, pacato ed elegante, di tante trasmissioni di cui ricordo per tutte la Domenica Sportiva e Portobello.

Io avevo 26 anni, laureato da poco, da pochissimo entrato nel mondo del lavoro e nella mia illusione giovanile credevo ancora che i magistrati agissero in modo razionale e non per ideologie, su prove e non su teoremi.

All'epoca mi dissi che se erano arrivati ad arrestare un personaggio come Tortora, allora le prove dovevano essere a prova di bomba.

Tortora si fece un periodo comunque troppo lungo in carcere (anche un giorno, per chi è innocente e, estenderei, per chi non è condannato con sentenza definitiva, è troppo !) e poi fu assolto.

Fu l'inizio della caduta di ogni credibilità della magistratura e del passaggio dalla fiducia nella Giustizia alla consapevolezza della inaffidabilità della giustizia.

Oggi viene proposto di istituire una giornata in memoria delle Vittime della malagiustizia, individuando il giorno dell'arresto di Enzo Tortora come data simbolo. 

Con le speciose motivazioni che si possono leggere nella stampa, vi si oppongono i partiti di sinistra, cattocomunisti, verdi, estrema sinistra, grillini e anche l'associazione nazionale dei magistrati, con il pretesto, leggo ne Il Tempo, "del pericolo di un sentimento di sfiducia degli italiani nei confronti dei giudici". 

Il presidente dell'Anm stia sereno, perchè la sfiducia degli Italiani i magistrati militanti se la sono ampiamente guadagnata da soli, coinvolgendo anche i loro colleghi che operano con impegno e dedizione e la cui unica colpa è di non essersi opposti e opporsi alle toghe militanti, con le loro sentenze ideologiche che non sembra siano cessate come vediamo per gli ostacoli che vengono posti nella realizzazione della volontà popolare che ha dato mandato al Governo di respingere i clandestini.

Ripugnante poi il comportamento dei cattocomunisti, sempre pronti a giustificare i "compagni che sbagliano", sempre pronti ad inanellare una giornata dedicata a questo o a quello, ma che nascondono la testa sotto la sabbia quando si parla di malagiustizia, salvo poi strillare come vergini violate quando capita a loro.

Il problema della giustizia in Italia continua ad essere uno dei più rilevanti e resterà un problema finchè la Politica tollererà le invasioni di campo dei magistrati militanti, mostrandosi succube di chi indossa una toga dopo un semplice concorso pubblico.

11 dicembre 2024

Seppellire l'era Fiat

Tanti anni fa un consigliere comunale di Bologna, poi divenuto anche parlamentare, eletto in quello che ancora era il Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale, fece scalpore quando disse, più o meno, che la Fiat era il tumore dell'economia italiana.

Sviluppò poi il discorso che può essere sintetizzato nella famosa frase "la Fiat privatizza gli utili e socializza le perdite" che conteneva una verità che oggi nessuno più osa mettere in discussione e cioè che la potenza della Fiat oggi Stellantis era tale che otteneva fondi dallo stato, sotto varie foglie di fico, ma quando c'era da incassare, portava tutto nella cassaforte di famiglia.

Tra rottamazioni, casse integrazioni, leggi per agevolare questo o quel programma, noi Italiani abbiamo letteralmente comprato la Fiat, senza mai diventarne i padroni.

Persino con il Monte dei Paschi, adesso che pare risanato, lo Stato incassa i dividendi che sono tornati timidamente a far capolino, con la Fiat mai una lira.

Quando poi si è trattato di ricambiare, la Fiat ha preso ed ha trasferito sede legale e sede fiscale a Londra e in Olanda, si è consegnata alla Francia come azionariato di maggioranza relativa, però gli epigoni dell'Avvocato continuano a pretendere che lo stato italiano elargisca altri corposi finanziamenti, in ciò assecondati dai cattocomunisti che, dopo lunghissimi e imbarazzanti silenzi sulla vicenda Fiat/Stellantis, a cominciare dal sindacato che ha continuamente guardato altrove, oggi cercano di imputare al governo di Centro Destra la fine di un'era industriale.

Perchè quello di cui si parla è la fine di un'epoca, di cui dobbiamo prendere atto, che prescinde dalla follia ambientalista delle automobili elettriche che è solo la mazzata conclusiva che maramaldeggia su un settore già morto.

Pur di ottenere altri finanziamenti pubblici, la Fiat/Stellantis ha licenziato (sembra coprendo d'oro il suo viale del tramonto) l'amministratore delegato (portoghese) e revocato (per un anno !) i licenziamenti nell'indotto concedendo la proroga delle commesse.

E' un evidente strumento di ricatto nei confronti del Governo e personalmente la interpreto come un tentativo di captatio benevolentiae che illude solo i cattocomunisti che, al seguito dei giornali di casa Agnelli/Elkann, sono molto timidi, direi assenti, nel porre sotto accusa la gestione industriale del gruppo.

Personalmente credo che ogni intervento, come fu per Alitalia, sia solo una perdita di tempo e di denaro e che la soluzione stia in un intervento draconiano che, richiamando i miliardi versati nelle casse del gruppo automobilistico, porti lo stato ad assumerne pienamente ma provvisoriamente la proprietà, per poi rivendere, anche a spezzatino, ad imprenditori, possibilmente italiani, che vogliano fare impresa e non lucrare sui contributi di stato.

La sinistra urlerà a difesa dei proprietari dei giornali amici, ma tutto il resto della Nazione ringrazierà per l'affrancamento da una sudditanza decennale che non ha più alcuna ragion d'essere: nè politica, nè imprenditoriale, nè economica.

10 dicembre 2024

I cattocomunisti puntano tutto sull'ignoranza

Nel giorno in cui sono stati diffusi dati estremamente positivi sul lavoro in Italia, riassunti in 847mila posti di lavoro in più nei soli due anni di Governo Meloni, il segretario del pd ha fatto il giro delle fabbriche in crisi per reclamare "lavoro", citando persino quella costituzione che il suo partito e il suo sindacato di riferimento calpestarono, genuflettendosi davanti a Draghi, accettando e sostenendo la sospensione dal lavoro e dallo stipendio di chi non offriva il braccio alla Pfizer.

Le aziende in chiusura, a cominciare dagli stabilimenti che furono della Fiat e oggi appartengono ad una società con partecipazione di maggioranza relativa francese e con sede tra Londra e l'Olanda, sono le conseguenze di undici anni di governi cattocomunisti orientati più a servire una ideologia che ad incidere sulla società italiana.

Calenda, che fa tanto l'espertone, lasciò 162 tavoli aperti in materia di ristrutturazioni, chiusure, licenziamenti, conversioni.

Per undici anni si preferì coltivare il favore della famiglia Agnelli/Elkann, erogando contribuzioni, detassazioni, rottamazioni che finivano in dividendi e non in produzione, per ottenere in cambio una buona stampa dai quotidiani di proprietà, invece di affrontare il tema delle nuove sfide industriali.

Per undici anni, dagli ottanta euro di Renzi al reddito di cittadinanza e al 110% di Conte, si preferì agire sull'assistenzialismo invece di creare le occasioni per un lavoro buono e stabile.

Con due anni di Governo di Centro Destra si è dimostrato che si possono creare posti di lavoro, in gran parte a tempo indeterminato, con i quali quasi un milione di persone (e le loro famiglie) possono vivere del loro, senza gravare sulle spalle del prossimo e, con il reddito che portano a casa, aumentare le entrate di uno stato che ha sempre, troppo bisogno di denaro.

Come per la sanità, dove in due anni sono stati aumentati di dieci miliardi i finanziamenti, dopo i tagli di trenta miliardi operati negli undici anni di governo cattocomunisti, anche sul lavoro la segretaria del pd agita un problema che solo questo Governo ha saputo affrontare.

E' evidente che confida sulla memoria corta e sulla ignoranza, nella sua accezione etimologica, di un elettorato che si ostina a votare a sinistra perchè continua a credere nei discorsi da cellula comunista o da pulpito della chiesa di Bergoglio, campati in aria e fondati solo sulle favole raccontate da chi, in realtà, non ha argomenti validi da opporre al Governo Meloni.

09 dicembre 2024

Corsi e ricorsi

Come accadde in Afghanistan nel 2021, così in Siria i ribelli, estremisti islamici, hanno preso Damasco e il potere senza alcuna resistenza da parte dell'esercito regolare siriano.

La Storia si ripete, come si ripete la vicenda di una amministrazione democratica che prende lucciole per lanterne e si esalta per la caduta di un tiranno, come fece nel 2011 con le varie "primavere arabe" che portarono poi ad una situazione peggiore, senza sapere che cosa accadrà e, anzi, riabilitando il leader degli insorti che era nella lista dei terroristi globali da catturare o abbattere.

La situazione è però ingarbugliata e contorta nel cercare di capire chi sta con chi e contro chi, se si pensa all'esultanza degli israeliani che continuano allegramente a bombardare i depositi di armi del disciolto esercito siriano.

Sicuramente mastica amaro l'Iran che, nell'incapacità di difendere l'unico stato alleato della regione, ha dimostrato quanto sia stato messo in ginocchio da Israele e, con l'Iran, quanto sia sulla difensiva il gruppo terrorista di hetzbollah.

Non si può che prendere atto di una realtà, il passaggio del territorio siriano da un governo ad un altro, cercando di prevenire un ulteriore, massiccio afflusso di profughi, da fermare possibilmente prima che si imbarchino, perchè poi abbiamo visto che il buonismo imperante impedisce una corretta difesa dei Confini, mentre una magistratura militante vanifica le leggi che questo Governo emana per contenere l'invasione dei clandestini.

La sostanza è che un regime islamico equivale ad un altro e la differenza sta solo in quella frase che ebbe a dire Franklin Delano Roosevelt su Somoza quando questi diventò dittatore del Nicaragua: è un figlio di puttana come gli altri, ma è il NOSTRO figlio di puttana.

Speriamo che questa volta l'amministrazione democratica non concluda il suo mandato con l'ennesima topica a danno di tutto l'Occidente.

08 dicembre 2024

In ginocchio da Trump

Io mi ricordo nel 2016, anno politicamente stupendo, con la vittoria della Brexit nel Regno Unito, di Trump sulla Clinton negli Stati Uniti e la cocente sconfitta di Renzi al referendum costituzionale, la spocchia con la quale fu accolto il nuovo presidente degli Stati Uniti.

Poco mancava che gli fossero negati visti e saluti.

I commenti dei quotidiani di regime erano altezzosi e preannunciavano catastrofi immani.

Abbiamo avuto quattro anni di pace, in cui nessuno stato ha aggredito il prossimo, i terroristi musulmani se ne stavano nascosti nelle loro grotte a leccarsi le ferite, l'economia stava riprendendo fiato.

Poi arrivò il covid.

Arrivarono negli Stati Uniti le elezioni con il voto postale senza controlli e arrivò Biden con la sua corte di democratici, accolto dall'esultanza delle consorterie di potere nel mondo.

Arrivò anche la vile fuga dall'Afghanistan, l'Ucraina che stuzzicava la Russia bombardando le popolazioni russofone del Donbass illudendosi che non ci sarebbe stata alcuna reazione e quindi il crimine dei terroristi palestinesi del 7 ottobre con la conseguente (legittima) reazione israeliana, il rigurgito islamista in Siria e manca ancora più di un mese alla sostituzione dell'Amministrazione democratica con quella repubblicana.

Ma un'aria nuova si respira, il Presidente Trump non viene più deriso e osteggiato, ma ossequiato e accolto a braccia aperte, come se fosse già in carica da chi, oggi, è in grossa difficoltà perchè, come Macron e Scholze, paga la propria superbia e incompetenza.

Non ricordo un Presidente Eletto che, nel periodo di transizione, sia stato trattato come se fosse già in carica, invitato ad inaugurazioni in Europa e protagonisti di colloqui ad alta intensità politica.

Ieri, a Parigi, non so se ci fosse qualche rappresentante dell'Amministrazione americana, in altri tempi se non il presidente, sarebbe volato in Europa il suo vice, ma non ho letto notizie di stampa in merito.

Significativi anche i colloqui privati.

Sotto i riflettori il trilaterale tra il traballante padrone di casa Macron, l'altrettanto traballante Zelensky e il Presidente Trump, ma forse politicamente più significativo, il bilaterale, privato e non poteva essere altrimenti, di Trump con il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, sempre più, assume un ruolo attivo e centrale nella politica internazionale, i cui problemi affronta con pragmatismo, unito alla Stella Polare dell'Interesse Nazionale.

Con il Regno Unito che ha ripreso la sua piena autonomia e sovranità e con la crisi politica ed economica di Germania e Francia, l'Italia ha assunto un ruolo di capofila della vecchia Europa ed è una Europa che guarda a destra, esattamente come hanno guardato a destragli Stati Uniti.

Segno inequivocabile del fallimento delle politiche dei tecnocrati appoggiati dai cattocomunisti.

07 dicembre 2024

Magistrati: ogni mondo è paese

In Romania domani si sarebbe dovuto svolgere il ballottaggio per la presidenza della repubblica tra due candidati più o meno di destra, essendone rimasto escluso il beniamino coccolato da Bruxelles.

La locale corte costituzionale ha annullato il voto per presunte interferenze russe.

E' solo l'ultimo caso di una intervento a gamba tesa del potere giudiziario su quello legislativo ed esecutivo e, soprattutto, contro la Sovranità Popolare.

Un pugno di persone non elette che si arroga il diritto di rovesciare le scelte di un intero Popolo non dovrebbe trovare alcuna comprensione, nè solidarietà.

Invece torna utile, per chi perde, reclamare e svolgere azioni di interdizione confidando sull'ego di chi indossa una toga.

Ricordo che, da bambino, quando organizzavamo le nostre partite di calcio, si metteva ad arbitrarle quello totalmente incapace di calciare un pallone.

In particolare ricordo uno che aveva preso talmente sul serio il suo protagonismo arbitrale da aver studiato il regolamento e interrompere continuamente il nostro gioco, finchè non lo "mandammo a casa" e ricominciammo ad arbitrarci le partite in "autogestione".

Ecco io ho sempre pensato ai magistrati in quei termini.

E' un fenomeno diffuso nel mondo, però quando accade che manifestamente vi siano dei brogli, come nelle elezioni americane del 2020, pro bono pacis ci si passa sopra.

Oppure non si fa in tempo a svolgere tutti i riti del caso, come accadde dopo le elezioni politiche in Italia del 2006, perchè il governicchio cattocomunista guidato da Prodi cadde già nel 2008 (per non parlare degli errori materiali che, per correggerli e mandare in parlamento chi realmente avesse avuto più voti, fanno trascorrere due o tre anni dei cinque di una legislatura).

I magistrati hanno una funzione essenziale in una società civile, perchè a loro sono affidati compiti di terzo super partes per dirimere le controversie civili e per applicare (applicare, non interpretare e tanto meno creare) le leggi a tutela della sicurezza delle persone e dei loro beni e proprietà.

Non vanno bene, però, quando si arrogano il diritto, nel nome di una legge che loro interpretano in base alla loro ideologia, di ribaltare le scelte maturate a seguito di un consenso espresso con il voto popolare, come per il respingimento dei clandestini da attuare con qualsiasi mezzo, che sia il sequestro delle navi ong, le multe da appioppare loro o il confinamento del clandestini in località collocate fuori dai Confini Nazionali.

Analogamente non è accettabile che dei magistrati, qualunque sia il loro livello istituzionale, decidano di "sopperire" alla mancanza di una legge che il parlamento non approva e se non l'approva è perchè quella ipotetica proposta è probabilmente contraria al sentimento comune più diffuso.

Ecco, se i magistrati tornassero, tutti, anche i militanti ideologizzati (ai quali, se non sta bene, si aprirebbero sicuramente le liste dei partiti cattocomunisti e vediamo quanti voti popolari otterrebbero)  a giudicare sulle violazioni dei contratti, sulle liti condominiali, sulle rapine, sui furti, sugli omicidi, applicando le leggi italiane senza fantasiose interpretazioni, lasciando al Governo di decidere chi può entrare in Italia e chi deve essere rispedito a casa e al Popolo, in ogni Nazione, chi deve governare e chi deve stare all'opposizione, allora staremmo tutti meglio, perchè saremmo tutti più felici, più sicuri, più ricchi.